- 14,067
- 7,617
- CPU
- Intel Core I7 4930K @4.5GHz
- Dissipatore
- EKWB supremacy nickel
- Scheda Madre
- ASUS Rampage IV Black Edition
- HDD
- OCZ vertex 4 512GB | WD RE4 Enterprise Storage 2TB
- RAM
- 16GB Corsair Dominator Platinum 2133MHz cas9 OC @2400MHz 9-11-11-31-2 1.65V
- GPU
- 2-way SLI GTX 780Ti DirectCUII OC
- Audio
- TEAC UD-503 MUSES + HiFiMan HE-560 V2 + Anaview AMS1000 + Tannoy Revolution XT8F
- Monitor
- ASUS VG278HR 144Hz 3D 1920x1080p
- PSU
- Corsair AX1200i Fully sleeved red
- Case
- Corsair Graphite 760T Arctic White
- Periferiche
- Corsair K95 | Steelseries Rival
- OS
- windows 10 Pro
FiiO FH1
Come sempre voglio iniziare la recensione ringraziando FiiO e nello specifico Silvia Gallitto di Audio Azimuth/Playstereo per il review sample in questione.
Le FiiO FH1 sono gli auricolari che nella gamma prodotti dell’azienda stanno subito prima della serie F9, prezzati attualmente a 84€ su amazon e disponibili in quattro colori differenti: blu (come quelle in test), rosso, verde, nero. Il cuore dell’auricolare è la combinazione di una armatura bilanciata, la knowles 33518, e un driver dinamico in titanio da 10mm. La prima, prodotta da una delle aziende leader nel settore delle armature bilanciate e attiva anche nella ricerca per gli aiuti ai non udenti, è stata posizionata all’interno del condotto in ottone su cui viene poi montato il gommino, secondo gli studi di FiiO infatti l’ottone minimizza le risonanze grazie alla maggior densitá e al contempo la vicinanza al timpano dell’orecchio contribuisce alla non dispersione delle alte frequenze che l’unitá è chiamata a riprodurre, garantendo un più accurato e dettagliato ascolto. Il driver in titanio viene posto invece dietro e contribuisce alla riproduzione delle frequenze basse in maniera più autoritativa e pulita grazie al maggior spazio (dovuto sia al design, che allo spostamento dell’armatura nel canale). L’integrazione tra i due driver è effettivamente ben realizzata tramite crossover, che permette la riproduzione della gamma di frequenze 20Hz-40kHz in maniera fluida e senza alcun difetto percepibile. Il test è stato condotto sia sul mio DAC/AMP di riferimento, il TEAC UD-503, sia su un lettore che l’azienda ha messo gentilmente a disposizione, il FiiO X3 MK III, per testarne le doti nel pilotaggio in bilanciato e in mobilitá. Tutte le tracce usate sono 44.1kHz/16 bit FLAC o superiori.
SPECIFICHE
Driver type: 1 dynamic and 1 BA(knowles) knowles-33518
Frequency response: 20Hz ~ 40kHz
Sensitivity: 106 dB/mW
Impedance: 26 Ω
Plug: 3.5mm gold-plated L-shaped plug jack (CTIA standard) / 2.5mm TRRS straight gold-plated with L-shaped plug jack
Cord length: 1.2 m
Weight: 21 g
Wearing type: Over the Ear
Color: Black, Blue, Green, Red
Detachable cable design: Yes (standard MMCX connector)
Max. input: 100mW
PACKAGING E ACCESSORI
La scatola ricalca il design di quella del FiiO X3 MK III, quindi una volta aperta, troviamo un’altra scatola di cartone “espositiva”, al suo interno abbiamo in bella mostra le due cuffiette e la scatola in plastica per il trasporto. Sotto troviamo invece il set di gommini ottimizzato per risaltare i bassi mentre un altro set per una presentazione più bilanciata (disponibili entrambi nelle tre misure S-M-L), nonché ben due cavi, uno intrecciato terminato TRRS 2.5mm bilanciato e uno single ended da 3.5mm con controlli di linea per i classici smartphone e player con uscita sbilanciata.
QUALITÁ COSTRUTTIVA
Parto con il dire che la cosa che impressiona di più è la robustezza della scatola da trasporto in plastica: ricorda parecchio le valigette militari in cui sono contenute le cuffie Audeze e dà l’impressione di essere a prova di bomba. L’interno è rivestito da una parte in gommapiuma molto sottile (circa 1mm di spessore) mentre il fondo è di plastica gommata. I cavi non sono particolarmente spessi e sono belli flessibili, quello da 2.5mm è creato a partire da 4 cavi singoli in rame placcato argento intrecciati, mentre quello da 3.5mm è composto da una guaina unica in gomma, con in più i controlli in linea (tasto play/pause/rispondi e i controlli volume) e il microfono. Entrambi i cavi hanno connettori angolati a 90 gradi, fascette in gomma per raccogliere il filo quando non vengono usate e ganci sovra-auricolari in plastica flessibile e non in memory, che sinceramente preferisco. Come avrete giá intuito i cavi sono sostituibili tramite connettore MMCX (micro-miniature coaxial), e il collegamento è assolutamente ben saldo e robusto, impossibile da sganciare per errore (anzi si fa una certa fatica a sganciarlo anche volendo) e privo del benché minimo gioco, anch’esso placcato in oro ed identificato mediante i due colori rosso e blu per destra e sinistra. Le cuffiette sono invece prodotte a partire da due gusci in plastica robusta e verniciata con un trattamento speciale che l’azienda definisce “nano-coated”, che permette di evitare che vengano graffiate, il condotto su cui viene fissato il gommino è invece in ottone. Complessivamente è robusta e ben costruita. Parlando proprio dei gommini invece, posso dire che sono di alta qualitá, comodi e morbidi al tatto, anche una volta indossati non danno assolutamente fastidio.
COMODITÁ
Una volta trovato il gommino giusto, è davvero elevata, grazie anche al peso estremamente ridotto: a confronto le ritengo ancora più comode delle giá comode RHA T20i, sono ben ferme all’interno dell’orecchio e non si muovono in seguito a spostamenti della testa, nemmeno indossando cappelli o appoggiandosi su un cuscino, questo grazie al gancio ben studiato che le tiene estremamente salde all’orecchio. Non avrei alcun dubbio a consigliarle anche per chi fa corsa, se non le volete togliere voi non vanno da nessuna parte e ve lo dice uno che molto spesso ha problemi di perdita di in ear all’orecchio destro. Davvero notevole anche il peso molto contenuto e il fatto che a differenza del metallo, la plastica in inverno non è eccessivamente fredda e arriva a temperatura orecchio subito. Per adesso sono tra le in ear più comode che abbia mai provato.
SUONO
Al solito le cuffie sono state provate dopo almeno 20 ore di rumore bianco, per dare modo ai driver di superare la fase di rodaggio e giungere alla tonalitá finale. Ho iniziato con i gommini che dovrebbero accentuare i bassi, contrassegnati dal colore nero (gli small bore): ebbene con questi non c’è alcun dubbio che la FH1 possa soddisfare anche il più esigente dei basshead: la quantità di bassi è cosí elevata che in Stay di Hans Zimmer, quando c’è il riecheggio della nota bassa del piano, il basso risulta quasi invadente e troppo potente, si sentono proprio le onde sonore all’interno dell’orecchio e c’è un’invasione da parte dei bassi anche nella gamma media. Tutto questo peró bisogna dire che accade sempre mantenendo un’ottima pulizia e controllo del suono, non sono di quei bassi a lenta risposta e fuori controllo come in molte cuffiette da basshead. Passando ai gommini wide bore si nota un controllo migliore e un migliore bilanciamento, nonché una apertura maggiore della scena sonora e di conseguenza un più grande coinvolgimento nell’ascolto. I bassi stavolta sono tenuti maggiormente al guinzaglio anche se sono sempre ben presenti e d’impatto. Il bilanciamento non è quindi neutrale, piuttosto è un bilanciamento sul caldo, peró con questi gommini a mio parere le FH1 si fanno apprezzare maggiormente per le loro qualitá. Il prospetto seguente è stato scritto utilizzando proprio questi.
Alti: l’armatura bilanciata svolge un buon ruolo e gli alti hanno una buona estensione e chiarezza, sono puliti e piacevoli all’ascolto, mai stridenti o sibilanti. Confrontati con cuffie più lineari ci si accorge peró di come non siano estremamente naturali nella resa quanto piuttosto leggermente artificiali, mancano un po’ d’aria forse anche a causa del profilo abbastanza fortemente V shaped.
Medi: i medi sono invece molto piacevoli, precisi e con una buona tonalitá, le voci vengono rese abbastanza piacevolmente e con i gommini wide bore i bassi rimangono ben confinati nella loro gamma di frequenze, senza intaccarli. Sono medi dolci, non aggressivi, ricchi tuttavia di dettaglio, direi che sono il punto di forza delle FH1, nei quali sorpassano altre cuffiette di pari gamma.
Bassi: Come dicevo nell’introduzione a questa sezione, molto molto presenti e autoritativi. È un basso che si fa sentire fin troppo con i gommini “da basshead”, andando a sovrastare la parte bassa dei medi, la situazione migliora con i wide bore, in cui risultano più sotto controllo sebbene di almeno 7dB sopra la linearitá. L’estensione è molto buona e scende fino ad un livello quasi viscerale, fornendo un eccellente kick senza mai risultare fuori fuoco o privi di pulizia, nella sua quantità è un basso che rimane comunque veloce e adatto al basshead che ricerca una qualitá hifi anche nel resto della gamma. Rispondono anche molto bene ad un eventuale equalizzatore permettendo di riportarli ad un valore accettabile anche per una traccia di musica classica.
Dettaglio: Il driver knowles fa la sua parte qui, permettendo un eccellente livello di dettaglio che, per il prezzo, ha ben pochi rivali. Gli alti sebbene leggermente metallici infatti portano una grande quantità di dettaglio, probabilmente accentuata nella percezione anche dall’equalizzazione V shaped, e complessivamente si raggiungono livelli davvero soddisfacenti.
Soundstage e Imaging: nella media, senza infamia né gloria. Nonostante anche qui i bassi preponderanti, il cambio di gommini giova anche su questo aspetto e in tracce come ad esempio “Bring it on home to me” di Sam Cooke si possono percepire senza troppi problemi tutti i layer strumentali e una certa aria nella riproduzione, che non risulta sicuramente congestionata e ne garantisce una corretta interpretazione del brano. Gli strumenti nella quasi totalitá dei casi sono facilmente individuabili, sebbene ci sia da fare qualche fatica in più in un pieno orchestrale.
Dinamica: anche qui, direi buona, il basso veloce contribuisce sicuramente ad una buona resa e in generale lungo tutto lo spettro risulta convincente.
UTILIZZO IN MOBILITÁ E PILOTABILITÁ
Nessun problema da questo punto di vista, i parametri elettrici fanno si che possano funzionare a volumi molto alti con qualsiasi dispositivo, la sensibilitá a 106dB/mW le rende delle cuffie molto facili da pilotare. Ovviamente un accostamento con una elettronica buona è sempre caldamente consigliato, specie quando si iniziano a spendere 70-80€ di cuffia. La differenza tra un dac portatile e un cellulare è evidente alle orecchie di tutti, il dettaglio e il bilanciamento, in genere gli alti, ne guadagnano parecchio. Non serve svenarsi per queste cuffie dal momento che non richiedono particolare potenza: Un FiiO BTR-1 o un hifimediy android dac è tutto quello di cui avrete bisogno se deciderete di tenere la vostra musica sul telefono, sono estremamente compatti e si inseriscono in linea sul cavo. Se invece opterete per un player musicale suggerisco il FiiO X1 MK II oppure l’Xduoo X3, due eccellenti player hifi entry level a prezzi accessibili.
ISOLAMENTO
Non è eccessivo, nella media direi, se la musica non è in riproduzione riuscirete comunque con un po’ di fatica a sentire quel che dice una persona ad un metro da voi. La musica comunque non ha leak all’esterno, o almeno non è eccessivo quindi l’uso in biblioteca è, quando necessario, possibile (a meno che non abbiate persone a meno di mezzo metro da voi, entro il quale si riesce a sentire un flebile suono se c’è silenzio assoluto).
CONCLUSIONI
Ricapitolando dunque, sono cuffie estremamente comode e particolarmente indicate per i basshead. Con gommini più bilanciati vanno bene anche per chi cerca una tonalitá sul caldo, senza sacrificare mai l’estensione sugli alti. Il dettaglio a mio parere, in questa fascia è un benchmark setter invece, per cui chi cerca una cuffia che con il più basso prezzo gli permetta di entrare con entrambi i piedi nel mondo dell’hifi, dovrebbe prendere in seria considerazione questo modello. I voti qui di seguito, espressi in decimi, sono un riassunto della recensione ponderato sul prezzo di vendita.
Qualitá costruttiva/accessori: 7.5
Comoditá: 10
Suono: 8.5
Facilitá di pilotaggio: 9.5