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DIDAC
Ospite
Ma voi li avete di base o dinamici?
Il grave problema dei dischi di base è la mancata replica delle informazioni vitali del disco: il primo settore del disco viene riservato alla tabella delle partizioni (partition table) e al MBR (master boot record).
Da notare che neanche un RAID 1 software replica l’MBR, ma solo soluzioni hardware basate su controller appositi.
I dischi dinamici superano questo problema replicando in più punti queste informazioni, attraverso un database posizionato nell’ultimo mb disponibile su disco.
Questo database contiene le informazioni sui volumi di tutti i dischi dinamici della macchina, e viene replicato e aggiornato automaticamente su ognuno di essi.
Per consentire la conversione da disco di base a disco dinamico Windows 2000 riserva sempre l’ultimo cilindro del disco a questo database, anche se viene creata una partizione che dovrebbe occupare tutto lo spazio disponibile su un disco di base!
Un cilindro può arrivare ad occupare 8 mb in base alla geometria dell’HD in uso.
Grazie a questo database un errore sulla tabella delle partizioni o sull’MBR del disco di avvio viene ripristinato automaticamente dal sistema che localizza una copia funzionante e sostituisce quella danneggiata…
I dischi dinamici inoltre non necessitano di riavviare la macchina in caso di modifica della struttura dei dischi, il che è un bel vantaggio!
Il nuovo disk administrator, che si raggiunge da pannello di controllo->strumenti di amministrazione->gestione computer->gestione disco non necessita di confermare le opzioni attraverso la voce "commit changes now" presente nell’utility vecchia, il che lo rende più intuitivo da usare ma toglie una conferma su quello che si sta facendo.
Per attivare le opzioni di implementazione dei RAID su Windows 2000 Server, è prima obbligatoria la conversione degli HD.
Ma prima di convertire tutti gli HD del mondo a dinamici, finite di leggere quanto segue!
· I dischi dinamici sono supportati esclusivamente da Windows 2000.
· Un disco dinamico non è accessibile da nessun altro OS, finora (forse Windows ME?), e può essere riconvertito a disco di base solo eliminando tutti i dischi dinamici del sistema e comunque è necessaria un’operazione di backup e restore dei dati.
· Non è possibile convertire un disco di un PC portatile a dinamico… è ancora motivo di discussione: questa scelta è stata fatta forse perchè i portatili, avendo solo 1 disco, non trarrebbero benefici sostanziali dall’uso di dischi dinamici, ma anche perché se vengono collegati e scollegati da una dock station con degli HD supplementari, il sistema deve continuamente aggiornarsi.
I dischi di base sono ancora l’impostazione di default di un’installazione windows 2000.
Passare ai dischi dinamici è praticamente indispensabile per i sistemi server e per le workstation, mentre per tutti gli smanettoni che si cimentano su sistemi multi-boot resta un aspetto interessante ma non applicabile.
Fonte: http://www.itvc.net/educational/index.asp?id=2
Il grave problema dei dischi di base è la mancata replica delle informazioni vitali del disco: il primo settore del disco viene riservato alla tabella delle partizioni (partition table) e al MBR (master boot record).
Da notare che neanche un RAID 1 software replica l’MBR, ma solo soluzioni hardware basate su controller appositi.
I dischi dinamici superano questo problema replicando in più punti queste informazioni, attraverso un database posizionato nell’ultimo mb disponibile su disco.
Questo database contiene le informazioni sui volumi di tutti i dischi dinamici della macchina, e viene replicato e aggiornato automaticamente su ognuno di essi.
Per consentire la conversione da disco di base a disco dinamico Windows 2000 riserva sempre l’ultimo cilindro del disco a questo database, anche se viene creata una partizione che dovrebbe occupare tutto lo spazio disponibile su un disco di base!
Un cilindro può arrivare ad occupare 8 mb in base alla geometria dell’HD in uso.
Grazie a questo database un errore sulla tabella delle partizioni o sull’MBR del disco di avvio viene ripristinato automaticamente dal sistema che localizza una copia funzionante e sostituisce quella danneggiata…
I dischi dinamici inoltre non necessitano di riavviare la macchina in caso di modifica della struttura dei dischi, il che è un bel vantaggio!
Il nuovo disk administrator, che si raggiunge da pannello di controllo->strumenti di amministrazione->gestione computer->gestione disco non necessita di confermare le opzioni attraverso la voce "commit changes now" presente nell’utility vecchia, il che lo rende più intuitivo da usare ma toglie una conferma su quello che si sta facendo.
Per attivare le opzioni di implementazione dei RAID su Windows 2000 Server, è prima obbligatoria la conversione degli HD.
Ma prima di convertire tutti gli HD del mondo a dinamici, finite di leggere quanto segue!
· I dischi dinamici sono supportati esclusivamente da Windows 2000.
· Un disco dinamico non è accessibile da nessun altro OS, finora (forse Windows ME?), e può essere riconvertito a disco di base solo eliminando tutti i dischi dinamici del sistema e comunque è necessaria un’operazione di backup e restore dei dati.
· Non è possibile convertire un disco di un PC portatile a dinamico… è ancora motivo di discussione: questa scelta è stata fatta forse perchè i portatili, avendo solo 1 disco, non trarrebbero benefici sostanziali dall’uso di dischi dinamici, ma anche perché se vengono collegati e scollegati da una dock station con degli HD supplementari, il sistema deve continuamente aggiornarsi.
I dischi di base sono ancora l’impostazione di default di un’installazione windows 2000.
Passare ai dischi dinamici è praticamente indispensabile per i sistemi server e per le workstation, mentre per tutti gli smanettoni che si cimentano su sistemi multi-boot resta un aspetto interessante ma non applicabile.
Fonte: http://www.itvc.net/educational/index.asp?id=2