nessuno29
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Cosmo SkyMed: in orbita l'ultimo dei 4 satelliti del programma italiano
Il più grande programma spaziale italiano è stato finalmente completato, con il lancio del quarto satellite dalla base californiana di Vandenberg, la costellazione Cosmo SkyMed è completa e a breve, non appena terminata la fase di test in orbita dell'ultimo satellite, sarà anche pienamente operativa. Quando, tra circa cinque mesi, saranno conclusi i test di verifica i 4 satelliti posizionati in uno schema simile alle lancette di un orologio saranno in grado di inviare oltre 1800 immagini al giorno. I 4 satelliti sfruttano la tecnologia, tutta italiana, del Radar ad apertura sintetica (Sar) attivo nella banda X: grazie ad essa possono acquisire immagini senza sosta, anche di notte e attraverso le nuvole e con tempi di rivisitazione molto brevi, permettendo così di avere in pochissimo tempo notizie immagini e prime informazioni in caso di gravi disastri naturali.
Promosso dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, il programma è stato finanziato con oltre un miliardo di euro da Agenzia spaziale italiana (Asi) e ministero della Difesa, l'intera costellazione, compreso il sistema per la gestione dei dati, è stata progettata e costruita in Italia dalle aziende della Finmeccanica Thales Alenia Space, Telespazio e Selex Galileo.
Il più grande programma spaziale italiano è stato finalmente completato, con il lancio del quarto satellite dalla base californiana di Vandenberg, la costellazione Cosmo SkyMed è completa e a breve, non appena terminata la fase di test in orbita dell'ultimo satellite, sarà anche pienamente operativa. Quando, tra circa cinque mesi, saranno conclusi i test di verifica i 4 satelliti posizionati in uno schema simile alle lancette di un orologio saranno in grado di inviare oltre 1800 immagini al giorno. I 4 satelliti sfruttano la tecnologia, tutta italiana, del Radar ad apertura sintetica (Sar) attivo nella banda X: grazie ad essa possono acquisire immagini senza sosta, anche di notte e attraverso le nuvole e con tempi di rivisitazione molto brevi, permettendo così di avere in pochissimo tempo notizie immagini e prime informazioni in caso di gravi disastri naturali.
Promosso dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, il programma è stato finanziato con oltre un miliardo di euro da Agenzia spaziale italiana (Asi) e ministero della Difesa, l'intera costellazione, compreso il sistema per la gestione dei dati, è stata progettata e costruita in Italia dalle aziende della Finmeccanica Thales Alenia Space, Telespazio e Selex Galileo.
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