Signoraggio Bancario.

R4z3R

Utente Èlite
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Allora perchè se vado allo sportello bancario, che gestisce il mio conto corrente, dove sullo stesso sono presenti soldi che io ho versato, oppure ho risparmiato, per cui miei e disponibili...e per mè la parola disponibile, vuol dire che ci sono anche fisicamente, e non solo prodotti in maniera telematica, se chiedo di prelevare 3000 euro in contanti per una esigenza personale, manca poco che al cassiere gli viene una paresi facciale per la smorfia che fà? e mi sento dire...sig.B....però avrebbe dovuto avvisarmi che veniva a prelevare questa cifra...lo guardo e gli dico...scusi ma io stammattina ho controllato e sul mio conto on line e sono disponibili, melo dite voi, per cui per mè ogni momento è buono per prelevare, risponde dicendomi che una somma del genere toglie ad altri correntisti la possibilità di prendere soldi...lo guardo e gli dico, non è un problema mio la somma che io chiedo di prendere dal mio conto per me è disonibile, mi servono.
Sono uscito dalla banca con i miei soldi in tasca.
Forse se vai a chiedergli di ritirare 100.000€ in una piccola filiale potrebbero avere qualche problema, per 3000 dubito fortemente. In ogni caso i tuoi soldi sono disponibili ad essere utilizzati per qualsiasi operazione di pagamento istantanea (puoi trasferire i tuoi soldi a chiunque tu voglia ovunque tu voglia istantaneamente) e puoi sostanzialmente ritirare quando e come vuoi. Per somme molto grosse se le vuoi cash la banca si riserva di metterci un minimo di più a reperirle fisicamente e mi sembra più che ragionevole considerando che non hanno la più pallida idea del fatto che tu potresti volere (e potere) chiudere il conto che hai aperto a milano, ritirando i soldi a catanzaro.

Sarebbe anche possibile trasformare la banca in un deposito in cui i soldi ci sono sempre fisicamente, esattamente i tuoi, ma a questo punto:
1. Potresti ritirarli solamente dal deposito/banca a cui li hai depositati (se ti ritrovi senza soldi a catanzaro ti arrangi)
2. Dovresti pagare e non poco per il servizio visto che un caveu con impiegati costa
3. I tuoi soldi non andrebbero prestati ad imprese e famiglie ma starebbero lì a marcire
4. Non avresti uno strumento di pagamento comunemente accettato che sono i depositi bancari, che si esplica nel bancomat, ma anche nel bonifico, assegno ecc..


Per quanto riguarda il fatto che se tutti i correntisti andassero a ritirare immediatamente i soldi la banca fallirebbe: è proprio vero, si chiama "Bank Run", in pratica la banca è costretta per ripagare i depositanti a chiudere istantaneamente tutti i crediti che erogava sotto varie forme subendone delle perdite. I correntisti sono generalmente tutelati fino a 100.000€ da un'assicurazione comune, gli obbligazionisti subiscono perdite, gli azionisti perdono tutto. Il sistema perde una enorme fonte di liquidità e di investimenti.
 
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Perché un politico dovrebbe RIFIUTARE la responsabilità di creare denaro per il popolo?

Se egli è onesto non ci dovrebbero essere problemi poiché opererà secondo ETICA e REGOLE corrette e democratiche. Solo un politico disonesto, con un ultimo barlume di sincerità dirà: “No, guarda.. non darmi questa stampante in mano perché mi conosco e mi stamperei montagne di soldi per me e i miei amichetti!”.
Fortunatamente in questo caso la soluzione è semplice: si ringrazia e si manda a casa l’individuo prima che possa fare, per sua stessa ammissione, dei danni terribili.
L’ultimo caso è che il politico sia effettivamente disonesto..
Ma se è disonesto perché dovrebbe rifiutare una così ghiotta occasione?
Non per remore morali in quanto abbiamo detto che è già disonesto.
Se non lo fosse (disonesto) accetterebbe subito la stampante e si comporterebbe come i tanto decantati Governatori di una qualsiasi e privatissima Banca Centrale, ai quali è riconosciuta stima e saggezza fuori dall’ordinario e notoriamente operano secondo il bene della Comunità.
Einaudi ebbe a dire:”Alla scarsità dell’oro si è sostituita la saggezza del governatore [della Banca Centrale, n.d.A.]” (sic!).
Ma allora un ladro perché non ruba? Forse perché c’è un pezzo grosso molto più potente di lui? Forse c’è un’entità che NON VUOLE dargli la stampante e far si che si crei denaro per il popolo (pur con il rischio di ruberie politiche)? E questa entità superiore è onesta? Se così fosse DOVREMMO IMMEDIATAMENTE cedergli ogni potere, poiché saprebbe ben governarci, di sicuro meglio del politico di cui sopra, o no? E se fosse invece disonesta perché ha in mano la stampante e affama il popolo facendolo vivere in un regime di anemia finanziaria? E questa entità superiore disonesta tanto, anzi più, del politico chi è se non Il Grasso Bankiere©?
E’ evidente che il politico NON VUOLE E NON PUO’ prendere la stampante in nome del popolo perché i banchieri privati internazionali NON LO PERMETTERANNO MAI.


Ragazzi...:asd: mi sono comprato un stampante:D
 
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Due piccole precisazioni.

1) La Banca d'Italia NON è una società privata. La Banca d'Italia è una S.p.A. di diritto pubblico i cui azionisti (le banche) non hanno però alcun controllo riguardo alla gestione poiché il governatore è di nomina governativa e, inoltre, non percepiscono dividendi in quanto gli utili sono sempre portati a riserva (Vedi Pag. 314)

2) Per la Banca d'Italia la moneta emessa è un DEBITO, quindi il relativo valore è iscritto nel PASSIVO dello stato patrimoniale. Ma poiché i bilanci delle società devono quadrare, ovvero il totale dell'attivo e del passivo devono essere identici, se la moneta è un debito e forma il passivo, l'attivo da cosa è formato?

Per rispondere a questa domanda, si può leggere il bilancio della Banca d'Italia al 31/12/2010:

ESERCIZIO 2010 (Importo in MILIONI di Euro)


Oro 83.197
Posizione in valuta estera 29.553
Portafoglio attività finanziarie 123.031
Rifinanziamento a istituzioni creditizie 47.635
Titoli detenuti per finalità di politica monetaria 18.079
Crediti netti intra Eurosistema 3.805


Banconote in circolazione -138.324
Depositi per riserva obbligatoria -20.226
Depositi della Pubblica amministrazione -42.488
Conti di rivalutazione -70.206
Capitale, riserve, fondi e accantonamenti -38.063

Per chiarezza, il "Portafoglio attività finanziarie" è composto da titoli di stato emessi da paesi UE, fra cui anche l'Italia, oltre ad una partecipazione del 17% nel capitale della BCE (che fa della Banca d'Italia il secondo azionista della BCE dopo la Bundesbank).

Quindi, molto bello il discorso sul signoraggio e sicuramente affascinante... ma poi bisogna vedere se le parole trovano conferma nei numeri e nei fatti. Ah, per inciso, la Banca d'Italia è fra i maggiori detentori di oro al mondo ;)
 

Blume.

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1) La Banca d'Italia NON è una società privata. La Banca d'Italia è una S.p.A. di diritto pubblico i cui azionisti (le banche) non hanno però alcun controllo riguardo alla gestione poiché il governatore è di nomina governativa e, inoltre, non percepiscono dividendi in quanto gli utili sono sempre portati a riserva (Vedi Pag. 314)

2) Per la Banca d'Italia la moneta emessa è un DEBITO, quindi il relativo valore è iscritto nel PASSIVO dello stato patrimoniale. Ma poiché i bilanci delle società devono quadrare, ovvero il totale dell'attivo e del passivo devono essere identici, se la moneta è un debito e forma il passivo, l'attivo da cosa è formato?

Per rispondere a questa domanda, si può leggere il bilancio della Banca d'Italia al 31/12/2010:

ESERCIZIO 2010 (Importo in MILIONI di Euro)


Oro 83.197
Posizione in valuta estera 29.553
Portafoglio attività finanziarie 123.031
Rifinanziamento a istituzioni creditizie 47.635
Titoli detenuti per finalità di politica monetaria 18.079
Crediti netti intra Eurosistema 3.805


Banconote in circolazione -138.324
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Depositi della Pubblica amministrazione -42.488
Conti di rivalutazione -70.206
Capitale, riserve, fondi e accantonamenti -38.063

Per chiarezza, il "Portafoglio attività finanziarie" è composto da titoli di stato emessi da paesi UE, fra cui anche l'Italia, oltre ad una partecipazione del 17% nel capitale della BCE (che fa della Banca d'Italia il secondo azionista della BCE dopo la Bundesbank).

Quindi, molto bello il discorso sul signoraggio e sicuramente affascinante... ma poi bisogna vedere se le parole trovano conferma nei numeri e nei fatti. Ah, per inciso, la Banca d'Italia è fra i maggiori detentori di oro al mondo ;)
Non sapevo che l'Italia fosse al 4° posto nei maggiori detentori d'oro del mondo:
1. Stati Uniti
Valore delle riserve: 418.390 milioni dollari
Oro totale: 8,965.6 tonnellate
Il Bullion Depository degli Stati Uniti, nel Kentucky, altrimenti noto come Fort Knox, è la riserva d'oro più famosa del mondo. Essa detiene la maggioranza delle riserve auree della nazione, il resto della quale è custodito presso la zecca di Philadelphia, la zecca di Denver, il West Point Bullion Depository e il San Francisco Assay Office.

2. Germania
Valore delle riserve: 174,7 miliardi dollari
Oro totale: 3,743.7 tonnellate

La Deutsche Bundesbank, la banca centrale tedesca, ha 3,743.7 tonnellate di riserve auree, che sono valutate in circa 174,7 miliardi dollari. Secondo il World Gold Council, le casse auree della Germania rappresentano il 73,7 per cento del totale delle riserve in valuta estera.
3. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI)
Valore delle riserve: 144.760 milioni dollari
Oro totale: 3.101 tonnellate

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) sovrintende alle operazioni economiche internazionali dei 185 paesi membri. Le sue politiche in materia di oro sono cambiate negli ultimi 25 anni, ma le riserve rimangono per stabilizzare i mercati internazionali e favorire le economie nazionali. L'FMI ha venduto una parte delle sue riserve nel dicembre 1999 per aiutare i paesi poveri e fortemente indebitati.


4. Italia
Valore delle riserve: 126.120 milioni dollari
Oro totale: 2,702.6 tonnellate

La Banca D'Italia gestisce le riserve in valuta estera dell'Italia, che ammontano a 2,702.6 tonnellate per un valore di 126,12 miliardi di dollari ed equivalenti al 73,4 per cento delle riserve valutarie del paese.


:asd:...grazie per la tua precisione.
Ho trovato questo in merito alle Spa...

"Le Spa sono istituzioni postdemocratiche di governo del territorio. Le Spa decidono dei beni di tutti e dei servizi pubblici al di fuori di ogni controllo democratico e al di là del diritto pubblico; governano in base a logiche mercantili, attraverso accordi e sovrapposizioni fra gruppi privati e rappresentanti di una politica autoreferenziale, a sua volta “privatizzata” da corporazioni politiche e da Sindaci monocrati (che nominano i loro fiduciari negli organi di amministrazione delle società miste)"



http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/partecipanti/Partecipanti.pdf
 
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Peccato che quello che hai trovato non c'azzecca nulla con la Banca d'Italia in quanto è riferito - e non mi soffermo sulla valutazione in sé e per sé - a società di capitali che hanno in gestione servizi pubblici, in primis la distribuzione dell'acqua.

Detto questo, forse non ti è chiara la differenza fra una S.p.A. di diritto pubblico ed una S.p.A. controllata da enti di diritto pubblico.

La S.p.A. di diritto pubblico è un ente che ha la forma di società per azioni a cui, però, non si applicano le disposizioni né del diritto privato né del diritto commerciale. Parlando di Banca d'Italia, la stessa è un ente di diritto pubblico per espressa previsione legislativa (Legge Bancaria del 1936 e L. 262 del 2005 (Legge sul Risparmio), fatto ribadito più volte anche nello statuto della banca stessa (Artt. 1, 3, 5, 18, etc.).

Infatti, mentre in una normale società per azioni i soci possono cedere liberamente le proprie azioni, i soci della Banca d'Italia possono cedere le loro quote solo "su proposta del Direttorio, solo previo consenso del Consiglio Superiore" (Art. 3 dello Statuto), anche perché la Banca d'Italia è una società per azioni senza.... azioni!
Ancora, se fosse una S.p.A., a norma dell'Art. 2364 C.C. i soci potrebbero nominare gli amministratori, i sindaci e gli altri organi previsti dalla legge. Però la Banca d'Italia non ha un'assemblea dei soci ma dei partecipanti i quali non hanno nominato, ad esempio, l'ex Governatore Draghi così come non hanno potuto revocare il mandato all'ex Governatore Fazio. Infatti, guarda che caso, l'Art. 19 comma 8 della L. 262/2005 prevede espressamente che il Governatore della Banca d'Italia sia nominato con un Decreto del Presidente della Repubblica...

Bè, io società di diritto privato che funzionino così non ne conosco... Ma magari tu si.

La frase che tu hai copiato e incollato è riferita invece a società di diritto privato i cui azionisti sono enti di diritto pubblico. Per citarne una su tutte, A2A nata dalla fusione di ASM (Brescia) e AEM (Milano). Quello che non ti è chiaro, e che sicuramente non è chiaro a chi ha scritto quella robaccia che hai riportato, è che la scelta di affidare a società controllate da enti pubblici la gestione di alcuni servizi è stata una delle scelte più oculate fatte nel nostro paese.

Infatti, usare società di capitali permette agli enti pubblici di non indebitarsi direttamente (e quindi di non indebitare lo Stato) e di fare ricorso a tutti quegli strumenti finanziari che sarebbero preclusi agli enti pubblici. Con questo mi riferisco al ricorso al Project Finance, strumento attraverso cui si possono fare investimenti ingenti mettendo solo una piccola quota di capitale (circa il 20%) ed ottenere la parte restante mediante finanziamenti a medio/lungo termine. O, ancora, si possono creare Joint Venture con aziende private che mettono capitali, tecnologie o know-how.
Allo stesso modo, mentre un ente pubblico è obbligato ad affidare commesse solo tramite bandi pubblici europei, il che comporta ovviamente lungaggini esasperanti, una società controllata da un ente pubblico non ha questo dovere e può procedere in modo più veloce ed economico.

Si potrebbe andare avanti ore a discutere di tutti i vantaggi connaturati in tale scelta... ma basta pensare al fatto che, dopo la privatizzazione di Telecom Italia e la liberalizzazione del mercato, i costi di telefonate, connessioni internet, etc., sono scesi drammaticamente.

Ah, per inciso, a me non serve fare tanti copia&incolla perché per ragionare mi basta usare la mia testa e le mie conoscenze senza dover prendere per oro colato quelle altrui.
 

Blume.

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Peccato che quello che hai trovato non c'azzecca nulla con la Banca d'Italia in quanto è riferito - e non mi soffermo sulla valutazione in sé e per sé - a società di capitali che hanno in gestione servizi pubblici, in primis la distribuzione dell'acqua.

Detto questo, forse non ti è chiara la differenza fra una S.p.A. di diritto pubblico ed una S.p.A. controllata da enti di diritto pubblico.

La S.p.A. di diritto pubblico è un ente che ha la forma di società per azioni a cui, però, non si applicano le disposizioni né del diritto privato né del diritto commerciale. Parlando di Banca d'Italia, la stessa è un ente di diritto pubblico per espressa previsione legislativa (Legge Bancaria del 1936 e L. 262 del 2005 (Legge sul Risparmio), fatto ribadito più volte anche nello statuto della banca stessa (Artt. 1, 3, 5, 18, etc.).

Infatti, mentre in una normale società per azioni i soci possono cedere liberamente le proprie azioni, i soci della Banca d'Italia possono cedere le loro quote solo "su proposta del Direttorio, solo previo consenso del Consiglio Superiore" (Art. 3 dello Statuto), anche perché la Banca d'Italia è una società per azioni senza.... azioni!
Ancora, se fosse una S.p.A., a norma dell'Art. 2364 C.C. i soci potrebbero nominare gli amministratori, i sindaci e gli altri organi previsti dalla legge. Però la Banca d'Italia non ha un'assemblea dei soci ma dei partecipanti i quali non hanno nominato, ad esempio, l'ex Governatore Draghi così come non hanno potuto revocare il mandato all'ex Governatore Fazio. Infatti, guarda che caso, l'Art. 19 comma 8 della L. 262/2005 prevede espressamente che il Governatore della Banca d'Italia sia nominato con un Decreto del Presidente della Repubblica...

Bè, io società di diritto privato che funzionino così non ne conosco... Ma magari tu si.

La frase che tu hai copiato e incollato è riferita invece a società di diritto privato i cui azionisti sono enti di diritto pubblico. Per citarne una su tutte, A2A nata dalla fusione di ASM (Brescia) e AEM (Milano). Quello che non ti è chiaro, e che sicuramente non è chiaro a chi ha scritto quella robaccia che hai riportato, è che la scelta di affidare a società controllate da enti pubblici la gestione di alcuni servizi è stata una delle scelte più oculate fatte nel nostro paese.

Infatti, usare società di capitali permette agli enti pubblici di non indebitarsi direttamente (e quindi di non indebitare lo Stato) e di fare ricorso a tutti quegli strumenti finanziari che sarebbero preclusi agli enti pubblici. Con questo mi riferisco al ricorso al Project Finance, strumento attraverso cui si possono fare investimenti ingenti mettendo solo una piccola quota di capitale (circa il 20%) ed ottenere la parte restante mediante finanziamenti a medio/lungo termine. O, ancora, si possono creare Joint Venture con aziende private che mettono capitali, tecnologie o know-how.
Allo stesso modo, mentre un ente pubblico è obbligato ad affidare commesse solo tramite bandi pubblici europei, il che comporta ovviamente lungaggini esasperanti, una società controllata da un ente pubblico non ha questo dovere e può procedere in modo più veloce ed economico.

Si potrebbe andare avanti ore a discutere di tutti i vantaggi connaturati in tale scelta... ma basta pensare al fatto che, dopo la privatizzazione di Telecom Italia e la liberalizzazione del mercato, i costi di telefonate, connessioni internet, etc., sono scesi drammaticamente.

Ah, per inciso, a me non serve fare tanti copia&incolla perché per ragionare mi basta usare la mia testa e le mie conoscenze senza dover prendere per oro colato quelle altrui.
Ti Ringrazio molto per avermi consentito di capire meglio la cosa.
 
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L

lock3r

Ospite
Consiglio la lettura di Shock Economy che affronta in maniera approfondita e anche abbastanza "divertente" (nel senso che non è un mattone da leggere) questo argomento (mi riferisco al primo post). Anche se, appunto, è shockante. Mi vien la pelle d'oca a ripensarci!
 
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Consiglio la lettura di Shock Economy che affronta in maniera approfondita e anche abbastanza "divertente" (nel senso che non è un mattone da leggere) questo argomento (mi riferisco al primo post). Anche se, appunto, è shockante. Mi vien la pelle d'oca a ripensarci!
Lui...
1701718_0.jpg
 

Ico Bellungi

Utente Èlite
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Sono anni che leggo sul signoraggio bancario, sulla riserva frazionaria e sui problemi derivanti dall'emissione di moneta.
Più leggevo, più mi confondevo le idee. Per tutti quanti c'era qualche anello mancante. Alla fine la risposta più convincente e senza contraddizioni l'ho trovata da parte di chi non ha trovato nessun complotto e nessuna truffa globale.
Sono sempre stato un sostenitore di teorie economiche alternative, ma che si basavano su premesse corrette e, soprattutto, verificabili (insomma se la BCE ottiene 103 euro da ogni 100 euro che stampa... che se ne fa di tutti quei dannati soldi, che sono più della metà del denaro circolante? Se si va a guardare il bilancio la BCE in un anno si fa 1,8 miliardi + 1,3 miliardi per la riserva).
Secondo me un chiaro riassunto di come funziona l'emissione di moneta lo dà questo tizio qui Teoria di complotto del Signoraggio Bancario - YouTube
 

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