pspeppe
Utente Èlite
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Ce l avevo sulla punta della lingua :DTi sei dimenticato che un molex ha anche la tensione del 5V. (E un connettore power sata anche il 3,3V.)Quindi la cosa non si puo' fare senza creare una rudimentale circuiteria elettronica (con almeno uno stabilizzatore di tensione L7805 da cui puoi far entrare il 12V ed esce il 5V da inserire in mezzo alle scatole, e possibilmente la relativa parte filtrante e di sicuro va dissipato).Visualizza allegato 156754PS: il positivo nel giallo,il negativo nel nero :DContemporaneamente il positivo va anche al pin IN dell' L7805, il nero anche al ground dell' L7805, e l' OUT dell' L7805 va al rosso.
Salve , la mia domanda è un po particolare , ma avrei bisogno di una mano.
E' possibile creare un alimentatore Molex 4 Pin da un Trasformatore a 12V.
In sostanza dovrei ottenere un prodotto come questo, ma senza portarmi appresso un alimentatore per pc.
Cosa mi occorre?
![]() figura 1 - schema classico di alimentatore stabilizzato ![]() figura 2 - serie di impulsi (onda quadra) ![]() figura 3 - esempio di diversi valori del duty cycle | Per cominciare, ricordiamo che per alimentatore si intende un'apparecchiatura in grado di fornire ad un determinato circuito elettronico le giuste tensioni (e quindi le correnti) necessarie al suo corretto funzionamento. In genere, il compito di un alimentatore è quello di trasformare una tensione di un certo tipo e valore in un'altra avente caratteristiche adeguate alla apparecchiatura da alimentare; il caso più comune è quello in cui si parte da una tensione alternata (quasi sempre i 220 V di rete) per arrivare ad una tensione continua di basso valore (ad esempio 12 V). Un circuito classico è quello di figura 1, che risulta composto dai soliti elementi: il trasformatore, il ponte di diodi, il condensatore di filtro e l'elemento di regolazione. In particolare, l'elemento di regolazione, che in genere è un circuito integrato di tipo serie, mantiene costante la tensione in uscita comportandosi come una resistenza variabile: se la tensione in ingresso è troppo alta, oppure se il carico richiede poca corrente, il regolatore aumenta la sua resistenza; se la tensione in ingresso scende, oppure se il carico richiede più corrente, la resistenza del regolatore diminuisce. La regolazione della tensione in uscita è ottenuta quindi variando la caduta di tensione ai capi dell'elemento serie di regolazione; il sistema funziona perfettamente, ma ci sono casi in cui la dissipazione di potenza è notevole. Si pensi ad un alimentatore in grado di fornire 5 A in uscita, con una tensione regolabile da pochi volt fino a 25 V; se per esempio usiamo tale alimentatore per far funzionare un apparecchio che assorbe 5 A a 12 V, tutta la differenza fra 25 V e 12 V sarà dissipata dall'integrato regolatore di tensione: facendo due conti, si trova che la potenza dissipata (e cioè sprecata) vale in tal caso 65W ! In altre parole, è più la potenza sprecata che quella utilizzata dal nostro apparecchio a 12 V. A parte l'inutile consumo di corrente, un simile alimentatore richiede un trasformatore notevolmente grosso e costoso, con relativi ingombro e peso. Esiste invece un altro modo di ottenere le tensioni desiderate, usando componenti piccoli e leggeri, di resa elevata, e sprecando pochissima potenza: stiamo parlando dei cosiddetti "Alimentatori switching". Il principio fondamentale su cui si basa il funzionamento di un alimentatore switching è detto PWM, dall'Inglese "Pulse Width Modulation", e cioè modulazione della larghezza dell'impulso. Molto brevemente, la tensione di alimentazione arriva nella forma di una serie di impulsi (figura 2), a frequenza costante, distanziati uno dall'altro da un tempo T. Chiameremo T[SUB]ON[/SUB] il tempo in cui l'impulso è alto, e cioè c'è tensione, e T[SUB]OFF[/SUB] il tempo in cui l'impulso è zero e quindi non c'è tensione. Poichè gli impulsi sono a frequenza costante, anche l'intervallo di tempo T ha valore costante: la modulazione PWM consiste nel far variare il tempo T[SUB]ON[/SUB]; naturalmente, quando T[SUB]ON[/SUB] si allunga, T[SUB]OFF[/SUB] diventa necessariamente più breve. Il rapporto fra il tempo T[SUB]ON[/SUB] ed il tempo totale T è una grandezza caratteristica, che viene denominata "duty cycle" (si pronuncia più o meno diuti saicol). In figura 3 si vedono tre casi in cui il duty cycle ha valori diversi: - nel caso 1 T[SUB]ON[/SUB] è quasi nullo: il duty cycle è pertanto prossimo a zero, e la tensione è presente solo per brevissimi istanti - nel caso 2 T[SUB]ON[/SUB] è uguale a T[SUB]OFF[/SUB]: il duty cycle è pari al 50% e la tensione è presente per metà del tempo - nel caso 3 T[SUB]ON[/SUB] è quasi massimo: il duty cycle è molto vicino al 100%; la tensione è in pratica sempre presente Facendo pervenire tali impulsi ad una rete LC, si ottiene una tensione di uscita V[SUB]OUT[/SUB] il cui valore dipende dalla larghezza degli impulsi, ed è esattamente uguale al valore di picco moltiplicato per il duty cycle. In figura 4 sono mostrati tre diversi casi di impulsi modulati, caratterizzati rispettivamente da un duty cycle di 0,25 - 0,5 e 0,75. Supponendo che la tensione di picco Vp degli impulsi sia di 48 V, se si filtrano tali impulsi con una rete come quella a sinistra in figura, costituita da una induttanza L e da una capacità C, si ottiene in uscita una tensione uguale a Vp moltiplicato per il valore del duty cycle; nei casi indicati come esempio, si otterranno quindi tensioni di 12 V, 24 V e 36 V. Si comprende quindi come, modulando la larghezza dell'impulso, sia possibile ottenere qualsiasi tensione in uscita, e senza dissipare inutilmente parte della potenza. Naturalmente, affinchè la tensione in uscita sia esente da ondulazioni e disturbi, occorrerà dimensionare opportunamente i componenti del filtro, scegliendo inoltre una frequenza di clock il più elevata possibile. |
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figura 4 - tensione continua ottenuta da implulsi a larghezza variabile, filtrati da rete LC |
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figura 5 - regolatore di tipo "Buck" e percorso delle correnti nelle fasi di "switch ON" e di "switch OFF" |
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figura 6 - corrente nell'induttanza L |
E' ovvio che non mi sono scritto tutto il testo, ma è anche ovvio che se non si conosce la materia non si può nemmeno attingere alla rete.Alla faccia :D
Io gli volevo far solo comprare un paio di stabilizzatori da un euro l'uno,
tu li hai PROGETTATI :D
dai non andate OT o vi segnalo :lol: