Qui mi devo ripetere.
Per programmare, specie all’università, non si ha bisogno di un mostro. Specialmente per linguaggi come R, Python, Matlab e affini, per Python ti basta un modesto editore come Atom. E non è nemmeno necessario Windows, ormai tutti supportano i nuovi Apple M1 e perfino hanno la versione per Linux (sinceramente non capisco perché le università italiane sono ancora restie e convertirsi a Linux, io fui tra i primi a convertirmi a Unix nei primi anni 80).
Per programmare si ha bisogno di una buona tastiera (possibilmente inglese, ma ci si abitua anche a quella italiana) e un buon monitor. Il più grande possibile, meglio due. Ma per un portatile meglio non esagerare, anche io consiglio di limitarsi a un 14”, altrimenti il portatile diventa meno “portatile”.
E ti dico subito che anche con un buon monitor lavorare in piena luce del sole non è mai facile, io per esempio non ci riesco troppo (ma la mia vista non è granché purtroppo).