Un uomo che risolveva i problemi

Stato
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x Jason x l7l

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Vorrei portare alla vostra attenzione un uomo; un politico italiano degli anni 20/30.
Laureato all'università degli studi di Palermo fece carriera politica e lavorò come prefetto.

Il suo nome era Cesare Mori detto "Primo":
Cesare_Mori_portrait.jpg


Ricevette diverse onorificenze sia a livello nazionale che internazionale.

Nonostante fece parte del Partito Nazionale Fascista fu uno dei pochi ad opporsi allo squadrismo nel suo periodo di attività nella città di Bologna.

Egli era chiamato "il Prefetto di Ferro" in quanto era un funzionario al pieno servizio dello Stato il quale non aveva nessuna mezza misura nella cattura di delinquenti e latitanti.
Mori partecipava spesso direttamente, con le forze dell'ordine, alla cattura dei malviventi finendo anche in prolungate e pericolose sparatorie.
Contribuì alla riduzione radicale della presenza mafiosa in Italia tanto da aver ricevuto carta bianca da Mussolini per quanto riguardava il suo operato.

Ora, 2017, ci troviamo nuovamente a commemorare (giustamente) il povero Falcone.
Io mi chiedo:
1. Perchè nessuno fa mai riferimento a questo personaggio storico che ha combattuto e vinto contro un fenomeno fortemente radicato in Italia? Sono d'accordo che viviamo in un periodo dove l'ignoranza domina e IL presidente della camera dei deputati vuole distruggere ogni opera del ventennio ma la sua importanza è indiscutibile.
2. Alcuni metodi da lui applicati possono essere discutibili. Primo era pronto a tutto tanto da arrivare a prendere in ostaggio le famiglie dei latitanti per poterli catturare. In questo caso, nei limiti della ragione, trovo che sia un comportamento più che corretto e soprattutto DEMOCRATICO.

Corretto perchè? Perchè la situazione al giorno d'oggi l'abbiamo tutti sotto agli occhi; i carabinieri sono impotenti anche solo contro un ubriacone col coltello. Non possono sparare, non possono intervenire con la forza se non con regole di ingaggio più che sfavorevoli e rischiose.
I nomi delle famiglie, la posizione dei quartieri "invalicabili" (nei quali non si può entrare se non con autorizzazione da parte della cosca) ed i balconi sotto i quali fermare la processione sono NOTI a TUTTI.
Tutti siamo a conoscenza ma nessuno fa nulla (anche perchè la corruzione nel nostro paese è forte e radicata anche nelle istituzione e negli organismi di polizia).

Democratico perchè? La lotta alla criminalità organizzata è notoriamente per il bene e la sicurezza del paese e dei suoi cittadini. Perchè è giusto arrivare a tanto quando si tratta con criminali simili? Semplice: il bene di tanti a discapito di pochi. C'è comunque da tener presente che delinquenti di questa portata non possono essere dissuasi da richieste scritte e metodi gentili. Cerchiamo di essere concreti.

Piccola digressione: nel mio piccolo, nella mia città, è noto a tutti quali sono le aree ed i personaggi che gestiscono droga e prostituzione. Si sente e si vede chi consuma sostanze illegali in aree pubbliche...perchè nessuno fa nulla? Se il nostro sistema funziona perchè queste persone si comportano in maniera così sfacciata senza la minima paura di pagarne le conseguenze?

Perchè, in caso di un intervento forte e giustificato, al posto di elogiare chi combatte la criminalità saremmo pronti a parlare di "Atti di violenza", "Razzismo", "Nazismo", "Populismo" e "rischio per la sicurezza e l'ordine pubblico"?
Perchè saremmo pronti a nasconderci dietro astute interpretazioni legislative per difendere la delinquenza?

Perchè la "democrazia" e la nostra cultura rinnegano metodologie di risoluzione dei problemi semplici, dirette e valide per la risoluzione definitiva del problema?

Io credo che tutto questo buonismo, tutta questa tolleranza che da un tono ad ignoranti mascherati da politici, stia distruggendo il nostro paese.

Concludo con una citazione di Mori: "Costoro non hanno ancora capito che i briganti e la mafia sono due cose diverse. Noi abbiamo colpito i primi che, indubbiamente, rappresentano l'aspetto più vistoso della malvivenza siciliana, ma non il più pericoloso. Il vero colpo mortale alla mafia lo daremo quando ci sarà consentito di rastrellare non soltanto tra i fichi d'india, ma negli ambulacri delle prefetture, delle questure, dei grandi palazzi padronali e, perché no, di qualche ministero".
 

Andretti60

Utente Èlite
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Se ne parla poco solo perché Falcone e Borsellino furono due martiri che diedero la loro vita (e quella dei loro familiari) per combattere la mafia. Cesare Mori invece appartiene a un periodo oscuro della politica italiana, quello fascista, che preferiamo dimenticare, a parte che i suoi successi furono solo temporanei. Non distrusse la Mafia, la rese inefficace perché colpì i pesci piccoli, mandandone migliaia in carcere (spesso con processi sommari di massa, quanti di loro erano mafiosi?) ma tutti i boss si salvarono e riapparvero miracolosamente dopo la seconda guerra mondiale. Non vedo comunque come si possano definire "democratici" i suoi metodi, la democrazia è una forma di governo, non ha nulla a che fare con le forze di sicurezza.
 

EasyMan QV

Azienda Verificata
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Vorrei portare alla vostra attenzione un uomo; un politico italiano degli anni 20/30.
Laureato all'università degli studi di Palermo fece carriera politica e lavorò come prefetto.

Il suo nome era Cesare Mori detto "Primo":
Cesare_Mori_portrait.jpg


Ricevette diverse onorificenze sia a livello nazionale che internazionale.

Nonostante fece parte del Partito Nazionale Fascista fu uno dei pochi ad opporsi allo squadrismo nel suo periodo di attività nella città di Bologna.

Egli era chiamato "il Prefetto di Ferro" in quanto era un funzionario al pieno servizio dello Stato il quale non aveva nessuna mezza misura nella cattura di delinquenti e latitanti.
Mori partecipava spesso direttamente, con le forze dell'ordine, alla cattura dei malviventi finendo anche in prolungate e pericolose sparatorie.
Contribuì alla riduzione radicale della presenza mafiosa in Italia tanto da aver ricevuto carta bianca da Mussolini per quanto riguardava il suo operato.

Ora, 2017, ci troviamo nuovamente a commemorare (giustamente) il povero Falcone.
Io mi chiedo:
1. Perchè nessuno fa mai riferimento a questo personaggio storico che ha combattuto e vinto contro un fenomeno fortemente radicato in Italia? Sono d'accordo che viviamo in un periodo dove l'ignoranza domina e IL presidente della camera dei deputati vuole distruggere ogni opera del ventennio ma la sua importanza è indiscutibile.
2. Alcuni metodi da lui applicati possono essere discutibili. Primo era pronto a tutto tanto da arrivare a prendere in ostaggio le famiglie dei latitanti per poterli catturare. In questo caso, nei limiti della ragione, trovo che sia un comportamento più che corretto e soprattutto DEMOCRATICO.

Corretto perchè? Perchè la situazione al giorno d'oggi l'abbiamo tutti sotto agli occhi; i carabinieri sono impotenti anche solo contro un ubriacone col coltello. Non possono sparare, non possono intervenire con la forza se non con regole di ingaggio più che sfavorevoli e rischiose.
I nomi delle famiglie, la posizione dei quartieri "invalicabili" (nei quali non si può entrare se non con autorizzazione da parte della cosca) ed i balconi sotto i quali fermare la processione sono NOTI a TUTTI.
Tutti siamo a conoscenza ma nessuno fa nulla (anche perchè la corruzione nel nostro paese è forte e radicata anche nelle istituzione e negli organismi di polizia).

Democratico perchè? La lotta alla criminalità organizzata è notoriamente per il bene e la sicurezza del paese e dei suoi cittadini. Perchè è giusto arrivare a tanto quando si tratta con criminali simili? Semplice: il bene di tanti a discapito di pochi. C'è comunque da tener presente che delinquenti di questa portata non possono essere dissuasi da richieste scritte e metodi gentili. Cerchiamo di essere concreti.

Piccola digressione: nel mio piccolo, nella mia città, è noto a tutti quali sono le aree ed i personaggi che gestiscono droga e prostituzione. Si sente e si vede chi consuma sostanze illegali in aree pubbliche...perchè nessuno fa nulla? Se il nostro sistema funziona perchè queste persone si comportano in maniera così sfacciata senza la minima paura di pagarne le conseguenze?

Perchè, in caso di un intervento forte e giustificato, al posto di elogiare chi combatte la criminalità saremmo pronti a parlare di "Atti di violenza", "Razzismo", "Nazismo", "Populismo" e "rischio per la sicurezza e l'ordine pubblico"?
Perchè saremmo pronti a nasconderci dietro astute interpretazioni legislative per difendere la delinquenza?

Perchè la "democrazia" e la nostra cultura rinnegano metodologie di risoluzione dei problemi semplici, dirette e valide per la risoluzione definitiva del problema?

Io credo che tutto questo buonismo, tutta questa tolleranza che da un tono ad ignoranti mascherati da politici, stia distruggendo il nostro paese.

Concludo con una citazione di Mori: "Costoro non hanno ancora capito che i briganti e la mafia sono due cose diverse. Noi abbiamo colpito i primi che, indubbiamente, rappresentano l'aspetto più vistoso della malvivenza siciliana, ma non il più pericoloso. Il vero colpo mortale alla mafia lo daremo quando ci sarà consentito di rastrellare non soltanto tra i fichi d'india, ma negli ambulacri delle prefetture, delle questure, dei grandi palazzi padronali e, perché no, di qualche ministero".
Ho sentito parlare di Mori, è citato nel libro di Silvana la Spina "La Mafia spiegata ai miei figli".
Un libro di solito un po' consigliato nelle scuole, quindi magari chi legge un po' per scuola avrà letto quantomeno una piccola parte di ciò che ha fatto
 
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