Ciao a tutti!
Come (forse) ben saprete, oggi c'è stata una movimentazione nazionale dei trasporti, promossa dai sindacati di categoria. Come di consuetudine, in questi casi, la maggioranza dei lavoratori ha aderito allo sciopero.
A Milano, però, si è verificato un evento inatteso: a sorpresa non sono stati rispettati i termini orari del blocco (mi sembra dalle 9 alle 15) e ciò ha significato una totale paralisi dell'intera città, quasi in preda al panico.
Al Tg5 della sera, Sposini si è lasciato andare in un ammonimento deciso, dettato da un suo parere personale. Tralasciando il fatto che la figura del giornalista ha subito parecchie involuzioni negli ultimi anni e che, sebbene non esista (e mai esisterà) una notizia completamente oggettiva, lo scopo della stampa è quello di presentare i fatti privi di commenti personali, fino a che punto è lecito dimostrare i propri diritti a scapito di servizi essenziali?
Sono assolutamente solidale con chi ha deciso di far valere i propri diritti, ma non c'era un altro sistema? Possibile che le vere vittime debbano essere sempre i cittadini? Non si poteva semplicemente garantire il servizio evitando di far pagare i biglietti?
I trasporti sono le vene e le arterie di un corpo vivente quale una città può rappresentare: mettere in ginocchio una metropoli come Milano non è un atto di assoluta inciviltà? ...e se di questo passo a scioperare ad oltranza senza servizi minimi garantiti fossero le strutture ospedaliere?
....
Ciao!
FuGu
Come (forse) ben saprete, oggi c'è stata una movimentazione nazionale dei trasporti, promossa dai sindacati di categoria. Come di consuetudine, in questi casi, la maggioranza dei lavoratori ha aderito allo sciopero.
A Milano, però, si è verificato un evento inatteso: a sorpresa non sono stati rispettati i termini orari del blocco (mi sembra dalle 9 alle 15) e ciò ha significato una totale paralisi dell'intera città, quasi in preda al panico.
Al Tg5 della sera, Sposini si è lasciato andare in un ammonimento deciso, dettato da un suo parere personale. Tralasciando il fatto che la figura del giornalista ha subito parecchie involuzioni negli ultimi anni e che, sebbene non esista (e mai esisterà) una notizia completamente oggettiva, lo scopo della stampa è quello di presentare i fatti privi di commenti personali, fino a che punto è lecito dimostrare i propri diritti a scapito di servizi essenziali?
Sono assolutamente solidale con chi ha deciso di far valere i propri diritti, ma non c'era un altro sistema? Possibile che le vere vittime debbano essere sempre i cittadini? Non si poteva semplicemente garantire il servizio evitando di far pagare i biglietti?
I trasporti sono le vene e le arterie di un corpo vivente quale una città può rappresentare: mettere in ginocchio una metropoli come Milano non è un atto di assoluta inciviltà? ...e se di questo passo a scioperare ad oltranza senza servizi minimi garantiti fossero le strutture ospedaliere?
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Ciao!
FuGu