Stiglitz: la Bce cambi ricetta, l'austerity sta affossando l'Europa

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Booker DeWitt

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Stiglitz: la Bce cambi ricetta, l'austerity sta affossando l'Europa
Pesante attacco a Mario Draghi (sempre invece elogiato dai media di regime) dal premio Nobel per l'Economia, sul quotidiano tedesco Handelsblatt. "Se la Bce continua a fare delle politiche di austerità la precondizione per le operazioni di finanziamento, questo si tradurrà in un aggravamento delle condizioni del paziente". E per questo l'Europa continua a rappresentare il principale fattore di rischio per l'economia mondiale.

Roma - "Se la Bce continua a fare delle politiche di austerità la precondizione per le sue operazioni di finanziamento, questo si tradurrà solo in un aggravamento delle condizioni del paziente". Il 2013 dell'eurozona non è così roseo, almeno stando a quanto scrive il premio Nobel per l'Economia, Joseph Stiglitz, sul quotidiano tedesco Handelsblatt.

"Fino ad ora, i politici europei non sono riusciti a realizzare un vero Patto per la crescita per i paesi della periferia della zona euro", è la riflessione di Stiglitz, e per questo l'Europa continua a rappresentare il principale fattore di rischio per l'economia mondiale.

Nel suo articolo Stiglitz cita in particolare i casi della Grecia e della Spagna, cadute in recessioni "da cui non si vede al momento alcun segnale di uscita". Per venirne fuori, sostiene Stiglitz, non servono né il nuovo fiscal compact. né i possibili acquisti di titoli di stato da parte della Bce: "soluzioni temporanee".

Anzi, se la Bce continuerà a voler imporre nuove misure di austerità in cambio degli acquisti di titoli, ammonisce Stiglitz, questo potrebbe aggravare "le condizioni del malato" mentre è importante che finalmente i leader europei lavorino alla definizione di un Patto per la crescita. (Agenzie)

Stiglitz: la Bce cambi ricetta, l'austerity sta affossando l'Europa
 
Si tratti della BCE oppure di qualsiasi altra autorità internazionale con compiti similari è un fatto assodato che gli approcci di tipo centralizzato non soltanto non risolvono mai i problemi ma anzi le aggravino.
I motivi sono diversi:
- egoismi nazionali
- incapacità da parte delle nazioni coinvolte di fare riforme che siano davvero in grado di cambiare le situazioni senza penalizzare i soliti noti

Volendo è sufficiente guardare il caso della Grecia, hanno truccato i bilanci, poi se ne sono accorti a scoppio ritardato, e che fanno?
La buttano fuori dall'Euro, gli danno due soldi a fatica, pretendono la restituzione od il rifinanziamento a condizioni impossibili.

Facessero invece un piano ragionevole almeno ventennale, con controlli periodici, aspettando riforme ragionevoli per aiutare nei rifinanziamenti.
Invece avviene un semplice massacro economico e sociale grazie all'imposizione di condizioni impossibili.

Per dire che in presenza di simili situazioni sebbene i responsabili primari siano sempre gli stessi Stati, le istituzioni comunitarie (come quelle analoghe internazionali), si limitano ad aggravare i problemi anziché risolverli, a causa di ricette impossibili, con ragionamenti a breve termine.

E nel caso si volesse fare paragoni con l'efficacia dell'analoga istituzione americana, direi che dicano un sacco di sciocchezze.
Le famiglie americane sono tra le più indebitate al mondo.
Il dollaro americano è una valuta di riserva (grazie all'egenomia militare, politica ed economica) molto di più dell'Euro.

Come minimo l'Europa dovrebbe divenire una potenza economica e politica superiore agli Usa per potersi permettere di seguire le stesse politiche Usa.

Oppure seguire l'esempio Giapponese, che si ritrovano fuori da tutti i contesti (i loro titoli di stato sono considerati al livello di spazzatura dalle agenzie internazionali), perché il finanziamento del loro debito è, in maggioranza, in mano agli stessi giapponesi (finanziato dai loro proverbiali risparmi), quindi se lo possono permettere.
 
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