Michele Santoro lascia la Rai, accordo consensuale

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Gurzo2007

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Marco Travaglio dice che non ne sapeva nulla e di essere "abbastanza stupito" mentre Gad Lerner si augura che "questo non significhi l’abbandono della conduzione di Annozero". Insomma, come un fulmine a ciel sereno: Michele Santoro lascia la Rai. O almeno, dopo tante battaglie questa volta abbandona il suo ruolo di dipendente, lascia vuoto lo studio di Annozero alla fine della stagione, per rientrare nel ruolo di collaboratore esterno ed abbracciare un suo vecchio pallino, quello delle docu-fiction. E' probabile che vedremo la sua firma e il suo volto ricomparire su Raitre. La decisione arriva al temine della seduta del Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini che nel pomeriggio ha approvato su proposta del direttore generale Mauro Masi un accordo quadro per "la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dipendente".
L'accordo consensuale, secondo quanto spiega Viale Mazzini, "deve essere implementato attraverso contratti applicativi che saranno messi a punto nei prossimi giorni, prevede la realizzazione di nuovi progetti editoriali che verranno realizzati da Michele Santoro nei prossimi due anni". Qui finisce la formalità di un accordo che, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe di svariati milioni di euro (forse 2,5) in quanto oltre alla dovuta risoluzione consensuale che prevede per legge il pagamento di tre annualità, il contratto dovrebbe essere triennale per la realizzazione di alcune miniserie a prezzi di mercato. Quindi la Rai "continuerà ad avvalersi della collaborazione di Santoro che, in questo modo, avrà la possibilità di sperimentare nuovi generi televisivi attraverso un ulteriore sviluppo del proprio percorso professionale".
In Cda sono sette i voti a favori e due le astensioni, di Angelo Maria Petroni e Rodolfo De Laurentiis. De Laurentiis, a quanto si apprende, avrebbe espresso in consiglio le sue perplessità sui contenuti e l'urgenza di un'intesa di questo tipo e in questo momento con Santoro. Tra le poche reazioni politiche, quella dell'Udc Roberto Rao, secondo il quale "i telespettatori e tutti gli italiani hanno diritto di sapere subito, senza aspettare altro tempo, con la massima trasparenza e fin nei dettagli, le modalità e i termini economici che hanno portato alla clamorosa decisione della risoluzione consensuale del contratto di lavoro di Santoro con la Rai". Finché l'accordo non sarà firmato comunque Michele Santoro non ne spiegherà le ragioni.
Lo farà solo dopo, quando probabilmente convocherà una conferenza stampa per chiarire le motivazioni alla base della decisione. In realtà il giornalista ci pensava da tempo: non solo a lasciare la Rai come dipendente ma soprattutto a individuare nuovi spazi e nuovi progetti, a cercare di non recitare sempre la stessa 'parte in commedia' con il fiume di polemiche che sempre lo seguivano quanto il successo negli ascolti. I suoi programmi non hanno mai superato le quattro edizioni e dunque per lui era maturo il tempo di cambiare e di riprendere l'idea delle docu-fiction, sulla scorta di 'Corre bisonte corri' andato in onda lo scorso anno. Lo studio vuoto, lui che introduce il tema e poi la messa in onda. Probabilmente lo vedremo su Raitre, vista la disponibilità offerta da Antonio Di Bella ed esplicitata già quando il giornalista venne ospitato da Serena Dandini a Parla con me durante la preparazione di Rai per una Notte. "Questa è stata la tua casa ed' pronta a esserlo nuovamente", disse allora il direttore di Rete. Comunque se ne parla per la prossima stagione perché il giornalista porterà a termine questa serie di Annozero su Raidue.
Michele Santoro ci pensava da tempo: non solo a lasciare la Rai come dipendente ma soprattutto a individuare nuovi spazi e nuovi progetti, a cercare di non recitare sempre la stessa "parte in commedia". I suoi programmi non hanno mai superato le quattro edizioni e dunque per lui era maturo il tempo di cambiare e di riprendere un suo vecchio pallino - quello delle docu-fiction - sulla scorta di "Corre bisonte corri" andato in onda lo scorso anno. Lo studio vuoto, lui che introduce il tema e poi la messa in onda. Dove? Probabilmente - secondo quanto si apprende - su Raitre, vista la disponibilità offerta a Michele Santoro da Antonio Di Bella ed esplicitata quando il giornalista venne ospitato da Serena Dandini a Parla con me durante la preparazione di Rai per una Notte. "Questa è stata la tua casa ed "pronta a esserlo nuovamente", disse il direttore di Rete.
Insomma, quella di Santoro non è una decisione del tutto inattesa ma a lungo meditata e poi rinviata a causa della sospensione dei talk in periodo elettorale, in virtù delle disposizioni sulla par condicio: "Finché ci impediranno di andare in onda, resisteremo", annunciò. Ora che la questione é sedimentata, a bocce ferme, Santoro lascia ma - come lui stesso fa sapere - spiegherà le ragioni solo dopo aver firmato l'accordo che sancisce la separazione consensuale dalla Rai. Comunque se ne parla per la prossima stagione perché il giornalista porterà a termine questa serie di Annozero su Raidue.
Molte le reazioni alla decisione del giornalista. "La Rai in buona parte è finanziata con i soldi del contribuente attraverso il pagamento del canone, per questo i telespettatori e tutti gli italiani hanno diritto di sapere subito, senza aspettare altro tempo, con la massima trasparenza e fin nei dettagli, le modalità e i termini economici che hanno portato alla clamorosa decisione della risoluzione consensuale del contratto di lavoro di Santoro con la Rai", ha dichiarato Roberto Rao capogruppo UDC in commissione di vigilanza Rai. "Quali sono i nuovi progetti che Santoro è chiamato a realizzare per l'azienda di servizio pubblico, se il rapporto rimane in esclusiva per la Rai, a quanto ammonta il costo complessivo dell'operazione e se vi sono stati intermediari che hanno ricevuto compensi per realizzare questo obiettivo. Dare subito risposte a queste domande - spiega Rao - è una operazione di trasparenza sempre necessaria, a maggior ragione in questo particolare momento in cui gli italiani saranno chiamati a nuovi ed ulteriori sacrifici".
L'ambiente giornalistico ha reagito in modi diversi alla notizia. "Mi auguro che questo non significhi l'abbandono della conduzione di 'Annozero' o comunque la chiusura di uno spazio prezioso di pluralismo culturale". Così Gad Lerner commenta l'accordo tra Michele Santoro e la Rai per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dipendente. "L'Italia non ha certo bisogno che si restringano ulteriormente gli spazi di pluralismo in televisione", ha aggiunto il conduttore de L'infedele".

"Sono profondamente dispiaciuta perché Santoro
quest'anno aveva fatto il talk più forte della Rai". Così Lucia Annunziata commenta l'accordo tra Michele Santoro e la Rai per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dipendente. "Sono addolorata non solo come giornalista, ma soprattutto come conduttrice della Rai - aggiunge Annunziata - Sono sicura che l'azienda ci perderà con questo accordo. Sapevo che Santoro era stanco di questa guerra continua. Nell'ultimo periodo stava assumendo un ruolo diverso, di mediatore, stava sperimentando cose nuove. Sono molto dispiaciuta anche per questo".
"Qualunque siano i termini della intesa ci auguriamo che ai cittadini non venga levata la possibilità di continuare a vedere AnnoZero una delle ultime isole non omologate". Lo dice Giuseppe Giulietti di Articolo21, "La separazione sarà pure consensuale ma ormai - ha aggiunto - Santoro e la sua squadra erano costretti ad andare in onda con gli avvocati e con gli elmetti".
Acido il commento del decano dei conduttori della Rai Bruno Vespa. "Si conferma che per Michele essere perseguitato si è rivelato un ottimo investimento", ha detto Vespa commentando l'accordo consensuale tra Michele Santoro e la Rai. "Sono molto contento che lui resti da noi, perché è un giornalista che conosce molto bene la televisione - aggiunge il conduttore di 'Porta a porta' - Ero convinto e l'avevo detto da tempo che sarebbe stata trovata una soluzione con le docufiction. Per me è quindi tutto scontato e si conferma che per Michele essere perseguitato si è rivelato un ottimo investimento". "Sono contento se lui è contento. So che da tempo voleva occuparsi di docufiction", ha detto Maurizio Costanzo una volta saputo dell'accordo tra Michele Santoro e la Rai per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dipendente.

non c'è che dire...il buon costume italiano di buone uscite faraoniche non muore mai...e io pago(cit.)
 
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