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Vuol dire che il monitor "valuta" l'immagine a schermo e abbassa (o alza) l'intensità della retroilluminazione, aumentando artificialmente il contrasto.
Come prima cosa, bisogna eliminare tutte le specifiche che i produttori inseriscono come specchietti per le allodole, tra le quali ricordiamo il contrasto, che in alcuni casi è dichiarato pari a 3000:1! Valori tanto elevati si riferiscono al contrasto dinamico, una tecnologia apparsa inizialmente sui televisori, che aumenta realmente il contrasto ma che serve a ben poco su un monitor per PC. Il principio di funzionamento è molto semplice: il contrasto dinamico fa variare automaticamente la retroilluminazione del pannello al variare della luminosità della scena visualizzata, così sulle scene buie la luminosità viene diminuita, in modo da avere un nero più denso, e viceversa sulle scene più luminose. Questo sistema, bello e allettante sulla carta, nei fatti è inutilizzabile sul 90% dei monitor che abbiamo avuto modo di provare negli ultimi anni.
Ad esempio, quando si elabora un documento di testo (molto bianco) il monitor diventa troppo luminoso, quasi accecante, ed il fotoritocco diventa un calvario. Quando si usa il computer per lavorare, il contrasto dinamico va disattivato,perché questa funzione fa variare continuamente la luminosità del monitor, e non è utile nemmeno per la visione di film, perché il sistema è troppo lento, e incontra una certa difficoltà quando si passa da un'inquadratura buia ad una molto luminosa. Capita spesso, inoltre, che una scena con un contrasto già buono diventi improvvisamente troppo buia.
In conclusione, lo stupefacente valore di 3000:1 dichiarato, nella realtà si riduce quasi sempre ad un ben più modesto 700:1 o, nel migliore dei casi, ad un 1500:1, perché basato sull'uso di una funzione che, nei fatti, non potrete mai attivare.
Tutti i produttori, però, dichiarano un contrasto di 3000:1, ma solo grazie all'uso del dispositivo "jolly" con cui equipaggiano i loro monitor. Quello che bisogna considerare al momento dell'acquisto è invece il contrasto statico, molto inferiore rispetto a quello dinamico, e che coincide con il contrasto reale del monitor, ovvero la capacità di mostrare, all'interno della stessa scena, zone buie e zone luminose.
Stato
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