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Vi ricordo che la saldatura a stagno dei componenti elettronici necessita di molta pratica e attenzione.
La saldatura a stagno è il metodo con cui è possibile unire meccanicamente ed elettricamente i componenti elettronici al circuito stampato mediante la fusione di una lega metallica nel punto di contatto tra rame e reoforo del componente.
Il saldatore viene impiegato per scaldare il punto di connessione e fondere la lega di stagno e piombo.
Le caratteristiche fondamentali di un saldatore.
La punta è costituita internamente di rame e rivestita da un sottile strato di acciaio nickel e cromo ad alta resistenza chimica e meccanica ciò è indispensabile, in quanto la lega fusa è molto aggressiva ed una punta costituita da solo rame finirebbe per corrodersi velocemente, mentre una punta costituita da solo rame non condurrebbe in modo adeguato il calore.
La lega metallica è composta da stagno (Sn) al 60% e piombo (Pb) al 40%, alcune volte nella lega possono essere presenti piccole parti di rame e argento, la temperatura di fusione è di circa 190°C.
Aumentando la percentuale di stagno presente nella lega la temperatura di fusione si abbassa, ad esempio percentuali 63% di stagno e 37% di stagno abbassano la temperatura di fusione a circa 180°C.
Lo stagno viene fornito sotto forma di filo con diametro che può essere di 1,5 mm – 1 mm – 0,7 mm, per la realizzazione di circuiti elettronici si adottano diametri da 0,7 e 1 mm.
Il filo di stagno è costituito da un’anima di resina fondente semitrasparente che ha lo scopo di facilitare la saldatura, ne migliora la diffusione del calore e previene la formazione di ossidi.
Per rimuovere un componente da un circuito è ovviamente indispensabile sciogliere lo stagno, ma questa operazione potrebbe risultare difficoltosa in quanto si rischia di bruciare il componente o peggio ustionarsi.
E’ opportuno utilizzare un dissaldatore, il più comune è quello a pistone in grado di aspirare lo stagno fuso da un saldatore.
Esistono dissaldatori più sofisticati costituiti da un saldatore abbinato ad un aspiratore.
Prima di incominciare la saldatura:
Piegate i terminali (reaofori) dei componenti mediante una pinza a becchi lunghi in modo che possano entrare all’interno dei fori della basetta.
Ripiegate leggermente i reofori una volta inseriti nei fori della basetta ciò evita la caduta accidentale dei componenti dalla basetta.
La piega dei reofori deve avvenire a sufficiente distanza dal corpo del componente al fine di evitare la rottura del dispositivo.
Lasciate spazio tra il componente e la superficie della basetta (2 o 3 mm) in modo che venga favorita la dissipazione del calore dei componenti.I componenti vanno saldati partendo da quelli più bassi in questo modo è possibile appoggiare lo stampato sul banco di lavoro senza far uscire i componenti.
Modalità operativa.
Preriscaldate ponendo la punta del saldatore sulla piazzola toccando anche il reoforo del componente per un tempo variabile tra 1 e 2 secondi.
Senza togliere il saldatore sciogliete lo stagno appoggiandolo tra reoforo e piazzola, il filo di stagno dovrà essere sciolto tra il rame della piazzola e il reoforo e non direttamente sulla punta del saldatore.
Lo stagno sciolto dovrà ricoprire l’intera superficie della piazzola.
Questa seconda operazione non dovrà superare i 2 o 3 secondi.
Togliete il filo di stagno e dopo il saldatore.
Se lo stagno non ricopre interamente la superficie vuol dire che il rame è freddo o sporco o che lo stagno è scadente (bassa percentuale di stagno).
La saldatura dovrà avvenire in corrispondenza della piazzola, lo stagno non è da disperdete nelle piste vicine.
I reofori vanno tagliati una volta che avete concluso tutte le saldature.
La saldatura sarà perfetta se lo stagno risulterà liscio (senza porosità), lucido e distribuito uniformemente sulla piazzola e dovrà assumere la forma di un cono.
Precauzioni.
La saldatura dovrà avvenire in corrispondenza della piazzola, lo stagno non è da disperdete nelle piste vicine.
Per evitare contatti accidentali utilizzare un supporto per saldatori.
Eliminate ogni impurità dalla punta del saldatore usando una piccola spugnetta imbevuta d’acqua, in mancanza è sufficiente anche uno straccio di cotone imbevuto d’acqua.
Oli, grassi, vernici, ossidazione, sporcizia e polveri sopra la basetta o sui reofori dei componenti compromettono la saldatura.
Molto spesso i componenti sono venduti su supporti di carta gommata e sui reofori molto spesso si depositano sostanze collose, eliminare queste sostanze prima di incominciare la saldatura.
La saldatura dei singoli punti dovrà avvenire nel minor tempo possibile onde evitare il surriscaldamento dei componenti e la loro conseguente rottura.
I reofori vanno tagliati una volta che avete concluso tutte le saldature.
La temperatura raggiunta dal saldatore può superare i 300°C quindi a contatto della pelle può provocare gravi ustioni.
Durante la saldatura si creano vapori nocivi, quindi mantenere areati i locali in cui si opera.
Evitate assolutamente la pulitura della punta del saldatore con lime o carta vetrata in quanto si eliminerebbe lo strato protettivo.
La saldatura non sarà corretta se assume la forma di una pallina, in questo caso eliminate tutto lo stagno con il succhiastagno e rifate la saldatura.
Se tra due punti si forma un ponticello di stagno vuol dire che avete usato troppo stagno.
Se lo stagno non aderisce al rame e forma una pallina si potrebbe essere in presenza di uno dei seguenti 4 errori:
1. lo stagno è scadente.
2. il rame è ossidato.
3. il saldatore è freddo.
4. l’operazione di saldatura si è ripetuta sullo stesso punto più volte.
Se le piazzole si staccano vuol dire che avete scaldato troppo, tempi di saldatura superiori ai 10 secondi possono provocare questo problema.
P.S. se comprate una cosa del genere...vi banno a vita...:asd:
in aggiornamento.
Di @metallo97
Solo se però volete fare lavori da poco tempo, come fare prolunghe per cavi o piccole saldature.
Perché dico questo? Perché ne ho preso uno proprio in fiera tempo fa, per cominciare a cimentarmi in piccoli lavori di elettronica e lo sbaglio che si fa è quello: "prendo quello con più potenza così faccio prima". Eh no! Anzi, prenderne uno molto potente è controproducente in quanto tutta la potenza in eccesso che non viene usata per scogliere lo stagno e scaldare il componente viene fatta uscire sotto forma di calore andando a rovinare le piste e/o il circuito. Quante millefori ho bruciato con quel saldatore :asd:
In generale si trova a poco, circa 10€, sembra buono però in realtà, detto in parole povere, è una schifezza. Attualmente la punta si sta corrodendo sempre di più ogni volta che lo uso e uno dei problemi è che quando non viene usato per qualche decina di minuti, probabilmente il sensore di temperatura salta, il saldatore smette di funzionare, fino a che non si raffredda e quindi il sensore torna in posizione di contatto! E ricordo anche grandi problemi a scaldare stagno spesso circa 1mm...
Quindi, qui non vale il detto "poca spesa, tanta resa" anzi, "chi più spende meno spende" è il detto più appropriato, soldi permettendo.
Un saldatore di buona qualità fornisce un risparmio nel tempo perché è sempre in temperatura e sempre pronto al lavoro, e soprattutto il lavoro lo fa bene!
Ci sono saldatori per tutte le tasche:
Se siete persone che saldano poco (o hanno intenzione di cominciare a saldare), lo strumento adatto è il saldatore, cosiddetto a penna, a stilo o in mille altri modi.
Questo per dire:
L'immagine che ho messo è di un Weller, marca molto rinomata che fa prodotti economici come prodotti per aziende.
Il modello è Weller SP25, potenza 25W giusta per questo tipo di lavoro, punta molto sottile (0.8 mm) per arrivare a saldare bene nella millefori, perchè se la punta è troppo larga non si lavora bene, viceversa se è troppo piccola si rischia di non riuscire neanche a sciogliere lo stagno.
Cercate di prendere un saldatore con controllo di calore o con potenza ridotta in modo da evitare di riscaldare troppo le parti circostanti alla punta quando cercate di saldare.
Meno di 15/20€ secondo me non ha senso spenderli perché secondo me è meglio spenderli una volta piuttosto che spenderne 10€ una volta all'anno, e posso assicurare che con quelli cinesi funziona così...
Insieme al saldatore di solito danno una specie di piccolo stand, che però è poco utile, per facilitare il lavoro è meglio prenderne uno di questo tipo, con spugnetta annessa, in modo da pulire la punta dopo ogni saldatura.
Le marche consigliate sono Weller, Ersa, JBC e per ultima TOOLCRAFT.
Passando a coloro che hanno intenzione di fare progetti abbastanza complessi o che comunque hanno intenzione di usare il saldatore spesso è consigliato l'uso di una stazione saldante:
Anche qui stesso discorso, spendere poco non ha senso, minimo di 40/50€ non si devono spendere per una stazione saldante di qualità.
Una buona stazione saldante potrebbe essere questa TOOLCRAFT ST50-A, 50W ma con potenza regolabile:
Questo prodotto viene intorno ai 50€, poi esistono diversi tipi di punta intercambiabili per diversi tipi di lavoro ecc..
Anche qui ci sono quelli economici e quelli più costosi, le stazioni saldanti della Weller sono quelle più costose in assoluto però sono anche le più consigliate, visto che sono nel mercato da più di 20 anni e più o meno i prodotti sono rimasti sempre li stessi.
Quindi qui le marche consigliate sono Weller, JBC, TOOLCRAFT ed Ersa.
Spero di aver coperto quasi tutto, se avete domande chiedete, spero lo sforzo sia gradito :asd:
Il saldatore.
La saldatura a stagno è il metodo con cui è possibile unire meccanicamente ed elettricamente i componenti elettronici al circuito stampato mediante la fusione di una lega metallica nel punto di contatto tra rame e reoforo del componente.
Il saldatore viene impiegato per scaldare il punto di connessione e fondere la lega di stagno e piombo.
Le caratteristiche fondamentali di un saldatore.
Potenza.
I saldatori usati nel montaggio elettronico hanno potenze che oscillano tra i 15W e i 30W. Nei laboratori di elettronica professionale si adottano spesso stazioni di saldatura su cui è possibile regolare la temperatura o la potenza del saldatore, la potenza di questi dispositivi oscilla tra i 50W e i 100W.
La temperatura.
La temperatura raggiunta dalla punta del saldatore può oscillare tra i 300°C e i 500°C, dipende dalla potenza del saldatore e dalla punta.
La punta.
Le punte vengono prodotte in diverse forme e dimensioni ma tipicamente, nel’uso in laboratorio di elettronica, viene adottata una punta sottile che consente saldature di precisione.La punta è costituita internamente di rame e rivestita da un sottile strato di acciaio nickel e cromo ad alta resistenza chimica e meccanica ciò è indispensabile, in quanto la lega fusa è molto aggressiva ed una punta costituita da solo rame finirebbe per corrodersi velocemente, mentre una punta costituita da solo rame non condurrebbe in modo adeguato il calore.
Lo stagno.
La lega metallica è composta da stagno (Sn) al 60% e piombo (Pb) al 40%, alcune volte nella lega possono essere presenti piccole parti di rame e argento, la temperatura di fusione è di circa 190°C.
Aumentando la percentuale di stagno presente nella lega la temperatura di fusione si abbassa, ad esempio percentuali 63% di stagno e 37% di stagno abbassano la temperatura di fusione a circa 180°C.
Lo stagno viene fornito sotto forma di filo con diametro che può essere di 1,5 mm – 1 mm – 0,7 mm, per la realizzazione di circuiti elettronici si adottano diametri da 0,7 e 1 mm.
Il filo di stagno è costituito da un’anima di resina fondente semitrasparente che ha lo scopo di facilitare la saldatura, ne migliora la diffusione del calore e previene la formazione di ossidi.
Il dissaldatore.
Per rimuovere un componente da un circuito è ovviamente indispensabile sciogliere lo stagno, ma questa operazione potrebbe risultare difficoltosa in quanto si rischia di bruciare il componente o peggio ustionarsi.
E’ opportuno utilizzare un dissaldatore, il più comune è quello a pistone in grado di aspirare lo stagno fuso da un saldatore.
Esistono dissaldatori più sofisticati costituiti da un saldatore abbinato ad un aspiratore.
Tecnica di saldatura.
Prima di incominciare la saldatura:
Piegate i terminali (reaofori) dei componenti mediante una pinza a becchi lunghi in modo che possano entrare all’interno dei fori della basetta.
Ripiegate leggermente i reofori una volta inseriti nei fori della basetta ciò evita la caduta accidentale dei componenti dalla basetta.
La piega dei reofori deve avvenire a sufficiente distanza dal corpo del componente al fine di evitare la rottura del dispositivo.
Lasciate spazio tra il componente e la superficie della basetta (2 o 3 mm) in modo che venga favorita la dissipazione del calore dei componenti.I componenti vanno saldati partendo da quelli più bassi in questo modo è possibile appoggiare lo stampato sul banco di lavoro senza far uscire i componenti.
Modalità operativa.
Preriscaldate ponendo la punta del saldatore sulla piazzola toccando anche il reoforo del componente per un tempo variabile tra 1 e 2 secondi.
Senza togliere il saldatore sciogliete lo stagno appoggiandolo tra reoforo e piazzola, il filo di stagno dovrà essere sciolto tra il rame della piazzola e il reoforo e non direttamente sulla punta del saldatore.
Togliete il filo di stagno e dopo il saldatore.
Se lo stagno non ricopre interamente la superficie vuol dire che il rame è freddo o sporco o che lo stagno è scadente (bassa percentuale di stagno).
La saldatura dovrà avvenire in corrispondenza della piazzola, lo stagno non è da disperdete nelle piste vicine.
I reofori vanno tagliati una volta che avete concluso tutte le saldature.
La saldatura sarà perfetta se lo stagno risulterà liscio (senza porosità), lucido e distribuito uniformemente sulla piazzola e dovrà assumere la forma di un cono.
Precauzioni.
Per evitare contatti accidentali utilizzare un supporto per saldatori.
Eliminate ogni impurità dalla punta del saldatore usando una piccola spugnetta imbevuta d’acqua, in mancanza è sufficiente anche uno straccio di cotone imbevuto d’acqua.
Oli, grassi, vernici, ossidazione, sporcizia e polveri sopra la basetta o sui reofori dei componenti compromettono la saldatura.
Molto spesso i componenti sono venduti su supporti di carta gommata e sui reofori molto spesso si depositano sostanze collose, eliminare queste sostanze prima di incominciare la saldatura.
La saldatura dei singoli punti dovrà avvenire nel minor tempo possibile onde evitare il surriscaldamento dei componenti e la loro conseguente rottura.
I reofori vanno tagliati una volta che avete concluso tutte le saldature.
La temperatura raggiunta dal saldatore può superare i 300°C quindi a contatto della pelle può provocare gravi ustioni.
Durante la saldatura si creano vapori nocivi, quindi mantenere areati i locali in cui si opera.
Evitate assolutamente la pulitura della punta del saldatore con lime o carta vetrata in quanto si eliminerebbe lo strato protettivo.
Errori.
La saldatura non sarà corretta se assume la forma di una pallina, in questo caso eliminate tutto lo stagno con il succhiastagno e rifate la saldatura.
Se tra due punti si forma un ponticello di stagno vuol dire che avete usato troppo stagno.
Se lo stagno non aderisce al rame e forma una pallina si potrebbe essere in presenza di uno dei seguenti 4 errori:
1. lo stagno è scadente.
2. il rame è ossidato.
3. il saldatore è freddo.
4. l’operazione di saldatura si è ripetuta sullo stesso punto più volte.
Se le piazzole si staccano vuol dire che avete scaldato troppo, tempi di saldatura superiori ai 10 secondi possono provocare questo problema.
P.S. se comprate una cosa del genere...vi banno a vita...:asd:
in aggiornamento.
Di @metallo97
Come scegliere il saldatore:
In generale, per questi lavori di elettronica andrebbe bene anche uno di quei saldatori da fiera da 5/10€ come questo:
Solo se però volete fare lavori da poco tempo, come fare prolunghe per cavi o piccole saldature.
Perché dico questo? Perché ne ho preso uno proprio in fiera tempo fa, per cominciare a cimentarmi in piccoli lavori di elettronica e lo sbaglio che si fa è quello: "prendo quello con più potenza così faccio prima". Eh no! Anzi, prenderne uno molto potente è controproducente in quanto tutta la potenza in eccesso che non viene usata per scogliere lo stagno e scaldare il componente viene fatta uscire sotto forma di calore andando a rovinare le piste e/o il circuito. Quante millefori ho bruciato con quel saldatore :asd:
In generale si trova a poco, circa 10€, sembra buono però in realtà, detto in parole povere, è una schifezza. Attualmente la punta si sta corrodendo sempre di più ogni volta che lo uso e uno dei problemi è che quando non viene usato per qualche decina di minuti, probabilmente il sensore di temperatura salta, il saldatore smette di funzionare, fino a che non si raffredda e quindi il sensore torna in posizione di contatto! E ricordo anche grandi problemi a scaldare stagno spesso circa 1mm...
Quindi, qui non vale il detto "poca spesa, tanta resa" anzi, "chi più spende meno spende" è il detto più appropriato, soldi permettendo.
Un saldatore di buona qualità fornisce un risparmio nel tempo perché è sempre in temperatura e sempre pronto al lavoro, e soprattutto il lavoro lo fa bene!
Ci sono saldatori per tutte le tasche:
Se siete persone che saldano poco (o hanno intenzione di cominciare a saldare), lo strumento adatto è il saldatore, cosiddetto a penna, a stilo o in mille altri modi.
Questo per dire:
L'immagine che ho messo è di un Weller, marca molto rinomata che fa prodotti economici come prodotti per aziende.
Il modello è Weller SP25, potenza 25W giusta per questo tipo di lavoro, punta molto sottile (0.8 mm) per arrivare a saldare bene nella millefori, perchè se la punta è troppo larga non si lavora bene, viceversa se è troppo piccola si rischia di non riuscire neanche a sciogliere lo stagno.
Cercate di prendere un saldatore con controllo di calore o con potenza ridotta in modo da evitare di riscaldare troppo le parti circostanti alla punta quando cercate di saldare.
Meno di 15/20€ secondo me non ha senso spenderli perché secondo me è meglio spenderli una volta piuttosto che spenderne 10€ una volta all'anno, e posso assicurare che con quelli cinesi funziona così...
Insieme al saldatore di solito danno una specie di piccolo stand, che però è poco utile, per facilitare il lavoro è meglio prenderne uno di questo tipo, con spugnetta annessa, in modo da pulire la punta dopo ogni saldatura.
Le marche consigliate sono Weller, Ersa, JBC e per ultima TOOLCRAFT.
Passando a coloro che hanno intenzione di fare progetti abbastanza complessi o che comunque hanno intenzione di usare il saldatore spesso è consigliato l'uso di una stazione saldante:
Anche qui stesso discorso, spendere poco non ha senso, minimo di 40/50€ non si devono spendere per una stazione saldante di qualità.
Una buona stazione saldante potrebbe essere questa TOOLCRAFT ST50-A, 50W ma con potenza regolabile:
Questo prodotto viene intorno ai 50€, poi esistono diversi tipi di punta intercambiabili per diversi tipi di lavoro ecc..
Anche qui ci sono quelli economici e quelli più costosi, le stazioni saldanti della Weller sono quelle più costose in assoluto però sono anche le più consigliate, visto che sono nel mercato da più di 20 anni e più o meno i prodotti sono rimasti sempre li stessi.
Quindi qui le marche consigliate sono Weller, JBC, TOOLCRAFT ed Ersa.
Spero di aver coperto quasi tutto, se avete domande chiedete, spero lo sforzo sia gradito :asd:
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