Monitor per Medical Imaging

castorr

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Ciao ragazzi buongiorno a tutti, mi servirebbe una dritta per quanto riguarda la classificazione dei colori del monitor: devo costruire una postazione PC da Medical Imaging per mio padre, ovvero una postazione per visualizzare delle immagini in bianco e nero o delle immagini in 3d da poter successivamente refertare. I requisiti del monitor sono una risoluzione molto alta e una scala di grigi molto vasta.
Ora, il top di gamma sarebbe un EIZO da ben 12k detto EIZO RX850 (https://www.eizo.it/radiforce/rx850/) e sicuramente io non posso permettermi di regalargli un monitor del genere.
Mi chiedevo cosa volesse significare l'espressione in megapixel della risoluzione del monitor: è un dato che finora ho solamente visto nei prodotti EIZO e non sono riuscito a risalire a molte informazioni su internet per eventualmente riuscire in una conversione di questo dato per poter cercare un sostituto al RX850; mi spiego meglio:
da qualche anno abbiamo a casa un iMac che a detta di mio padre ha una risoluzione tale da avvicinarsi agli schermi EIZO con il quale lui lavora in struttura: parliamo di un confronto tra un monitor di un iMac 21.5 Late 2013 contro un RX660 6 megapixel (non è il top di gamma ma è il fratello intermedio), quindi mi chiedevo se eventualmente fosse possibile trovare un best buy che abbia delle ottime caratteristiche che si avvicinino possibilmente all'RX580.
 
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rctimelines

Utente Èlite
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2,023
CPU
Ryzen 7 2700X | i7-6700k@4.5 | i5-4460... altri
Dissipatore
wraith MAX | Scythe Katana2|Arctic Freezer 11LP
Scheda Madre
Asrock B450 Fatal1ty 4K | Asus Prime Z270P | Acer Veriton
HDD
Samsung 970evo m.2 | vari | Samsung 860 evo
RAM
16GB G.Skill TridentZ 3000 | 16GB CORSAIR 2133 | 8GB DDR3 1600
GPU
RadeonPro WX3100 4G | ZOTAC GTX 1070 8G | Quadro k620 2G
Monitor
DELL 2419P 2K + Benq 17" | LG Ultrawide 27''
Net
fibra 1000
OS
Windows10-pro64/OpenSUSE-QL15.1/Debian 10.3
Per "megapixel" intendono ciò che c'è scritto: "milioni di pixel". Come per i s nsori delle fotocamere, si riferiscono al numero di pixel del pannello LCD con dimensione da 31" in 17:9: la risoluzione è 4k in 4096x2160 punti che significa 8,8 milioni di pixel.. viene indicato come 8MP e non 12k.
Per usufruire delle caratteristiche di visualizzazione di un monitor simile hai necessità di una scheda video professionale all'alteza. Ha una gestione colori in 12bit!!!

L'iMac di cui parli potrebbe avere una risoluzione 5k. Ci sono monitor analoghi anche per PC.

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castorr

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Per "megapixel" intendono ciò che c'è scritto: "milioni di pixel". Come per i s nsori delle fotocamere, si riferiscono al numero di pixel del pannello LCD con dimensione da 31" in 17:9: la risoluzione è 4k in 4096x2160 punti che significa 8,8 milioni di pixel.. viene indicato come 8MP e non 12k.
Per usufruire delle caratteristiche di visualizzazione di un monitor simile hai necessità di una scheda video professionale all'alteza. Ha una gestione colori in 12bit!!!

L'iMac di cui parli potrebbe avere una risoluzione 5k. Ci sono monitor analoghi anche per PC.

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quindi esistono risoluzioni superiori al 4k.. dopo i 5k dove arrivano? esistono schermi con risoluzioni ancora migliori?
 

Radexprt

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In radiologia si utilizza la notazione in megapixel (MP) anzichè quella in K, ma sostanzialmente un monitor 4K corrisponde ad un radiologico da 8MP (con le dovute approssimazioni e semplificazioni).
In radiologia la risoluzione del monitor è molto importante in quanto si vorrebbe vedere l'immagine senza interpolazioni o sottocampionamenti rispetto alla risoluzione con la quale è stata acquisita, quindi facendo corrispondere un punto dell'immagine originale con un pixel del monitor (sottocampionando si perdono informazioni, interpolando il SW "inventa" dati non originarimanete presenti).
La risoluzione giusta dipende da che tipo di immagini radiologiche si devono (prevalentemente) visualizzare in quanto la risoluzione di una immagine TAC è molto più bassa di quella di un mamografia, ad esempio, e di conseguenza va la risoluzione del monitor.
Per semplificare: TAC e RM=2MP (1600x1200), Torace e radiologia generale=3MP (2048x1536), mammografia 5MP, ecc...
Siccome solitamente i monitor radiologici si usano in coppia, sono nati i monitor doppi da 6MP (equivalente alla coppia di 3MP), 8MP (simile alla coppia di 5MP), ecc...
MA. La risoluzione non è l'unico paramentro importante, sono molto importanti almeno altre 3 caratteristiche:
- la luminosità massima di lavoro e di conseguenza il contrasto
- l'aderenza alla curva di calibrazione DICOM per la scala dei grigi
- l'uniformità della illuminazione su tutta la superficie del monitor
Solo un monitor radiologico può rispondere a questi requisiti, un monitor "per PC" non sarà sicuramente adeguato allo scopo.
Se parli di 3D, verosimilmente saranno ricostruzioni da TAC o RM. in questo caso un monitor 2 o 3MP (meglio in coppia) è sufficiente.
 

castorr

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In radiologia si utilizza la notazione in megapixel (MP) anzichè quella in K, ma sostanzialmente un monitor 4K corrisponde ad un radiologico da 8MP (con le dovute approssimazioni e semplificazioni).
In radiologia la risoluzione del monitor è molto importante in quanto si vorrebbe vedere l'immagine senza interpolazioni o sottocampionamenti rispetto alla risoluzione con la quale è stata acquisita, quindi facendo corrispondere un punto dell'immagine originale con un pixel del monitor (sottocampionando si perdono informazioni, interpolando il SW "inventa" dati non originarimanete presenti).
La risoluzione giusta dipende da che tipo di immagini radiologiche si devono (prevalentemente) visualizzare in quanto la risoluzione di una immagine TAC è molto più bassa di quella di un mamografia, ad esempio, e di conseguenza va la risoluzione del monitor.
Per semplificare: TAC e RM=2MP (1600x1200), Torace e radiologia generale=3MP (2048x1536), mammografia 5MP, ecc...
Siccome solitamente i monitor radiologici si usano in coppia, sono nati i monitor doppi da 6MP (equivalente alla coppia di 3MP), 8MP (simile alla coppia di 5MP), ecc...
MA. La risoluzione non è l'unico paramentro importante, sono molto importanti almeno altre 3 caratteristiche:
- la luminosità massima di lavoro e di conseguenza il contrasto
- l'aderenza alla curva di calibrazione DICOM per la scala dei grigi
- l'uniformità della illuminazione su tutta la superficie del monitor
Solo un monitor radiologico può rispondere a questi requisiti, un monitor "per PC" non sarà sicuramente adeguato allo scopo.
Se parli di 3D, verosimilmente saranno ricostruzioni da TAC o RM. in questo caso un monitor 2 o 3MP (meglio in coppia) è sufficiente.

lui la maggior parte degli esami che vede sono in bianco e nero ovvero TAC ed RM, hai consigli da darmi su uno specifico monitor? considerando il tuo username dovresti essere proprio del campo ahah
in ogni caso iMac che abbiamo a casa ha un normalissimo schermo 1920x1080 con nVidia GeForce 750m, quindi una sciocchezza di monitor che lui afferma di essere ottimo nella visualizzazione
 

Radexprt

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;-)
Sulla linea EIZO, per TAC e RM io starei sul modello RX250, possibilmente in coppia.
Se l'utilizzo è sporadico o limitato al teleconsulto, si può valutare il modello MX216, sempre possibilmente in copia.
TAC e RM hanno tipicamente immagini con matrice 512x512, quindi su quel tipo di monitor (1600x1200, sì, in radiologia si usano ancora i monitor 4:3!) se ne possono tranquillamente visualizzare 4 o 6 senza sottocampionamenti.
La questione dei due monitor sulla postazione è dovuta al fatto che le immagini sono tante in una serie TAC o RM e che quindi ne potresti voler vedere contemporaneamente un certo numero, oltre che per il confronto con eventuali esami precedenti. E' quindi essenzialmente una questione di ergonomia di lavoro.
 
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castorr

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;-)
Sulla linea EIZO, per TAC e RM io starei sul modello RX250, possibilmente in coppia.
Se l'utilizzo è sporadico o limitato al teleconsulto, si può valutare il modello MX216, sempre possibilmente in copia.
TAC e RM hanno tipicamente immagini con matrice 512x512, quindi su quel tipo di monitor (1600x1200, sì, in radiologia si usano ancora i monitor 4:3!) se ne possono tranquillamente visualizzare 4 o 6 senza sottocampionamenti.
La questione dei due monitor sulla postazione è dovuta al fatto che le immagini sono tante in una serie TAC o RM e che quindi ne potresti voler vedere contemporaneamente un certo numero, oltre che per il confronto con eventuali esami precedenti. E' quindi essenzialmente una questione di ergonomia di lavoro.

se non volessi necessariamente andare su eizo? posso optare su qualcosa di esterno o è inefficace? stavo vedendo un sito comparatore di monitor (https://www.productchart.com/monitors/) e inserito come requisiti minimi il 4k, un contrasto superiore a 1300:1 e 350 cd/m esce qualche prodotto carino come:

ti ringrazio per il consiglio sul doppio schermo eizo, ma credo sia poi necessario un terzo schermo per ospitare la finestra di word..
la mia idea di configurazione sarebbe un computer a schermo unico dove può sia visualizzare l'immagine in parte dello schermo sia potere scrivere il referto... se dovessi prendere uno schermo abbastanza grande come il samsung chg-90 per metà schermo o 3/4 potrebbe visualizzare l'immagine e nel restante scrivere il testo. Tu come agiresti? In ogni caso cercherei di muovermi all'infuori da Eizo perchè non ho le finanze di un adulto che lavora ecco ahaha
in ogni caso prima vorrei parlarne con lui prima di prendere il monitor perchè non so con precisione se lui sia scuola doppio schermo o unico schermo: una delle volte quando di recente sono entrato in studio una sua affermazione mi ha colpito( ma adesso devo cercarne di nuovo la conferma detta da lui) ovvero che preferisce il monoschermo dopo anni e anni di utilizzo del doppio schermo. Parlando chiaramente: lui lavora davanti un MX-315W e fino a qualche tempo fa utilizzava una coppia di RX (probabilmente i 250 che dici tu) che ora sono caduti in disuso perchè preferisce l'MX.
Pertanto:
se dovessi muovermi doppio schermo probabilmente andrei su una coppia non Eizo (ho visto ora il prezzo e uno non me lo posso permettere figuriamoci due), mi consigli sempre un doppio schermo così oppure non prendendo eizo vado a sul monoschermo?
se dovessi muovermi verso il monoschermo, cosa ne pensi di quelli che ho elencato (in particolare del chg90 che mi è piaciuto assai)?
grazie per l'attenzione
 
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Radexprt

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Sempre per questioni di ergonomia posso capire che il singolo monitor grande sia preferibile. L'MX315 è in effetti una valida alternativa.

Purtroppo stiamo parlando di esami radiologici e ne va della salute dei pazienti, per questa ragione non è proprio possibile adottare monitor "generici" e non progettati in modo specifico per la visualizzazione di immagini radiologiche. Io non vorrei mai che una mia radiografia fosse affidata a strumenti inefficaci che potrebbero indurre il medico ad una errata diagnosi! Su questo c'è fior di letteratura e la prassi è ormai consolidata da anni, non si scappa purtroppo.
Come dicevo la risoluzione è forse il meno importante dei parametri, sono invece importanti altre caratteristiche come ad esempio la luminosità massima e minima (mantenute in modo stabile e costante negli anni). Cerco di spiegarmi: i tuoi livelli di grigio risultano a monitor in livelli di luminosità diversi. Se il monitor ha una gamma dinamica limitata o non gestita in modo opportuno non ti consentirà di disciminare visivamente due livelli di grigio numericamente diversi, ma vicini. Inoltre numerosi studi, poi sintetizzati dall'iniziativa DICOM, hanno stabilito che per l'occhio umano è preferibile rimappare i livelli di grigio in modo non lineare secondo una curva denominata appunto curva DICOM. E' fondamentale che il monitor abbia una ampia gamma dinamica, diciamo almento 300cd/mq come luminosità massima e una luminosità minima molto bassa. E' fondamentale inoltre che i livelli di grigio siano visualizzati secondo la curva DICOM e che lo stesso livello di grigio sia rappresentato con la stessa luminosità su aree diverse dello schermo (uniformità). Un monitor generico non ti consentirà di discriminare opportunamente i livelli di grigio. Inoltre tu vuoi che queste caratteristiche rimangano invariate per alcuni anni in quanto non vuoi dover ripetere la spesa troppo spesso. Bene, solo un monitor radiologico può garantirti questo, nessun monitor generico può garantirti la necessaria stabilità dei parametri quando chiamato a lavorare tirato per il collo (300cd/mq non sono poche, in ufficio si lavora tra le 80 e le 120 di norma). Dico questo perchè l'ho verificato personalmente. Negli ospedali si fanno test specifici e i monitor generici non passano le prove strumentali (altrimenti i monitor radiologici non esisterebbero) al di là dei dati di targa...
Altre marche possibili oltre a EIZO sono solo JVC, Barco, Wide, qualcosa di LG (la linea specifica per radiologia). Ogni altra scelta ti porterebbe su strumenti inadatti, mi spiace essere categorico, ma a mio parere è così. Queste aziende realizzano monitor certificati con certificazione CE medicale rispondenti quindi alla direttiva dei Dispositivi Medici, cosa non trascurabile che i monitor generici non hanno.

Per evitare l'uso di un monitor editoriale per la finestra di word, EIZO ha una tecnologia denominata Hide-and-seek, ma è disponibile solo su alcuni modelli come l'RX360 e l'MX315.
 
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castorr

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Sempre per questioni di ergonomia posso capire che il singolo monitor grande sia preferibile. L'MX315 è in effetti una valida alternativa.

Purtroppo stiamo parlando di esami radiologici e ne va della salute dei pazienti, per questa ragione non è proprio possibile adottare monitor "generici" e non progettati in modo specifico per la visualizzazione di immagini radiologiche. Io non vorrei mai che una mia radiografia fosse affidata a strumenti inefficaci che potrebbero indurre il medico ad una errata diagnosi! Su questo c'è fior di letteratura e la prassi è ormai consolidata da anni, non si scappa purtroppo.
Come dicevo la risoluzione è forse il meno importante dei parametri, sono invece importanti altre caratteristiche come ad esempio la luminosità massima e minima (mantenute in modo stabile e costante negli anni). Cerco di spiegarmi: i tuoi livelli di grigio risultano a monitor in livelli di luminosità diversi. Se il monitor ha una gamma dinamica limitata o non gestita in modo opportuno non ti consentirà di disciminare visivamente due livelli di grigio numericamente diversi, ma vicini. Inoltre numerosi studi, poi sintetizzati dall'iniziativa DICOM, hanno stabilito che per l'occhio umano è preferibile rimappare i livelli di grigio in modo non lineare secondo una curva denominata appunto curva DICOM. E' fondamentale che il monitor abbia una ampia gamma dinamica, diciamo almento 300cd/mq come luminosità massima e una luminosità minima molto bassa. E' fondamentale inoltre che i livelli di grigio siano visualizzati secondo la curva DICOM e che lo stesso livello di grigio sia rappresentato con la stessa luminosità su aree diverse dello schermo (uniformità). Un monitor generico non ti consentirà di discriminare opportunamente i livelli di grigio. Inoltre tu vuoi che queste caratteristiche rimangano invariate per alcuni anni in quanto non vuoi dover ripetere la spesa troppo spesso. Bene, solo un monitor radiologico può garantirti questo, nessun monitor generico può garantirti la necessaria stabilità dei parametri quando chiamato a lavorare tirato per il collo (300cd/mq non sono poche, in ufficio si lavora tra le 80 e le 120 di norma). Dico questo perchè l'ho verificato personalmente. Negli ospedali si fanno test specifici e i monitor generici non passano le prove strumentali (altrimenti i monitor radiologici non esisterebbero) al di là dei dati di targa...
Altre marche possibili oltre a EIZO sono solo JVC, Barco, Wide, qualcosa di LG (la linea specifica per radiologia). Ogni altra scelta ti porterebbe su strumenti inadatti, mi spiace essere categorico, ma a mio parere è così. Queste aziende realizzano monitor certificati con certificazione CE medicale rispondenti quindi alla direttiva dei Dispositivi Medici, cosa non trascurabile che i monitor generici non hanno.

Per evitare l'uso di un monitor editoriale per la finestra di word, EIZO ha una tecnologia denominata Hide-and-seek, ma è disponibile solo su alcuni modelli come l'RX360 e l'MX315.

figurati, anche io sono dello stesso parere per quanto riguarda la necessità di dover cercare qualcosa che sia stato progettato per quest'ambito, mi viene il dubbio e quindi chiedo perchè lui comunque con il Mac si trova molto bene e sicuramente non è un mezzo progettato per la visualizzazione radiologica. Considerando comunque che sia lui sia i suoi colleghi sono quasi tutti in ambito Mac per quanto riguarda la consultazione casalinga ( credo sia più una moda che altro) dato che esistono comunque in commercio schermi con specifiche tecniche sicuramente migliori.
Post unito automaticamente:

sempre girando per internet ho avuto modo di leggere ad di software che esercitano calibrazione dicom continua ed automatica come MediCal QAWeb o PerfectLum, ne hai mai sentito parlare?
 
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Radexprt

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Sì, i monitor radiologici sono accompagnati sempre da un software che consente, in sintesi, di:
- impostare i target di funzionamento in termini di luminosità minima e massima, compensazione della luminosità dell'ambiente, tolleranze della curva DICOM e altri parametri;
- verificare strumentalmente (con un sensore di misura) se il monitor funziona secondo i target impostati;
- calibrare il monitor secondo i target scelti.
Queste operazioni sono concettualmente analoghe a quelle che si fanno su monitor grafici a calibrazione di colore per fotografia, prestampa, color correction e grafica in generale.
I risultati di queste prove sono poi mantenuti nello storico del software in modo da poter essere prodotti in caso di verifiche o contestazioni.
Ciascun produttore ha un proprio software con queste funzionalità di massima.
La calibrazione DICOM continua e automatica è operazione caldamente raccomandata, per non dire indispensabile, per essere certi che il monitor lavori nelle condizioni corrette in quanto le prestazioni del monitor cambiano col passare del tempo e col suo invecchiamento.
Anche questo è esattamente quanto fanno i colorist professionisti che si ricalibrano il monitor grafico anche quotidianamente.
Attenzione al fatto che, per avere la calibrazione DICOM eseguita automaticamente, è necessario che il monitor sia dotato di sensore di calibrazione integrato nel monitor stesso, altrimenti, dovendo ricorrere ad un sensore esterno manuale, la calibrazione non può ovviamente essere automatizzata.
 

castorr

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Sì, i monitor radiologici sono accompagnati sempre da un software che consente, in sintesi, di:
- impostare i target di funzionamento in termini di luminosità minima e massima, compensazione della luminosità dell'ambiente, tolleranze della curva DICOM e altri parametri;
- verificare strumentalmente (con un sensore di misura) se il monitor funziona secondo i target impostati;
- calibrare il monitor secondo i target scelti.
Queste operazioni sono concettualmente analoghe a quelle che si fanno su monitor grafici a calibrazione di colore per fotografia, prestampa, color correction e grafica in generale.
I risultati di queste prove sono poi mantenuti nello storico del software in modo da poter essere prodotti in caso di verifiche o contestazioni.
Ciascun produttore ha un proprio software con queste funzionalità di massima.
La calibrazione DICOM continua e automatica è operazione caldamente raccomandata, per non dire indispensabile, per essere certi che il monitor lavori nelle condizioni corrette in quanto le prestazioni del monitor cambiano col passare del tempo e col suo invecchiamento.
Anche questo è esattamente quanto fanno i colorist professionisti che si ricalibrano il monitor grafico anche quotidianamente.
Attenzione al fatto che, per avere la calibrazione DICOM eseguita automaticamente, è necessario che il monitor sia dotato di sensore di calibrazione integrato nel monitor stesso, altrimenti, dovendo ricorrere ad un sensore esterno manuale, la calibrazione non può ovviamente essere automatizzata.

okay quindi optare per uno schermo non radiologico ma con sensore di calibrazione integrato per successivamente installare software di calibrazione potrebbe essere una soluzione adeguata?
 

Radexprt

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Il problema è che uno schermo non radiologico non lo riesci a calibrare opportunamente secondo le linee guida che regolano la calibrazione dei monitor radiologici. Semmai per caso ci dovessi inizialmente riuscire, quelle prestazioni non sarebbero mantenute nel tempo e ti troveresti in breve con un monitor non più rispondente.
Inoltre considera che i target DICOM di calibrazione sono già impostati nei software dei produttori dei monitor radiologici, mentre nei software generici di calibrazione non so dirti se li trovi già definiti o se devi impostarli manualmente.
Da ultimo ripeto che un monitor non radiologico non è un dispositivo medico e quindi non risponderebbe alla vigente normativa.
Come ho già detto, se uno vuole fare le cose bene, non può usare un monitor non radiologico.
Poi certo una immagine in scala di grigi si vede su qualsiasi monitor, ma con che verosimiglianza e con che affidabilità diagnostica rimane una incognita.
 

castorr

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credo pure io nel dover utilizzare qualcosa di specifico in un campo con così tanta responsabilità. a ogni modo credo di essere giunto a una conclusione concreta che prevede un acquisto per indagine partendo da un'analisi.
Se da ormai 4 anni le prestazioni che ottiene in ufficio sono quasi le stesse (per non dire le stesse) che ottiene a casa con un iMac Late 2013 non calibrato sulla curva DICOM, e a detta del suo occhio con ben 30 anni di allenamento alle immagini radiologiche non riporta chissà quali differenze, posso sicuramente dedurne che effettivamente questa differenza o è stata avallata nel tempo dal ricambio tecnologico (la più probabile) oppure che questa calibrazione DICOM continua a essere solo un fattore di marketing, mi spiego meglio.
Esistono in rete software a pagamento che permettono la calibrazione secondo la curva DICOM, che si potrebbero avviare ogni qual volta sia necessaria la consultazione per ristabilire un eventuale ricaduta dell'immagine cosicchè da avere una taratura costante e sempre al top.
In altri forum mi è capitato di leggere delle considerazioni di altri colleghi sull'utilizzo di questo stratagemma, descrivendo una situazione che mi ha colpito: in alcuni workgroup era necessaria la presenza di tutto il gruppo radiologico per una consultazione di gruppo. Il gruppo non era riuscito a riunirsi per impegni personali e lavorativi, ma la consultazione andava comunque fatta ed era necessario che tutti avessero davanti un'immagine uguale da poter consultare. Il software è riuscito a calibrare i monitor di tutti i partecipanti cosicchè non avessero rogne legali in quanto dichiarato come idoneo alla consultazione medica. Dopo i giorni di prova hanno quasi tutti (per non dire tutti) acquistato il software, cosicchè potessero avere una configurazione da casa come quella in ufficio ma "cost efficient", sostanzialmente ricevono lo stesso output che hanno in ufficio senza dover spendere per avere un marchio come Eizo pure a casa.
A ogni modo, procederò in questa maniera:
1) in primis installerò sulla mia workstation Win10(FullHD con monitor 1920x1080 con 2gb VRAM) RadiAnt per vedere se ha un'ottima qualità come Horos su Mac (che attualmente usa), e trarne un suo responso. Se dovesse essere allo stesso livello del mac continuerò sulla via della build win10, se non gli dovesse piacere prenderò ahimè un mac di ultima generazione con uno schermo migliore.
2)Se dovesse piacergli la qualità sulla mia workstation (che non ha molte pretese in campo visual) provvederò a pianificare i componenti della build e a costruirla. Successivamente viene lo step più importante
3) Cerco un monitor 4k che abbia le stesse caratteristiche di un Eizo, e come mi hai indirizzato tu, ne cercherò uno ad alto contrasto e capace di ottima illluminazione. Allo stesso tempo dopo l'installazione vedo di provare uno di questi software chiedendogli se effettivamente riesca a vedere dei miglioramenti evidenti, in ogni caso a prescindere che lui ne possa vedere o meno provvedo all'acquisto di una chiave di attivazione del software stesso per la salvaguardia del paziente e del suo lavoro stesso, cosicchè possa avere una macchina costantemente aggiornata e calibrata sulle sue necessità.
Che te ne pare?
 

Radexprt

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Alcuni passaggi di quanto dici faccio fatica a capirli. La curva DICOM o la applichi o non la applichi. L'immagine nei due casi non può essere la stessa in quanto i livelli di grigio vengono rimappati, questo mi pare chiaro. Si può allora pensare che le differenze apportate siano non percepibili o clinicamente poco significative, OK. Ma questa differenza esiste e non è che il ricambio tecnologico la minimizza nel tempo, la differenza tra una curva DICOM e una lineare sempre quella è, oppure stiamo dicendo che il ricambio tecnologico avvicina la scala di grigi di un monitor generico alla curva DICOM e cioè che i monitor generici applicano autonomamente una curva alla rappresentazione della scala di grigi?! Se poi sia un fattore marketing, boh, ci sono studi scientifici su questo, se ti interessa approfondire puoi cercare "DICOM JND" per capire la logica che sta sotto alla curva DICOM.
L'esperienza del gruppo che riporti conferma giustamente la necessità della calibrazione, da un lato per vedere in modo corretto l'informazione radiologica, dall'altro perchè tutti vedano, entro certe tolleranze, la stessa cosa. Bene.
Ora, per quella che è la mia esperienza, non direi che questa operazione si possa fare con costanza nel tempo su un monitor generico. Poi oltre a quello che dico io non ti rimane che provare.
Tieni però presente tutto quanto già detto sulla calibrazione ed anche che il protocollo di verifica di un monitor utilizzabile per la refertazione radiologica non è limitato alla sola calibrazione del monitor stesso, ma valuta anche la leggibilità, questa sì visiva e non strumentale, dei differenti livelli di grigio con delle immagini campione. Se dopo la calibrazione riesci a discriminare i livelli di grigio di queste immagini campione, in altre parole ad eseguire tutto il protocollo di verifica, allora bene, il tuo monitor è adatto. Questo anche perchè va notato che l'impostazione della LUT a livello della scheda grafica (quella cioè fatta con SW generici non integrati col monitor stesso) diminuisce il numero di livelli di grigio disponibili e quindi visualizzabili, cosa che non accade se la calibrazione è effettuata all'interno del monitor stesso (monitor radiologico + suo SW) dove si lavora nel dominio (pseudo)continuo delle luminosità anziche su quello discreto delle terne RGB.
Torno a ripeterti che, per quella che è la mia esperienza, tutto questo non accade in modo stabile nel tempo con un monitor non radiologico soprattutto se utilizzato in modo continuativo e non sporadico.
Facci sapere poi che risultati ottieni.
 

castorr

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Alcuni passaggi di quanto dici faccio fatica a capirli. La curva DICOM o la applichi o non la applichi. L'immagine nei due casi non può essere la stessa in quanto i livelli di grigio vengono rimappati, questo mi pare chiaro. Si può allora pensare che le differenze apportate siano non percepibili o clinicamente poco significative, OK. Ma questa differenza esiste e non è che il ricambio tecnologico la minimizza nel tempo, la differenza tra una curva DICOM e una lineare sempre quella è, oppure stiamo dicendo che il ricambio tecnologico avvicina la scala di grigi di un monitor generico alla curva DICOM e cioè che i monitor generici applicano autonomamente una curva alla rappresentazione della scala di grigi?! Se poi sia un fattore marketing, boh, ci sono studi scientifici su questo, se ti interessa approfondire puoi cercare "DICOM JND" per capire la logica che sta sotto alla curva DICOM.
L'esperienza del gruppo che riporti conferma giustamente la necessità della calibrazione, da un lato per vedere in modo corretto l'informazione radiologica, dall'altro perchè tutti vedano, entro certe tolleranze, la stessa cosa. Bene.
Ora, per quella che è la mia esperienza, non direi che questa operazione si possa fare con costanza nel tempo su un monitor generico. Poi oltre a quello che dico io non ti rimane che provare.
Tieni però presente tutto quanto già detto sulla calibrazione ed anche che il protocollo di verifica di un monitor utilizzabile per la refertazione radiologica non è limitato alla sola calibrazione del monitor stesso, ma valuta anche la leggibilità, questa sì visiva e non strumentale, dei differenti livelli di grigio con delle immagini campione. Se dopo la calibrazione riesci a discriminare i livelli di grigio di queste immagini campione, in altre parole ad eseguire tutto il protocollo di verifica, allora bene, il tuo monitor è adatto. Questo anche perchè va notato che l'impostazione della LUT a livello della scheda grafica (quella cioè fatta con SW generici non integrati col monitor stesso) diminuisce il numero di livelli di grigio disponibili e quindi visualizzabili, cosa che non accade se la calibrazione è effettuata all'interno del monitor stesso (monitor radiologico + suo SW) dove si lavora nel dominio (pseudo)continuo delle luminosità anziche su quello discreto delle terne RGB.
Torno a ripeterti che, per quella che è la mia esperienza, tutto questo non accade in modo stabile nel tempo con un monitor non radiologico soprattutto se utilizzato in modo continuativo e non sporadico.
Facci sapere poi che risultati ottieni.

ho letto che nel tempo il monitor "decade" come immagine quindi è necessaria una calibrazione: questa avviene in automatico sul monitor radiologico ma non avviene in modo automatico su uno non radiologico, pertanto è necessario l'uso di un software interno (nel caso monitor radiologico) o esterno/di terze parti (nel caso monitor non radiologico). Ti aggiornerò se effettivamente l'uso di un software esterno è uguale all'uso di un software interno.
Per quanto riguarda il progresso tecnologico mi riferivo alla tua seconda affermazione,ovvero che col tempo la scala di grigi che si trova oggi su un monitor generico la si trova su un monitor DICOM, qualora dovesse poi avvenire il decadimento del monitor stesso si utilizzano questi software di terze parti, che, a quanto pare, funzionano. Qualora questi software dovessero funzionare renderebbero una mera trovata di marketing il bilanciamento automatico degli schermi DICOM, in quanto sostituiscono in pieno la loro funzione, rendendo inutile quindi la calibrazione automatica del monitor DICOM stesso (inutile al 100% no perchè se automatica la fa da sola la calibrazione, mentre nel caso più economico sarebbe da effettuare una volta la settimana/al mese per assicurare l'operatività della macchina).
Quando affermi che questa operazione non si può effettuare nel tempo su monitor non radiologico ti riferisci alla calibrazione non automatica da software di terze parti?
 

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