Il punto non è la qualità del software, ma la qualità dell'interfaccia grafica, la semplicità con la quale si raggiungono le funzioni, la velocità di editing. Tutte funzioni nelle quali Office ancora domina.
Non sto dicendo che LibreOffice non vada bene per un utilizzo "da tutti i giorni", io stesso lo uso quotidianamente su Windows per lettere e fatture, ma se con il Word Processor ci devi lavorare, e per lavorare intendo ricerca, tesi di laurea e similari, Office continua a fornire un'esperienza d'oso anni luce avanti.
I software Open Source non sono il male assoluto, ma si devono svecchiare. E' inconcepibile, nel 2017, dover fare i conti con un'interfaccia stile Office '97, con tutti i disagi del caso. Che poi è questione di abitudine, ok, ma è oggettivamente più scomoda e necessita di più passaggi per raggiungere le funzioni BASE per chi lavora con un word processor.
Quindi sì, mettendo insieme le cose, paragonare Office con una qualsiasi suite Open Source, è come paragonare una Ferrari con una Fiat. Entrambe ti portano da A a B, però... Un software non è fatto solo di sicurezza, non penso proprio che a qualcuno interessi spendere soldi e risorse per vedere quello che scrivo attraverso le vulnerabilità di Office. Un software è usabilità, è immediatezza, semplicità d'uso, fruibilità dell'interfaccia e delle funzioni.
Che poi l'Open Source sia una buonissima alternativa per il 99% delle persone non lo metto in dubbio, ma questo è un altro discorso. Non voglio arrivare a discorsi da stadio del tipo "il 2018 sarà l'anno di Linucs".