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Buonasera a tutti :ciaociao:
l'argomento di questa sera sono gli hard disk usb (2.0 .. 3.0) autoalimentati. :grat:
iniziamo subito col dire che le specifiche ammettono almeno un alimentazione massima di :
USB 2.0 = 5V @ 500mA
USB 3.0 = 5V @ 900mA
https://en.wikipedia.org/wiki/USB
http://www.ti.com/lit/an/slyt118/slyt118.pdf
ma che dipende anche dalle specifiche aggiuntive.
allora i costruttori di mainboard per alimentare e proteggere le porte a gruppi di 2
utilizzano dei termistori PTC da 1.6A o 2A (Resettable PTC/Fuses in neolingua)
che in caso di sovraccarico, si scaldano e limitano la corrente di uscita.
Dall' altra parte pero' il nostro povero hard disk autoalimentato
ha bisogno di almeno 1.0A nella fase di avvio (spin up) e di 0.57mA medi per il read/write.
(le specifiche di ogni modello sono riportate nel segretissimo datasheet introvabile)
E senza considerare gli eventuali cavi del case realizzati con fili sottilissimi,
e il consumo di corrente del controller USB to SATA,
possiamo dire che esistono delle incompatibilita' abbastanza importanti.
In caso di operazioni complesse di lettura/scrittura, la periferica potrebbe oltrepassare
il limite di assorbimento ed attuare il reset "selvaggio" con il parcheggio violento delle testine.
(power off retract count) che si traduce nel tipico rumore "sdenk" dell' urto contro la rampa.
Ovviamente ci si puo' immaginare la catastrofe di questo errore sul trasferimento dei dati. :sisi:
E come se non bastasse, anche il sistema operativo crea qualche reset spontaneo del sistema,
probabilmente per buffer overflow, con effetti del tutto simili alla mancanza dell' alimentazione.
lo schema della catena del data transfert e' questa :
CPU <--> controller USB Mobo <--> controller USB SATA <--> controller HD <--> disco.
ed e' facile immaginare che il passaggio di dati attraverso ben 3 microchip puo' portare
alla corruzione dei dati trasferiti. :sisi:
In generale per risolvere il primo problema bisognerebbe utilizzare le prese posteriori della mobo,
ma collegando un solo dispositivo ad ogni coppia di porte.
Per il secondo problema bisognerebbe trovare una soluzione a livello di software.
Generalmente il Linux sembra piu stabile, pero' la conversione da NTFS o FAT32
in EXT3 a causa di incompatibilita' potrebbe corrompere i dati o troncare i files.
Insomma, per trasferire files da un PC all' altro,
l'hard disk usb non sembra il metodo ideale.
Qualcuno ha avuto problemi di questo tipo ?
l'argomento di questa sera sono gli hard disk usb (2.0 .. 3.0) autoalimentati. :grat:
iniziamo subito col dire che le specifiche ammettono almeno un alimentazione massima di :
USB 2.0 = 5V @ 500mA
USB 3.0 = 5V @ 900mA
https://en.wikipedia.org/wiki/USB
http://www.ti.com/lit/an/slyt118/slyt118.pdf
ma che dipende anche dalle specifiche aggiuntive.
allora i costruttori di mainboard per alimentare e proteggere le porte a gruppi di 2
utilizzano dei termistori PTC da 1.6A o 2A (Resettable PTC/Fuses in neolingua)
che in caso di sovraccarico, si scaldano e limitano la corrente di uscita.
Dall' altra parte pero' il nostro povero hard disk autoalimentato
ha bisogno di almeno 1.0A nella fase di avvio (spin up) e di 0.57mA medi per il read/write.
(le specifiche di ogni modello sono riportate nel segretissimo datasheet introvabile)
E senza considerare gli eventuali cavi del case realizzati con fili sottilissimi,
e il consumo di corrente del controller USB to SATA,
possiamo dire che esistono delle incompatibilita' abbastanza importanti.
In caso di operazioni complesse di lettura/scrittura, la periferica potrebbe oltrepassare
il limite di assorbimento ed attuare il reset "selvaggio" con il parcheggio violento delle testine.
(power off retract count) che si traduce nel tipico rumore "sdenk" dell' urto contro la rampa.
Ovviamente ci si puo' immaginare la catastrofe di questo errore sul trasferimento dei dati. :sisi:
E come se non bastasse, anche il sistema operativo crea qualche reset spontaneo del sistema,
probabilmente per buffer overflow, con effetti del tutto simili alla mancanza dell' alimentazione.
lo schema della catena del data transfert e' questa :
CPU <--> controller USB Mobo <--> controller USB SATA <--> controller HD <--> disco.
ed e' facile immaginare che il passaggio di dati attraverso ben 3 microchip puo' portare
alla corruzione dei dati trasferiti. :sisi:
In generale per risolvere il primo problema bisognerebbe utilizzare le prese posteriori della mobo,
ma collegando un solo dispositivo ad ogni coppia di porte.
Per il secondo problema bisognerebbe trovare una soluzione a livello di software.
Generalmente il Linux sembra piu stabile, pero' la conversione da NTFS o FAT32
in EXT3 a causa di incompatibilita' potrebbe corrompere i dati o troncare i files.
Insomma, per trasferire files da un PC all' altro,
l'hard disk usb non sembra il metodo ideale.
Qualcuno ha avuto problemi di questo tipo ?