iCloud e Siri: Apple inaugura l'era della iPrivacy, ovvero la perdita definitiva del possesso fisico

Andrea Guglielmo

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Vi fidereste di consegnare il vostro portafoglio o le chiavi di casa vostra ad estranei? All’ultima conferenza di Apple, Tim Cook, il successore di Steve Jobs, ha parlato di 100 Milioni di utenti che utilizzano iCloud. Il numero è veramente incredibile se pensiamo che questo servizio è apparso 1 anno fa. iCloud è ben più di un disco rigido fra le nuvole, come pubblicizzato dallo stesso sito. È la soluzione al problema di come accedere a tutto quello che hai, da tutti i tuoi dispositivi. iCloud archivia in modo automatico i tuoi contenuti, così li hai sempre a portata di mano sul tuo iPad, iPhone, iPod touch, Mac o PC. Ti dà accesso immediato alla tua musica, alle tue app, alle tue ultime foto e tanto altro da ognuno dei tuoi dispositivi. E tiene aggiornate le e-mail, i contatti e i calendari su tutti i tuoi dispositivi. Non devi sincronizzare i contenuti, non devi gestirli, non devi fare nulla, perché fa tutto iCloud, compreso spiarti.

Secondo quanto emerso da una recente ricerca di Ars Technica, un sito web di tecnologia nato nel 1998, su iCloud sembra che Apple abbia in suo possesso una chiave di decrittazione per accedere a qualsiasi contenuto e di come possa filtrare contenuti "discutibili" o addirittura fornire informazioni alle autorità. Questa sottile possibilità è nascosta perfino nei "Termini e Condizioni di iCloud che, noi tutti “accettiamo” senza leggere per bene il contratto. Apple afferma che i dati partono dai nostri dispositivi al server iCloud tramite certificato SSL (verissimo) e non appena si memorizzano sul server vengono garantiti da una chiave di cifratura a 128bit (di elevata sicurezza). Il problema risiede sulla creazione della chiave di cifratura. Stando alle ricerche di Ars Technica sembrerebbe che la realizzazione della chiave di sicurezza venga fatta in un sistema "simmetrico" e questo lascerebbe la possibilità ad Apple stessa, in quanto detiene una chiave di cifratura inversa, di utilizzare in chiaro tutti i nostri dati.

Leggete voi stessi lo stralcio del contratto:


Ora, indipendentemente dalla concreta possibilità che Apple sbirci o meno i fatti nostri, il punto di attenzione che vorremmo sottolineare riguarda l'aspetto sistemico di questa innovazione tecnologica e le profonde implicazioni sociali. Secondo società di primissima rilevanza nello studio di trend tecnologici come Gartner (multinazionale leader mondiale nella consulenza strategica), entro il 2016 oltre il 50% delle 1.000 aziende più importanti al mondo avranno memorizzato su cloud pubblici i dati sensibili dei propri clienti. Secondo Cisco, leader mondiale nelle telecomunicazioni, il traffico di rete generato dal cloud aumenta a livello mondiale del 66% l'anno. Insomma, dal cloud computing non c'è scampo: già da oggi, ma soprattutto in un prossimo futuro, la maggior parte dei nostri dati sensibili sarà parcheggiata su server di aziende private che potranno utilizzare a proprio piacemento, per scopi commerciali nel migliore dei casi, e per scopi di controllo della massa, nel peggiore. E l'aspetto più sconvolgente è che nessuno formalmente ci costringerà a farlo perchè, come riportato in ogni manuale di manipolazione dell'opinione pubblica, le grandi multinazionali (o la tecnologia fate voi) stanno inculcando per mezzo delle campagne pubblicitarie e dei movimenti di opinione, nel profondo della nostra coscienza che il futuro è sulla "nuvola": che non potremo più farne a meno, perchè tutto dovrà passare di là.

Secondo la relazione annuale del Garante della Privacy Francesco Pizzetti gli utenti "pensano soprattutto alla diminuzione di costi o alle opportunità di costante ammodernamento che queste tecnologie consentono, prestando scarsa attenzione al fatto che comportano la perdita del possesso fisico dei dati e dei programmi operativi che utilizzano". Gli utenti, prosegue Pizzetti, "tendono a delegare la gestione di molti aspetti della propria vita sia personale che professionale alle nuove tecnologie, le quali fanno sempre più spesso impiego di informazioni personali". Pensate, ad esempio, a Siri per Apple o l'equivalente funzione riconoscimento vocale di Google su Android: in cambio di una semplificazione tecnologica che può consistere nella fattispecie banalmente nel non digitare sulla tastiere ciò che si vuole ottenere dal proprio dispositivo, si concede all'azienda erogatrice del servizio un pezzetto della propria vita privata, delle proprie esigenze, dei propri sentimenti. Non ci sarebbe da stupirsi se un giorno, Google/Apple vi presentasse le pubblicità sul browser in funzione del vostro stato emotivo calcolato sull'analisi vocale. Già oggi sono in fase di sviluppo delle tecnologie che analizzano, attraverso l'impiego della fotocamera, i nostri movimenti per sopperire all'utilizzo dei controller standard (si pensi alla Kinnect dell'XBox di Microsoft). Anche qui, il passo verso il baratro è breve: si vocifera che Apple stia preparando un meccanismo per bloccare/sbloccare gli Iphone mediante riconoscimento facciale. Bellissima ed utilissima funzione. Ma cosa succede poi se la nostra faccia finisce sui server di Apple e magari viene "rivenduta" a società terze, perdendo completamente il controllo sull'utilizzo dei nostri dati sensibili? Vi fidereste a consegnare nelle mani di sconosciuti documenti, fotografie, email, numeri telefonici, dati personali, carte di credito e chi più ne ha più ne metta? Bene, prima di accettare con spensieratezza di barattare la vostra vita privata in cambio qualche effimera comodità in più, pensateci due volte.

La questione è molto seria e se ne parla troppo poco.
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Articolo di Quinto Potere
 
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Francomoh

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Spesso i Termini e le Condizioni "nascondono" parti. Più che altro perchè non vengono lette. E diciamocelo: chi ha mai letto tutta la pagina dei Termini E Condizioni di un programma=
In merito la serie SouthPark ci ha fatto pesante ironia in una puntata (TheHumancentIpad dovrebbe intitolarsi).

Sta di fatto che i sistemi cloud non mi convincono al 100% proprio per questa "caratteristica".
 

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