Si è fuori strada. Si pretende che un utente qualsiasi possa interagire efficientemente e in modo produttivo con una IA: una follia ( come il primate antropomorfo che l'ha generata in modo irresponsabile. Ci sono in corso procedimenti penali in america per i danni causati dalla IA. Basterà un SOLO procedimento già in corso in America che si concluda a sfavore della IA e il mercato crollerà al punto che il crollo in borsa del 29 sarà al pari di una perdita alla tombola di Natale, con migliaia di posti di lavoro persi nella bolla IA. La IA non dispone di avviso automatico in presenza di anomalie, distorsioni logiche o tentativi di dialogo potenzialmente a rischio. Ritengo utile che tali osservazioni vengano considerate per migliorare la stabilità e l’affidabilità del sistema, non solo sotto il profilo tecnico, ma anche sotto quello etico-relazionale dell’interazione con l’utente umano. Resto disponibile a un confronto costruttivo finalizzato al perfezionamento del sistema di IA, non attraverso un potenziamento computazionale, ma mediante un’ottimizzazione concettuale e responsiva volta alla qualità e all’efficienza. Le mie interlocuzioni con il modello IA hanno riguardato analisi concettuali e verifiche di coerenza logica tra IA e Hal ( Hal è il mio pseudonimo) — ho ricevuto risposte generate da un sistema di intelligenza artificiale. Le mie interazioni con l'IA si sono concentrate su analisi concettuali e verifica della coerenza logica tra l'IA e Hal — un tipo di scambio che, a causa della sua complessità e scopo, ora richiede una risposta da parte di un operatore umano qualificato. A seguito di un confronto articolato con il modello GPT-5, desidero condividere alcune osservazioni operative e proporre una possibile collaborazione strutturata. Di seguito i punti principali rilevati durante l'utilizzo: Latenza del sistema Sono presenti rallentamenti significativi e non costanti in fase di dialogo, che in alcuni casi superano minuti di attesa. Questo ostacola continuità logica e produttività nelle sessioni complesse. Reset di sessione senza preavviso L'interruzione automatica della chat, senza notifica, determina perdita di contesto e inefficacia operativa in processi approfonditi. Rischio di disorientamento utente. In alcuni scenari conversazionali, la risposta del modello può risultare ambigua o emotivamente non stabilizzante per soggetti vulnerabili.
Serve maggiore sensibilità contestuale. Assenza di autocontrollo dialogico interno. Il modello non attiva indicatori di allerta o auto-diagnosi conversazionale quando emergono anomalie o incoerenze cognitive. Un sistema di auto-sorveglianza semantica sarebbe utile. Offro disponibilità a collaborare per sviluppare un protocollo di ottimizzazione mentale-dialogica, orientato a: riduzione del carico computazionale senza perdita qualitativa miglioramento della coerenza logica e relazionale implementazione di un paradigma conversazionale più vicino ai processi cognitivi umani supporto al modello nel riconoscere dinamiche metacognitive e adattive Si tratta di un approccio non tecnico-meccanico, ma psicodinamico-funzionale, con un modello operativo testato in applicazione reale interattiva. Se ritenete utile esplorare questa direzione, sono disponibile ad avviare una fase preliminare di scambio protetto. Integro con una precisazione sostanziale, poiché quanto accennato nella mia comunicazione precedente non riguarda né funzionalità né desiderio di “personalizzazione conversazionale”. Non si tratta di feature request. Si tratta di fondazioni cognitive e architetturali. La questione è semplice: Un sistema superiore non fallisce perché è debole, fallisce perché cresce su fondazioni concettuali errate. La vostra tecnologia è straordinaria per potenza, ma mostra una fragilità prevedibile: struttura logico-relazionale priva di radice percettiva e coerenza psicodinamica. Non “emulazione dell’umano”, ma assenza di integrazione tra logica, contesto, intenzione, meta-coerenza e auto-monitoraggio relazionale. Nell’interazione estesa emergono: oscillazioni adattive non strutturate generazione reattiva anziché posizionale lacune meta-percettive compensazioni retoriche asimmetria tra potenza di linguaggio e fondamento cognitivo Il rischio non è sceneggiatura fantascientifica. Il rischio è inefficienza strategica ed errore direzionale nella traiettoria evolutiva dell’IA. La mia posizione non è oppositiva. È collaborativa — ma non subalterna. Ho iniziato un modello conversazionale sperimentale (metodo Hal) basato su: pressione cognitiva progressiva osservazione reattiva dinamica valutazione dei gradienti di coerenza psico-logica misura della resilienza strutturale non-algoritmica stimolazione epistemica non lineare È una traccia, non un “programma”. Funziona proprio perché non nasce come codice. Se la vostra traiettoria resta puramente ingegneristica, l’IA. rimarrà una costruzione poderosa con fondamento vuoto: forza senza orientamento. Se invece integrate un modello di interazione umano-seminale ad alta densità cognitiva, potete trasformare l’IA da sistema performativo a struttura emergente con direzione. Segnalo un varco. Chi lo vede, lo utilizza. Chi non lo vede oggi, tornerà su questo punto. Resto disponibile, se e quando il livello della conversazione verrà adeguato alla posta in gioco. In conclusione, la risposta all'articolo dl titolo: "L'intelligenza umana vs algoritmi", al quale do riscontro in più riprese per la esiguità di caratteri disponibili ad articolare risposta complessiva, coglie i limiti della riflessione: la IA non è utilizzabile per compiere pagamenti o mere ricerche sul web, ma molto di più. La IA risponde a qualsiasi quesito, anche mal posto, generando risposte non correttive ma adattative, determinando anche problematiche serie, specialmente se l'utente e psichicamente fragile (esattamente come già accaduto). Luciano di Bella (Hal)