- 1,460
- 1
- CPU
- PHENOM II X2 545 BOX
- Scheda Madre
- GA-MA790X-UD3P
- HDD
- MAXTOR/SEAGATE 1TB SATAII
- RAM
- DDRII 4GB 800MHZ KINGSTON
- GPU
- ATI RADEON HD4850 1GB PCI-E
- Audio
- Integrata nella scheda madre
- Monitor
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- 750W
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La Kawasaki continua!
Ezpeleta convince i "verdi", le moto in gestione a Martinez
La Kawasaki continua a correre. Facilmente senza il verde ufficiale addosso, ma l'intervento che Carmelo Ezpeleta ha fatto personalmente sui vertici giapponesi proprio oggi è stato risolutivo.
Il viaggio del manager spagnolo del resto aveva proprio questo scopo. E il fatto che i vertici di Kawasaki fossero disposti a confrontarsi e non si fossero ancora pronunciati con un comunicato ufficiale di ritiro, lasciava spazio ad una soluzione positiva per lo schieramento di partenza.
Ormai in Giappone è notte fonda e un comunicato congiunto di Dorna e Kawasaki è atteso per le prossime ore. Al momento siamo in grado di dirvi che le due moto giapponesi correranno e che la pista della gestione Martinez è certamente la più plausibile.
Significa in pratica che Ezpeleta ha convinto la dirigenza di Akashi, oppure che Akashi ha fatto una proposta che Ezpeleta non poteva rifiutare per avere il minimo regolamentare di moto alla partenza. Che peraltro, a questo punto, saranno una in più rispetto all'anno scorso, essendosi aggiunta l'iscrizione della Ducati di Sete Gibernau.
Appare più chiaro ancora a questo punto che il ritiro di Kawasaki come team ufficiale era in parte pretestuoso. Si tiravano via per la crisi, ma anche e soprattutto per una mancanza cronica di risultati che da "ufficialissimi" non gli faceva fare una buona figura.
Il team ufficiale dunque non c'è più, non ci sarà più - immaginiamo - Michael Barthlemy alla guida del team. Ma le moto, che sono già state progettate, costruite e provate, non vengono disperse. Nessuno, dal costruttore ai piloti all'organizzatore, poteva avere interesse che un reparto corse così strutturato mandasse i suoi prototipi al museo.
Come se fosse già stato tutto in parte organizzato, come se quel comunicato ufficiale di ritiro che non arrivava mai, non fosse in realtà mai stato scritto nè pensato.
Guido Meda
8 gennaio 2009
Ezpeleta convince i "verdi", le moto in gestione a Martinez
La Kawasaki continua a correre. Facilmente senza il verde ufficiale addosso, ma l'intervento che Carmelo Ezpeleta ha fatto personalmente sui vertici giapponesi proprio oggi è stato risolutivo.
Il viaggio del manager spagnolo del resto aveva proprio questo scopo. E il fatto che i vertici di Kawasaki fossero disposti a confrontarsi e non si fossero ancora pronunciati con un comunicato ufficiale di ritiro, lasciava spazio ad una soluzione positiva per lo schieramento di partenza.
Ormai in Giappone è notte fonda e un comunicato congiunto di Dorna e Kawasaki è atteso per le prossime ore. Al momento siamo in grado di dirvi che le due moto giapponesi correranno e che la pista della gestione Martinez è certamente la più plausibile.
Significa in pratica che Ezpeleta ha convinto la dirigenza di Akashi, oppure che Akashi ha fatto una proposta che Ezpeleta non poteva rifiutare per avere il minimo regolamentare di moto alla partenza. Che peraltro, a questo punto, saranno una in più rispetto all'anno scorso, essendosi aggiunta l'iscrizione della Ducati di Sete Gibernau.
Appare più chiaro ancora a questo punto che il ritiro di Kawasaki come team ufficiale era in parte pretestuoso. Si tiravano via per la crisi, ma anche e soprattutto per una mancanza cronica di risultati che da "ufficialissimi" non gli faceva fare una buona figura.
Il team ufficiale dunque non c'è più, non ci sarà più - immaginiamo - Michael Barthlemy alla guida del team. Ma le moto, che sono già state progettate, costruite e provate, non vengono disperse. Nessuno, dal costruttore ai piloti all'organizzatore, poteva avere interesse che un reparto corse così strutturato mandasse i suoi prototipi al museo.
Come se fosse già stato tutto in parte organizzato, come se quel comunicato ufficiale di ritiro che non arrivava mai, non fosse in realtà mai stato scritto nè pensato.
Guido Meda
8 gennaio 2009