Steel 76 ha detto:
la Francia si è sempre mossa al limite del rispetto delle norme europee sulla libera concorrenza. l'eccesso di nazionalismo da parte dei francesi è cosa ben nota da tempo. stavolta hanno esagerato. sicuramente Enel ha sbagliato a diffondere l'intenzione di lanciare un'OPA ma la Francia ha risposto nel modo peggiore che potesse fare. addirittura il Governo francese ha annucniato la fusione senza neanche aspettare la convocazione delle assemblee degli azionisti delle società coinvolte, calpestando di fatto i diritti e il punto di vista degli azionisti di minoranza. magari a livello formale le regole europpe non sono state infrante, ma in sostanza si. e' un comportamento che non ha senso e che occorrerebbe punire in un'Europa che si fa portatrice di un mercato unico. ma chissà perchè ho l'impressione che non succederà nulla...
quoto steel ed anche ryu.
Però se mi posso permettere, aggiungerei una cosa: che le norme sul mercato interno, ed in particolare modo quelle sulla concorrenza cedono il passo di fronte all'interesse nazionale prevalente (anche la legge italiana antitrust prevede una clausola della supremazia dell'interesse nazionale).
Quello che mi chiedo è questo: come si fa (come qualcuno effettivamente ha fatto e sta ancora facendo) ad equiparare l'affaire Enel con le vicende bancarie che hanno visto protagonisti l'Italia e gli altri Stati membri ?
La realtà è che le norme sulla concorrenza sono a vantaggio soprattutto dei consumatori (oltre che delle imprese) per cui l'interesse nazionale che prevale su quello del rispetto della concorrenza comunitaria, dovrebbe essere improntato alla tutela dei consumatori.
Il Commissario Frattini ha detto giustamente che l'Italia ha solo da guadagnarci rispettando le norme comunitarie sulla concorrenza.
L'entrata dello straniero nei nostri mercati gioverebbe al consumatore (pensiamo alle banche, ma forse anche nel settore delle TLC).
Se invece in Francia fosse entrata Enel, bisogna vedere se gli interessi dei consumatori sarebbe rimasto pregiudicato o meno.
concludo con ciò: se la Francia ha salvaguardato gli interessi dei consumatori, ha fatto pure bene.
L'Italia, con le vicende Lodi, Antonveneta e compagnia, fece un errore dietro l'altro, non rispettando nè normativa comunitaria nè interessi dei consumatori e dei risparmiatori.
