- 24,462
- 11,291
- CPU
- I7 8700K
- Dissipatore
- Silent loop B-Quiet 360
- Scheda Madre
- Fatal1ty Z370 Gaming K6
- HDD
- 3 Tera su Western Digital 3 Tera su Toshiba p300 3Ssd da 500Gb
- RAM
- Corsair Vengeance DDR4 LPX 4X4Gb 2666Mhz
- GPU
- Msi Gtx 1080Ti Gaming Trio X
- Audio
- Integrata
- Monitor
- SyncMaster P2470HD
- PSU
- Evga Supernova 650W G2
- Case
- Dark Base 700 B-Quiet
- Net
- 100/50 Ftth Fastweb
- OS
- Windows 10Pro. 64Bit
"Resident Evil 6"
Requisiti di sistema:
Specifiche minime:
OS: Windows Vista®/XP, Windows 7, Windows 8
Processore: Intel CoreTM2 Duo 2.4 Ghz o superiore, AMD AthlonTM X2 2.8 Ghz o superiore
Memoria: 2 GB RAM
Hard Disk: 16 GB di spazio libero
Scheda Video: NVIDIA GeForce 8800GTS o superiore
DirectX: 9.0c o più recente
Sound: Dispositivo audio standard
Specifiche raccomandate:
OS: Windows Vista®/XP, Windows 7, Windows 8
Processore: Intel CoreTM 2 Quad 2.7 Ghz o superiore, AMD PhenomTM II X4 3 Ghz o superiore
Memoria: 4 GB RAM
Hard Disk: 16 GB di spazio libero
Scheda Video: NVIDIA GeForce GTX 560 o superiore
DirectX: 9.0c o più recente
Sound: Dispositivo audio standard
Video in Game Play:
Immagini:
Trama:
Benchmark:
Capcom e Nvidia hanno messo a disposizione dei videogiocatori uno strumento per testare il proprio PC con Resident Evil 6.Si può scaricare da qui (963 MB) e non necessita del gioco per funzionare. È un benchmark standalone, e come tale potete usarlo tutti.
Requisiti di sistema:
Specifiche minime:
OS: Windows Vista®/XP, Windows 7, Windows 8
Processore: Intel CoreTM2 Duo 2.4 Ghz o superiore, AMD AthlonTM X2 2.8 Ghz o superiore
Memoria: 2 GB RAM
Hard Disk: 16 GB di spazio libero
Scheda Video: NVIDIA GeForce 8800GTS o superiore
DirectX: 9.0c o più recente
Sound: Dispositivo audio standard
Specifiche raccomandate:
OS: Windows Vista®/XP, Windows 7, Windows 8
Processore: Intel CoreTM 2 Quad 2.7 Ghz o superiore, AMD PhenomTM II X4 3 Ghz o superiore
Memoria: 4 GB RAM
Hard Disk: 16 GB di spazio libero
Scheda Video: NVIDIA GeForce GTX 560 o superiore
DirectX: 9.0c o più recente
Sound: Dispositivo audio standard
Video in Game Play:
Immagini:
Trama:
Bisogna dirlo, il nuovo capitolo della nota software house Capcom, che a noi piace chiamare Biohazard 6 (per gli occidentali Resident Evil), è riuscito a farsi amare ed odiare allo stesso tempo. Amare perché a modo suo si presenta sempre come un tassello dell'enorme puzzle creato con piacevole minuzia e ricchezza di contenuti. Odiare forse perché troppo attaccati a quella visione malinconica che ancora oggi ci accompagna piacevolmente nel ricordare quelle sessioni di gioco incollati al monitor seguendo le vicissitudini di Villa Spencer, della stazione di polizia di Raccoon City e di quegli inseguimenti al limite del possibile contro le varie creature mutate dal virus T, come il lento Tyrant o lo spinoso Nemesis. Erano i tempi in cui il gioco poteva ancora essere definito un puro “survival horror”
Cominciamo dalla storia. Maestosa, avvincente, se non addirittura superba. La sua bellezza risiede non solo nelle tematiche affrontate, distribuite ed organizzate al fine di ideare un intreccio fenomenale e ricco di suspense, ma si radica inoltre nella modalità di gioco, che ci viene presentata e fatta vivere da quattro differenti punti di vista. Evitando gli spoiler, (che un licker possa mangiarci se vi anticipiamo qualcosa anche solo per sbaglio) sappiate che potrete impersonare personaggi già conosciuti nei vari capitoli precedenti (come Leon S. Kennedy e Chris Redfield) o personaggi minori che ora ci regalano nuove rivelazioni (come Ada Wong e Sherry Birkin) che in coppie abbinate alla buona ci permettono di affrontare la storia senza cali di ritmo. Il bello di Resident Evil 6 è proprio questo.
Prima di tutto cambia l'impronta, che dal classico “survival horror”, passa ad uno stile decisamente più action, che di spaventoso mantiene solamente qualche raro momento, giusto per farci saltare ogni tanto sulla nostra confortevole sedia. Nella campagna in singolo giocatore infatti, sarà forse la storia di Leon a mantenere un po' del puro stile RE, aggiornato certo agli standard odierni, ma al contempo reso familiare sia dai mostri che affronteremo (con qualche piccola aggiunta, è chiaro) sia dai vari enigmi sparsi qua e là che ci richiederanno un po' più tempo ed inventiva per raggiungere la tappa preposta, cosa che i puristi del genere apprezzeranno.
Nelle altre campagne, invece, lo stile action viene più marcato, se non addirittura portato all'estremo. Con Chris Redfield affronteremo delle sessioni di gioco che sembrano farci rivivere le battaglie più furiose di uno degli ultimi CoD dove azione e reazione sono l'unico dogma a cui dovremo affidarci per sopravvivere. Persino i nemici, completamente diversi dalla campagna di Leon, sono impostati per sfidare il giocatore ad una prova continua di riflessi, dove delle reazioni veloci e quasi mai improvvisate diventano il nostro pane quotidiano, colpa dei nuovi avversari figli di mutazioni di un nuovo virus (sshh, non diremo altro) che ne farà cambiare l'aspetto a seconda delle situazioni, creando (ad esempio) forti braccia per abbattere ogni ostacolo o scudi impenetrabili alle nostre raffiche di proiettili.
Ecco quindi entrare in gioco il sistema di copertura, che se utilizzato a dovere determinerà la differenza fra vittoria e sconfitta. Ma fate attenzione. Il sistema di configurazione tasti vi metterà decisamente alla prova, data la configurazione standard un po' ostica che ci ha dato non poche gatte da pelare, soprattutto nei momenti di foga in cui speravamo di raccogliere munizioni importanti e ci siamo trovati con l'inventario aperto a mischiare mucchietti d'erba (lo so, lo so non ridete è imbarazzante) elemento che probabilmente con l'ausilio del fidato controller XBOX non si presenta. Sistemata anche la sensibilità del mouse, il topo ci è stato d'enorme aiuto per quanto concerne la mira, ed una configurazione personalizzata ci ha quantomeno permesso di sopravvivere ad un'apocalisse bioterroristica abbastanza a lungo per scrivervi questa recensione.
Ecco forse perché molti dei puristi sono rimasti un po' delusi dall'ultimo titolo.
Il quasi completo occultamento del trend horror, votato sembra all'unico scopo di lasciare spazio ad una componente troppo votata all'azione, vede quasi un Leon S. Kennedy trasformarsi come i mostri che affrontiamo in un Dante di DmC, preoccupato più a spiattellare ogni cosa si pari nel suo cammino. C'è infatti l'altro lato pregevole (sempre se viene osservato dalla curva degli amanti dell'azione) che vede tutti i nostri protagonisti esperti di arti marziali, praticamente padroni di una serie di tattiche che ci hanno fatto affrontare molti scenari delle varie campagne a difficoltà Agente senza quasi sparare un colpo (boss particolari esenti, chiaramente).
Un sistema di abilità abbastanza ricco ci viene incontro nella personalizzazione del personaggio, aiutandoci nelle sessioni di gioco e permettendoci di scegliere tre opzioni per completare una terzina richiamabile a piacere, ed a seconda delle situazioni, dal pannello opzioni anche durante il gioco, così da improntare subito la sessione a seconda del capitolo e del personaggio che andremo ad utilizzare. Il fattore che ci risulta più incentivato è infatti la longevità. stato piacevole rigiocare i vari scenari a difficoltà più elevate, com'è stato piacevole inoltre rivedere tutti i vari livelli esplorati alla ricerca di particolari Emblemi del Serpente, capaci di sbloccare interessanti features extra in una sezione dedicata, dove consultando un juke-box (uno per ogni personaggio) potremo attingere ad informazioni più succulente riguardanti la storia.
Cominciamo dalla storia. Maestosa, avvincente, se non addirittura superba. La sua bellezza risiede non solo nelle tematiche affrontate, distribuite ed organizzate al fine di ideare un intreccio fenomenale e ricco di suspense, ma si radica inoltre nella modalità di gioco, che ci viene presentata e fatta vivere da quattro differenti punti di vista. Evitando gli spoiler, (che un licker possa mangiarci se vi anticipiamo qualcosa anche solo per sbaglio) sappiate che potrete impersonare personaggi già conosciuti nei vari capitoli precedenti (come Leon S. Kennedy e Chris Redfield) o personaggi minori che ora ci regalano nuove rivelazioni (come Ada Wong e Sherry Birkin) che in coppie abbinate alla buona ci permettono di affrontare la storia senza cali di ritmo. Il bello di Resident Evil 6 è proprio questo.
Prima di tutto cambia l'impronta, che dal classico “survival horror”, passa ad uno stile decisamente più action, che di spaventoso mantiene solamente qualche raro momento, giusto per farci saltare ogni tanto sulla nostra confortevole sedia. Nella campagna in singolo giocatore infatti, sarà forse la storia di Leon a mantenere un po' del puro stile RE, aggiornato certo agli standard odierni, ma al contempo reso familiare sia dai mostri che affronteremo (con qualche piccola aggiunta, è chiaro) sia dai vari enigmi sparsi qua e là che ci richiederanno un po' più tempo ed inventiva per raggiungere la tappa preposta, cosa che i puristi del genere apprezzeranno.
Nelle altre campagne, invece, lo stile action viene più marcato, se non addirittura portato all'estremo. Con Chris Redfield affronteremo delle sessioni di gioco che sembrano farci rivivere le battaglie più furiose di uno degli ultimi CoD dove azione e reazione sono l'unico dogma a cui dovremo affidarci per sopravvivere. Persino i nemici, completamente diversi dalla campagna di Leon, sono impostati per sfidare il giocatore ad una prova continua di riflessi, dove delle reazioni veloci e quasi mai improvvisate diventano il nostro pane quotidiano, colpa dei nuovi avversari figli di mutazioni di un nuovo virus (sshh, non diremo altro) che ne farà cambiare l'aspetto a seconda delle situazioni, creando (ad esempio) forti braccia per abbattere ogni ostacolo o scudi impenetrabili alle nostre raffiche di proiettili.
Ecco quindi entrare in gioco il sistema di copertura, che se utilizzato a dovere determinerà la differenza fra vittoria e sconfitta. Ma fate attenzione. Il sistema di configurazione tasti vi metterà decisamente alla prova, data la configurazione standard un po' ostica che ci ha dato non poche gatte da pelare, soprattutto nei momenti di foga in cui speravamo di raccogliere munizioni importanti e ci siamo trovati con l'inventario aperto a mischiare mucchietti d'erba (lo so, lo so non ridete è imbarazzante) elemento che probabilmente con l'ausilio del fidato controller XBOX non si presenta. Sistemata anche la sensibilità del mouse, il topo ci è stato d'enorme aiuto per quanto concerne la mira, ed una configurazione personalizzata ci ha quantomeno permesso di sopravvivere ad un'apocalisse bioterroristica abbastanza a lungo per scrivervi questa recensione.
Ecco forse perché molti dei puristi sono rimasti un po' delusi dall'ultimo titolo.
Il quasi completo occultamento del trend horror, votato sembra all'unico scopo di lasciare spazio ad una componente troppo votata all'azione, vede quasi un Leon S. Kennedy trasformarsi come i mostri che affrontiamo in un Dante di DmC, preoccupato più a spiattellare ogni cosa si pari nel suo cammino. C'è infatti l'altro lato pregevole (sempre se viene osservato dalla curva degli amanti dell'azione) che vede tutti i nostri protagonisti esperti di arti marziali, praticamente padroni di una serie di tattiche che ci hanno fatto affrontare molti scenari delle varie campagne a difficoltà Agente senza quasi sparare un colpo (boss particolari esenti, chiaramente).
Un sistema di abilità abbastanza ricco ci viene incontro nella personalizzazione del personaggio, aiutandoci nelle sessioni di gioco e permettendoci di scegliere tre opzioni per completare una terzina richiamabile a piacere, ed a seconda delle situazioni, dal pannello opzioni anche durante il gioco, così da improntare subito la sessione a seconda del capitolo e del personaggio che andremo ad utilizzare. Il fattore che ci risulta più incentivato è infatti la longevità. stato piacevole rigiocare i vari scenari a difficoltà più elevate, com'è stato piacevole inoltre rivedere tutti i vari livelli esplorati alla ricerca di particolari Emblemi del Serpente, capaci di sbloccare interessanti features extra in una sezione dedicata, dove consultando un juke-box (uno per ogni personaggio) potremo attingere ad informazioni più succulente riguardanti la storia.
Benchmark:
Capcom e Nvidia hanno messo a disposizione dei videogiocatori uno strumento per testare il proprio PC con Resident Evil 6.Si può scaricare da qui (963 MB) e non necessita del gioco per funzionare. È un benchmark standalone, e come tale potete usarlo tutti.
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