Cor Veleno vendono i loro pezzi solo online
Un gruppo storico dell’hip hop nostrano con scarsa o nulla inclinazione al compromesso, cresciuto sulla strada a suon di concerti e di dischi autoprodotti, che firma per una “multinazionale”. Non solo: che salta a piè pari il fossato della musica digitale (firmando in esclusiva per H2O, Web-etichetta del gruppo Sony BMG: vedi News) distribuendo la sua nuova musica in formato esclusivamente “liquido” (solo file audio in Rete, niente cd nei negozi) e cercando oltretutto di convincere il suo pubblico a pagare per ciò che prima era possibile scaricare gratis, o quasi, dalla Rete. Mica una sfida da ridere: Primo, uno dei due mc in forze al trio romano Cor Veleno, conferma di non averla intrapresa a cuor leggero. “Anzi. Ci abbiamo discusso un sacco, tra di noi, e abbiamo vissuto questa occasione con senso di responsabilità. Quando abbiamo cominciato, una decina di anni fa, eravamo appena maggiorenni e manco ci passava per la testa di far dischi. Poi, qualche anno dopo, abbiamo cominciato a pubblicarceli da noi. Ci piacevano Public Enemy e Run Dmc e sapevamo di aver scelto un genere radicale, ostico rispetto ai canoni del music business italiano. Le strade dell’autoproduzione le abbiamo percorse più o meno tutte, ci siamo sbattuti in tutti i modi ottenendo risultati in progressione: ma non abbiamo mai venduto più di cinquemila copie, la gente ai concerti ci diceva che non sapeva dove trovare i nostri dischi e quando H2O ci ha fatto la sua offerta abbiamo pensato che quella era la chance giusta per salire di un altro livello”. E come la sta prendendo, lo zoccolo duro dei fan? “Non è facile spiegargli che devono pagare per scaricarsi la nostra musica da Internet, me ne rendo conto. Ma sono gente sveglia e capiscono anche loro che se una casa discografica spende soldi in un progetto artistico e si impegna a ridurre costi e prezzi di vendita è anche giusto che possa tenere a freno una distribuzione selvaggia del suo prodotto”. Il pezzo con cui hanno esordito sulle piattaforme digitali, “Dillo un’altra volta”, è una ballata r&b piuttosto soffice e accattivante, e forse anche per questo è riuscita ad arrampicarsi (nel momento in cui scriviamo) fino al numero tre dei brani più richiesti su iTunes. “E’ una grande sorpresa e una grande soddisfazione”, commenta Primo. “Ma non è che improvvisamente abbiamo cambiato rotta, queste cose rientrano da tempo nelle nostre corde. Dopo dieci anni di carriera il nostro hip hop si è evoluto in modo da esprimere sia il nostro lato più dolce che quello più aggressivo. Come succede per esempio con l’altro pezzo, ‘Cocco Bill’, che abbiamo dato in esclusiva al negozio on-line della Apple”. Non li imbarazza neppure avere confezionato musiche apposta per le suonerie dei cellulari? “All’inizio sì, perché non sapevamo bene come muoverci. Ma poi ci siamo resi conto che bastava montare, tagliare, modificare i pezzi e i testi per ottenere un risultato curioso e divertente. Anche queste sono cose familiari a chi fa hip hop, il freestyle si basa sullo stesso concetto”. Con H20 i Cor Veleno hanno firmato un contratto in esclusiva: e come la metteranno nel caso di improvvisi sfoghi di creatività, e con gli altri canali di distribuzione consueti per una musica come quella che fanno loro? “Ci siamo seduti al tavolo con gli avvocati e abbiamo cercato di trovare il miglior compromesso possibile. Come gruppo siamo in esclusiva, è vero, ma potrebbe esserci l’occasione, in futuro, di continuare a stampare su vinile progetti paralleli o produzioni soliste. Noi pensiamo che il cambiamento dei modi di fruizione della musica debba avvenire gradualmente, non di punto in bianco. Il cd scomparirà? Mah, io so che prima di Internet, dieci anni fa, facevo molta più fatica di oggi a procurarmi i vinili che mi interessavano. La musica digitale è solo una chance in più. La cosa che più ci affascina di questa nuova situazione è la possibilità di sviluppare un work in progress invece di essere costretti a consegnare ogni volta alla casa discografica un prodotto ‘chiuso’, finito. Ma questo non vuol dire che per noi l’album sia un’idea morta e sepolta. I nostri nuovi singoli ‘digitali’, per noi, sono comunque parte di un progetto più ampio. Tra qualche mese avremo on-line dieci/dodici pezzi nuovi, sono già praticamente pronti e si tratta solo di mixarli. Non sarà nei negozi, ma sarà il nostro nuovo album virtuale”.