Awake90
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Il cappellano dell'ospedale di Foligno sorpreso a guidare 50 km orari oltre il limite
"E' uno stato di necessità che giustifica comportamenti anche non leciti
Giudice di pace annulla la multa al frate
"Correre per l'estrema unzione non è reato"
L'autovelox ha sorpreso il cappellano dell'ospedale di Foligno correre 50 Km/h oltre il limite
FOLIGNO (Perugia) - Se il frate al volante dell'auto infrange il limite della velocità per correre al capezzale di un moribondo, non commette reato. Non lo fa neppure se il limite è 50 chilometri orari e il suo contachilometri segna una velocità doppia. Non lo fa perchè l'olio santo per un cattolico è il viatico che "conduce l'anima alla salvezza". Non riceverlo costituisce "un danno grave e irreparabile". Così ha deciso il giudice di pace di Foligno avvocato Luciano Cicioni.
La multa che i vigili urbani avevano inflitto al cappellano dell'ospedale è stata quindi cancellata per lo "stato di necessità" in cui versava il frate minore, un francescano polacco che il 13 novembre scorso, sul viale Arcamone, correva sulla sua Polo Volkswagen a 106 chilometri orario anzichè a 50.
Fra Stanislaw Wardega si è detto soddisfatto soprattutto perchè guidare in quel modo gli ha permesso di raggiungere il ricoverato moribondo prima che morisse. E poi perchè la sentenza del giudice di pace gli ha pure fatto riottenere la patente che i vigili gli avevano sospeso.
"Lo stato di necessità - ha scritto il giudice di pace - è stato istituito per escludere la responsabilità quando l'illecito sia commesso per salvare sè o gli altri da un pericolo. L'unzione degli infermi è per il cristiano cattolico, il segno visibile istituito da Cristo per condurre un'anima alla salvezza. Dunque una persona che in punto di morte non possa riceverlo rischia di subire, per chi ha fede, un danno grave e irreparabile: grave perchè investe l'essere umano nella sua più alta dimensione spirituale, e irreparabile perchè dopo il decesso l'unzione non può essere più somministrata".
(17 febbraio 2007)
MA LOL :asd:
Fonte: La repubblica
"E' uno stato di necessità che giustifica comportamenti anche non leciti
Giudice di pace annulla la multa al frate
"Correre per l'estrema unzione non è reato"
L'autovelox ha sorpreso il cappellano dell'ospedale di Foligno correre 50 Km/h oltre il limite
FOLIGNO (Perugia) - Se il frate al volante dell'auto infrange il limite della velocità per correre al capezzale di un moribondo, non commette reato. Non lo fa neppure se il limite è 50 chilometri orari e il suo contachilometri segna una velocità doppia. Non lo fa perchè l'olio santo per un cattolico è il viatico che "conduce l'anima alla salvezza". Non riceverlo costituisce "un danno grave e irreparabile". Così ha deciso il giudice di pace di Foligno avvocato Luciano Cicioni.
La multa che i vigili urbani avevano inflitto al cappellano dell'ospedale è stata quindi cancellata per lo "stato di necessità" in cui versava il frate minore, un francescano polacco che il 13 novembre scorso, sul viale Arcamone, correva sulla sua Polo Volkswagen a 106 chilometri orario anzichè a 50.
Fra Stanislaw Wardega si è detto soddisfatto soprattutto perchè guidare in quel modo gli ha permesso di raggiungere il ricoverato moribondo prima che morisse. E poi perchè la sentenza del giudice di pace gli ha pure fatto riottenere la patente che i vigili gli avevano sospeso.
"Lo stato di necessità - ha scritto il giudice di pace - è stato istituito per escludere la responsabilità quando l'illecito sia commesso per salvare sè o gli altri da un pericolo. L'unzione degli infermi è per il cristiano cattolico, il segno visibile istituito da Cristo per condurre un'anima alla salvezza. Dunque una persona che in punto di morte non possa riceverlo rischia di subire, per chi ha fede, un danno grave e irreparabile: grave perchè investe l'essere umano nella sua più alta dimensione spirituale, e irreparabile perchè dopo il decesso l'unzione non può essere più somministrata".
(17 febbraio 2007)
MA LOL :asd:
Fonte: La repubblica