Consiglio Pc Etico Per Studio

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GNUGNU

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Ciao a tutti, il mio problema è un po' inusuale. Tra poco dovrò comprare un nuovo pc per i miei studi universitari.
Diciamo che vorrei un pc che mi facesse un paio di anni, quindi sceglierei sicuramente un i7, RAM 16 GB o più (DDR4, possibilmente), scheda grafica dedicata (ma non sono troppo sicuro di quest'ultimo punto). Vorrei usare GNU/Linux su questo pc, ecco il perché sono indeciso sulle schede grafiche.
Il punto è che voglio scegliere un pc "etico". Avete presente quello che la Fairphone fa per gli smartphone? Ecco, vorrei sapere se esiste una cosa analoga per pc.
Questo significa fondamentalmente che i componenti dovrebbero essere ricavati da minerali non provenienti da zone di conflitto, con una speciale attenzione per il cobalto, che non fa parte di questo gruppo. Inoltre vorrei che la società evitasse come la peste di far assemblare i suoi dispositivi da aziende come la Foxconn o altre aziende analoghe.
Io non sono a conoscenza di una simile azienda o startup, ma visto che esiste la Fairphone, ho speranza che esista anche un'azienda simile per quanto riguarda il mercato dei personal computers.
Se siete a conoscenza di un'azienda simile ma non rispetta i requisiti che vorrei dal pc, linkatemela lo stesso, magari cambio idea, o magari tengo comunque d'occhio il sito.

Grazie per l'aiuto.
 
Ciao, non so se effettivamente quello che cerchi ma la risposta migliori sarebbe spulciare tra i vari progetti kickstarter, anche se sicuramente ci sarebbe da aspettare in ogni caso.

Per farti un'idea sulla verie compagnie e le loro politiche puoi provare a consultare questo sito:
http://www.ethicalconsumer.org/buyersguides/computing/laptopsandnetbooks.aspx

Non so quanto possa essere effettivamente affidabile ma è il più accreditato in questo campo, sfogliando brand per brand puoi vedere tutte le varie politiche e cosa pensano le diverse organizzazioni mondiali su di loro.

P.s. Provando a fare una mia ricerca sembra che nessuna casa produttrice sia "senza peccato", ma quelle che sembrano avere standard più elevati sono Asus e HP almeno guardando questo sito
 
Ammiro la tua dedizione ma la trovo alquanto stupida. I componenti interni sono fatti sempre dalle stesse imprese e sappiamo tutti quanti che non sono senza peccato. Dunque prenditi un ottimo pc qualità/prezzo e lascia stare quest'idea a mio parere ridicola.

E' come dire voglio comprare benzina che non inquini.
 
Non vorrei buttarti giù, o sminuire le tue intenzioni che ammiro e condivido, ma volendo informarsi a dovere sull'intera filiera produttiva dei prodotti tecnologici, si può notare come la maggior parte delle materie prime utilizzate vengono ottenute senza alcun rispetto delle norme (basti pensare che oltre all'impossibilità di recuperare cobalto "etico", la questione delle "terre rare" è ancora più spinosa, trovandosi quasi esclusivamente in Cina). Scusami ma non credo ci sia la possibilità di avere un PC "etico".
 
PlayHard grazie per l'aiuto.
Quel sito l'avevo già consultato, e mi ha fatto molto piacere vedere che HP non se la cavi male, visto che HP è il pc da cui sto scrivendo ora. La cosa brutta di questo sito è che le statistiche sono a pagamento, quindi non puoi vedere su cosa si basino con quei grafici. Ciononostante, in mancanza di altro è utile.
P.s. Provando a fare una mia ricerca sembra che nessuna casa produttrice sia "senza peccato"
Infatti, hai ragione, nel caso sceglierei la meno peggio su quello a cui tengo di più. Fairphone (che è comunque molto recente) per esempio fa pagare il prodotto un po' di più, ma almeno hai un prodotto "pulito", appunto per questo speravo in qualche startup, alle grandi multinazionali di questo gliene frega ben poco, tanto sanno benissimo che diventando più etiche, aumenterebbero solo i costi di produzione, mentre un'azienda piccola o una startup, potrebbe crearsi un proprio bacino di utenza con quel prodotto.

Ammiro la tua dedizione ma la trovo alquanto stupida. I componenti interni sono fatti sempre dalle stesse imprese e sappiamo tutti quanti che non sono senza peccato. Dunque prenditi un ottimo pc qualità/prezzo e lascia stare quest'idea a mio parere ridicola.
Ammiro la tua voglia di rispondermi ma non mi hai risposto. La tua analogia non è azzeccata, secondo me. L'hardware può essere prodotto senza sfruttare situazioni macabre in Congo? Si. Può essere prodotto senza affidarsi ad industrie che sfruttano i lavoratori? Si.
Ci sono aziende che lo fanno? Per la telefonia mobile si, per quanto riguarda i pc non lo so.
Non sto cercando dispositivi elettronici senza cobalto, sto cercando cobalto ricavato da miniere non gestite da gruppi armati. E i gruppi armati, converrai, non sono necessariamente legati al cobalto. Quindi non è come comprare benzina che non inquini, perché mentre il consumo di benzina è indissolubilmente legato alla emissione di CO2, l'uso di cobalto non è indissolubilmente legato allo sfruttamento nel Kivu.

Non vorrei buttarti giù, o sminuire le tue intenzioni che ammiro e condivido, ma volendo informarsi a dovere sull'intera filiera produttiva dei prodotti tecnologici, si può notare come la maggior parte delle materie prime utilizzate vengono ottenute senza alcun rispetto delle norme (basti pensare che oltre all'impossibilità di recuperare cobalto "etico", la questione delle "terre rare" è ancora più spinosa, trovandosi quasi esclusivamente in Cina). Scusami ma non credo ci sia la possibilità di avere un PC "etico".
XmaD, quello che dici mi interessa. Quindi la Fairphone come farebbe? Mi illumini anche un po' sui problemi delle terre rare? Conosco poco questo fenomeno, onestamente.
Che poi il problema è anche questo: anche ammesso che l'hardware non possa essere 100% etico, c'è comunque qualche azienda (piccola, sopratutto) che si impegni più delle altre? Negli smartphone cito la Fairphone (giuro, non mi hanno pagato), ma solo perché è la marca più famosa. C'è qualche startup che per esempio si occupa di distribuire hardware per pc con cobalto non derivato dallo sfruttamento dei lavoratori da parte di gruppi armati?

Insomma, quando compro qualcosa, è come se votassi per quella cosa, la sto incentivando. Se esiste una startup o un'azienda che è più sensibile delle altre a queste tematiche, voglio incentivarla
 
XmaD, quello che dici mi interessa. Quindi la Fairphone come farebbe? Mi illumini anche un po' sui problemi delle terre rare? Conosco poco questo fenomeno, onestamente.
Che poi il problema è anche questo: anche ammesso che l'hardware non possa essere 100% etico, c'è comunque qualche azienda (piccola, sopratutto) che si impegni più delle altre? Negli smartphone cito la Fairphone (giuro, non mi hanno pagato), ma solo perché è la marca più famosa. C'è qualche startup che per esempio si occupa di distribuire hardware per pc con cobalto non derivato dallo sfruttamento dei lavoratori da parte di gruppi armati?

Insomma, quando compro qualcosa, è come se votassi per quella cosa, la sto incentivando. Se esiste una startup o un'azienda che è più sensibile delle altre a queste tematiche, voglio incentivarla

Le terre rare sono degli elementi minerali necessari in alcune componenti elettroniche, questi minerali sono presenti in piccolissime percentuali sul suolo terrestre (da qui il nome), geograficamente sono concentrate quasi esclusivamente nei territori cinesi e le tecniche di estrazione e raffinazione di tali materiali sono ad alto impatto ambientale e sulla salute dei dipendenti (e data la natura poco "democratica" di tale paese è difficile sapere cosa succede in certe miniere).

La prima differenza che noterei tra il progetto Fairphone e la tua richiesta è il processore, mentre per ARM puoi acquistare il "progetto" e decidere il produttore autonomamente, magari richiedendo garanzie sulla provenienza del materiale e sui processi di lavorazione, i processori desktop sono "blackbox", ovvero puoi comprare un Intel o un AMD e basta (anche se sei un'azienda non hai accesso ad un scelta del produttore fisico della tua CPU).
 
Ora ho capito cosa intendi. Sapevo cosa fossero le terre rare, ma non dei problemi relativi alla lavorazione.
Comunque, per quanto riguarda la ARM, è vero, la ARM progetta e basta, ma è anche vero che comprando processori Intel teoricamente sei coperto dal punto di vista dei minerali dalle zone di conflitto.
Per esempio Intel certifica i suoi prodotti http://www.intel.com/content/www/us/en/corporate-responsibility/conflict-free-minerals.html e pare abbastanza "pulita". Non la vedo nemmeno nei rapporti di Amnesty, mentre Amnesty bacchetta molti produttori di pc.
Insomma, secondo me è possibile che esista o che possa esistere una simile azienda che si occupi di hardware più etico, anche per pc.
Per quanto riguarda le terre rare, grazie per la spiegazione delle possibili problematiche. Non ne ho sentito parlare molto, quindi è possibile che in qualche modo la Cina garantisca la salute dei suoi lavoratori con qualche accordo, e che quindi le industrie che si occupano della lavorazione delle terre rare assicurino comunque la salute dei lavoratori? Oppure magari i produttori evitano aziende poco etiche (poco probabile visto che non hanno liquidato la Foxconn)? O ancora forse a nessuno, nemmeno ad Amnesty, importa nulla?
 
Per quanto riguarda le terre rare, grazie per la spiegazione delle possibili problematiche. Non ne ho sentito parlare molto, quindi è possibile che in qualche modo la Cina garantisca la salute dei suoi lavoratori con qualche accordo, e che quindi le industrie che si occupano della lavorazione delle terre rare assicurino comunque la salute dei lavoratori? Oppure magari i produttori evitano aziende poco etiche (poco probabile visto che non hanno liquidato la Foxconn)? O ancora forse a nessuno, nemmeno ad Amnesty, importa nulla?
La vera ragione per cui non ne hai sentito parlare è perché la libertà di stampa è inesistente in certi posti, e stiamo parlando di un settore (quello minerario) che ha una potenza economica e di lobbing inquantificabile, per questi motivi anche chi è molto attivo nel mettere in risalto i misfatti ha bisogno di solide basi per non andare incontro a cause catastrofiche. Ti vorrei far notare che "conflict-free" ed "etico" sono due parole ben distinte, spostandoci dall'esempio della Cina, il Congo è una zona "conflict-free" per il cobalto, così come la Turchia lo è per il petrolio (seppure tutti sappiano che sia Erdogan a rivendere il petrolio estratto dall'IS e da Hassad) e il Kazakistan ed il Turkmenistan lo sono per il gas (di pagine su quello che accade in questi paesi puoi trovarne milioni online)...mi dispiace...
 
La vera ragione per cui non ne hai sentito parlare è perché la libertà di stampa è inesistente in certi posti, e stiamo parlando di un settore (quello minerario) che ha una potenza economica e di lobbing inquantificabile, per questi motivi anche chi è molto attivo nel mettere in risalto i misfatti ha bisogno di solide basi per non andare incontro a cause catastrofiche. Ti vorrei far notare che "conflict-free" ed "etico" sono due parole ben distinte, spostandoci dall'esempio della Cina, il Congo è una zona "conflict-free" per il cobalto, così come la Turchia lo è per il petrolio (seppure tutti sappiano che sia Erdogan a rivendere il petrolio estratto dall'IS e da Hassad) e il Kazakistan ed il Turkmenistan lo sono per il gas (di pagine su quello che accade in questi paesi puoi trovarne milioni online)...mi dispiace...
È vero che la libertà di stampa in Cina praticamente non esiste, ma è anche vero che ci sono altri mezzi tramite i quali queste informazioni saltano fuori. E comunque altri casi come quello della Foxconn erano cinesi, ma son saltati fuori, facendo un sacco di rumore anche a distanza di anni. E anche qui son stati toccati diversi marchi, forse la Apple è il marchio su cui si è più concentrata la stampa (che fino ad un anno prima eleggeva Steve Jobs a "capitalista buono"), quindi di certo un settore protetto da vari interessi lobbistici. Il tuo dubbio è più che legittimo, e anche io ho tanti dubbi in questione ora che me ne stai parlando, di fatto, anche qualora fosse così, questa sarebbe una cosa che riguarda "solo la Cina", e purtroppo non riguarda noi (nel senso che non possiamo farci molto), però si può comunque puntare sull'eticità da altri punti di vista.

Concordo sulla differenza tra conflict-free ed etico, ma nel caso che fai tu (di Erdogan), hai varie basi per sostenere il doppio gioco di Erdogan, mentre invece non capisco su cosa potrebbe essere basato questo dubbio sulla Intel. E qui se ci fossero state le basi, penso che qualcosa su Internet l'avrei trovata (cito Amnesty per fare un nome, ma un sacco di altre associazioni simili avrebbero potuto trattare lo stesso argomento, visto che Amnesty pesta volentieri i piedi alle multinazionali e che già su questo argomento li pesta a tantissime multinazionali dell'ICT). Ecco, uno dei punti di vista di cui parlavo io è questo, un altro per esempio è quello della Foxconn. Non è una situazione completamente etica forse, ma è comunque preferibile. http://www.lifegate.it/imprese/news/intel-materie-prime-guerra E questo non mi sembra affatto un'utopia.
Un altro articolo che ho trovato è questo, proprio su Tom's Hardware https://www.tomshw.it/i-processori-consumer-di-intel-non-alimentano-piu-guerre-63103. Non sto dicendo che Intel sia un marchio totalmente etico e affidabile, ma sta facendo una cosa positiva, ne terrei comunque conto. In virtù di questo, ritengo ancora possibile un corrispettivo per pc alla Fairphone.
 
Forse hai capito male il mio messaggio, intendevo farti capire con degli esempi assolutamente non esaustivi, che i prodotti tecnologici hanno una filiera estremamente lunga, con una serie di passaggi (sopratutto i primi, ovvero le materie prime) che si sviluppano sotto traccia e non è affatto semplice (se non impossibile) rintracciare la provenienza e dei materiali (ma allo stesso modo il rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro) dei vari componenti. Questa filiera per di più si sviluppa per la maggior parte in paesi in cui il controllo è a dir poco difficoltoso (da parte dell'azienda che acquista il bene) e per di più ne fanno parte dei settori storicamente critici sotto questo punto di vista (quello minerario ad esempio) e abituati a lavorare sul filo della legalità.
Non ho mai detto che ritengo Intel o una qualunque altra azienda poco incline a rispettare le norme, ma volevo dire che credo sia impossibile scegliere di acquistare un bene tecnologico con la pretesa di avere come discriminante l'eticità, perché è facile supporre che ci sia anche un solo componente (nelle centinaia che costituiscono un pc moderno) che possa peccare in questo senso, allora a che pro?

ps: riguardo Foxconn ed Apple è stato possibile e molto facile arrivare a quella notizia perché Foxconn è l'assemblatore finale del prodotto, ma sarebbe incredibilmente più difficile risalire anche solo due o tre passaggi più indietro.
 
Forse hai capito male il mio messaggio, intendevo farti capire con degli esempi assolutamente non esaustivi, che i prodotti tecnologici hanno una filiera estremamente lunga, con una serie di passaggi (sopratutto i primi, ovvero le materie prime) che si sviluppano sotto traccia e non è affatto semplice (se non impossibile) rintracciare la provenienza e dei materiali (ma allo stesso modo il rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro) dei vari componenti. Questa filiera per di più si sviluppa per la maggior parte in paesi in cui il controllo è a dir poco difficoltoso (da parte dell'azienda che acquista il bene) e per di più ne fanno parte dei settori storicamente critici sotto questo punto di vista (quello minerario ad esempio) e abituati a lavorare sul filo della legalità.
Non ho mai detto che ritengo Intel o una qualunque altra azienda poco incline a rispettare le norme, ma volevo dire che credo sia impossibile scegliere di acquistare un bene tecnologico con la pretesa di avere come discriminante l'eticità, perché è facile supporre che ci sia anche un solo componente (nelle centinaia che costituiscono un pc moderno) che possa peccare in questo senso, allora a che pro?

ps: riguardo Foxconn ed Apple è stato possibile e molto facile arrivare a quella notizia perché Foxconn è l'assemblatore finale del prodotto, ma sarebbe incredibilmente più difficile risalire anche solo due o tre passaggi più indietro.

Già i prodotti bio di bio non hanno niente se non a malapena 1/4. Figurati in un'industria come quella mineriaria dove il fatturato è stratosferico.
 
Già i prodotti bio di bio non hanno niente se non a malapena 1/4. Figurati in un'industria come quella mineriaria dove il fatturato è stratosferico.
Si ma pensare male a prescindere non serve a nulla, c'è chi il bio lo fa bene e chi lo fa per finta, la differenza è che puoi scegliere mentre in questo caso non hai la possibilità di farlo.
 
Non ho mai detto che ritengo Intel o una qualunque altra azienda poco incline a rispettare le norme, ma volevo dire che credo sia impossibile scegliere di acquistare un bene tecnologico con la pretesa di avere come discriminante l'eticità, perché è facile supporre che ci sia anche un solo componente (nelle centinaia che costituiscono un pc moderno) che possa peccare in questo senso, allora a che pro?

ps: riguardo Foxconn ed Apple è stato possibile e molto facile arrivare a quella notizia perché Foxconn è l'assemblatore finale del prodotto, ma sarebbe incredibilmente più difficile risalire anche solo due o tre passaggi più indietro.
Ho capito il tuo discorso, ma penso che anche se il prodotto non è 100% "etico", valga comunque la pena cercare di fare la scelta "meno peggio". Alla fine è questo che sto chiedendo, probabilmente nemmeno il Fairphone è inattaccabile, cionostante io penso che stia ponendo un problema serio, e reputo comunque che sia sensato prendere il Fairphone perché persegue questo scopo. E in questo quindi l'eticità del prodotto può essere discriminante. Il punto è che come ho già detto, ogni volta che compriamo un prodotto stiamo incentivando quell'azienda. In questo caso vorrei incentivare un'azienda che, pur non essendo perfettamente coerente (spesso per motivi non dipendenti nemmeno da loro), scommetta su queste cose.
Per dirtela anche in un altro modo, perdona la mia volgarità: la pace del mondo è un'utopia, ma non per questo sono un guerrafondaio.
Riguardo la Foxconn, ho fatto tale esempio perché si tratta comunque di un impianto cinese, e comunque sono più e più notizie che vengono periodicamente fuori da quell'impianto.
 
Abbiamo una visione diversa, il punto che cerco di porti è che in questo caso non hai le informazioni sufficienti per fare una scelta ponderata a riguardo. Ad esempio, visto che non sei un guerrafondaio, compreresti l'acqua Taldeitali se sapessi che la plastica di cui sono fatte è prodotta in un paese X dove gli operai non seguono alcuna norma di sicurezza e sono sfruttati sin da bambini? Il punto è che nel caso della tecnologia non saprai mai chi è il produttore di una componente del prodotto, e magari volendo fare una scelta in un senso ti trovi a farla in un altro perché non hai le informazioni necessarie per poter scegliere consapevolmente.
 
Il punto è che nel caso della tecnologia non saprai mai chi è il produttore di una componente del prodotto, e magari volendo fare una scelta in un senso ti trovi a farla in un altro perché non hai le informazioni necessarie per poter scegliere consapevolmente.
Ho capito il punto che stavi cercando di pormi, ed in parte condivido il discorso, ciononostante reputo che comunque in alcuni casi io abbia abbastanza informazioni per fare una scelta ponderata. Poniamo per esempio la Fairphone: io so che loro prendono il cobalto da miniere non gestite da gruppi terroristici e organizzano anche gite e visite alle miniere, proprio per mostrare che non sono sotto il controllo di vari gruppi nel territorio. So che la Fairphone non fa assemblare i loro prodotti in aziende cinesi in cui sfruttano i lavoratori. Son passi avanti, e non dico che la Fairphone sia inattaccabile, ma comunque penso che ponga dei problemi che altri produttori di smartphone non pongono.
Penso ci possa essere qualcosa di analogo anche per i pc, anche se non è detto che ci sia.
Certe aziende importanti si nascondono dietro a certe altre aziende, magari asiatiche o di paesi in cui i diritti del lavoratore non esistono, perché hanno a che fare con dell'hardware di provenienza poco chiara. Quando questo succede hanno tutto l'interesse a nascondere i loro rapporti, e come dici anche tu, è difficile risalire all'origine. Sono assolutamente d'accordo su questo.
Tuttavia una azienda che vuole essere chiara su questo, ha tutto l'interesse a certificare la provenienza del suo hardware (mi riferisco alla Intel e alla Fairphone). Magari poi (pura ipotesi, non sto parlando di nessun componente in particolare) verrà assemblato con il Fairphone anche un componente di cui nemmeno la Fairphone stessa conosce la provenienza. Ok, è brutto, ma questo non invalida tutto il buono che l'azienda ha fatto.

P.S. Penso che abbiate capito di che marca sarà il mio prossimo smartphone :asd: ripeto però che non ho ricevuto soldi né dalla Intel, né dalla Fairphone.

Comunque, questo perlomeno è il mio punto di vista, capisco bene che non può essere condiviso da tutti.
 
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