Le Focal non hanno il ponticello. Non lo hanno per delle buone ragioni.
Il primo confermato anche dai loro progettisti che il biwiring è INUTILE.
Ovviamente se guardiamo ai cavi come fa la fisica classica ovvero un'insieme di induttanze e resistenze.
Infatti l'unica ragione razionale per adottare il biwiring sarebbe quella di ridurre la resistenza e l'induttanza di un cavo...teoricamente.
Ma si risolve il problema usando un cavo più grosso...alla faccia dello skin effect...:asd:
D'altro canto anche Mario Bon che tu citi ripetutamente afferma:
"Come si vede le espressioni della tensione ai capi degli altoparlanti in mono e biwiring sono diverse ma diventano identiche quando la componente resistiva del cavo è nulla (R=0). Ne segue la presenza del cavo causa, nelle due situazioni, delle differenze di risposta in frequenza. Tali differenze sono maggiori se Ztot raggiunge minimi di impedenza particolarmente bassi. Quindi le eventuali differenze che si possono riscontrare connettendo i diffusori in mono o biwireing dipendono dai cavi utilizzati e dalla impedenza interna dell’amplificatore. Se i cavi sono ben dimensionati (R trascurabile rispetto Ztot) la risposta in frequenza del sistema non cambia e non si devono udire differenze tra le due configurazioni. Ne segue ancora che, se si sentono delle differenze, significa che il sistema non è adeguatamente configurato (per esempio i cavi hanno sezione troppo sottile). Un diffusore è progettato per essere pilotato con un solo cavo e deve essere lasciato come è.
La presenza di connettori per alti e bassi dovrebbe essere sfruttata per la multiamplificazione la quale può effettivamente apportare benefici in particolare nei confronti della distorsione di intermodulazione.
Per finire vediamo cosa succede nel biwireing per quanto riguarda l’impedenza vista dall’amplificatore.
Inglobiamo in Zw e Ztw l’ impedenza del filtro passa basso e del filtro passa alto. R rappresenta la resistenza del cavo. Nel biwireing i due cavi sono uguali (rappresentati tutti e due da R).
Basta fare quattro conti per rendersi conto che, se 2R è molto minore della somma delle parti reali di Zw+Ztw, per l’amplificatore cambia poco o nulla. Si conferma quindi che, se l’impedenza del cavo è bassa, usare uno o due cavi non fa differenza. Meglio sempre usare un singolo cavo di buona sezione piuttosto che due più “sottili”. Se invece si utilizzano cavi non adeguati (troppo lunghi o di sezione insufficiente) possono emergere differenze."
http://mariobon.com/Articoli_amplificatori/610_Biwiring_Multiamplificazione.htm
Il secondo è che la multiamplificazione PASSIVA ovvero esattamente quello che si fa collegando due amplificazioni alla via alta e quella bassa ha delle controindicazioni piuttosto pesanti che prescindono dal costo della sua implementazione...
" Dato che ciascuno dei nostri due canali si troverà ad amplificare l’intero segnale musicale, si vedrà costretto a restituire alla sua uscita l’intera gamma dinamica. Ovvero tutti i picchi, esattamente come quando ai suoi morsetti fosse collegato lo stesso diffusore in mono-amping.
Il suo limite di saturazione (clipping) dipendente dalla massima tensione erogabile rimarrà quindi esattamente lo stesso nelle due situazioni (mono-amping e bi-amping).
Viceversa, la richiesta di corrente, come abbiamo già visto nella prima parte di questa pagina online da molti anni, nella maggior parte dei casi (anche se non tutti) aumenterà.
Ecco quindi che, se nella configurazione bi-amping l’uso di due amplificatori invece di uno solo, qualcuno dovesse percepire dei miglioramenti, questi sarebbero molto probabilmente associabili a semplici e normalissimi fenomeni psicoacustici"
- See more at:
http://www.renatogiussani.it/la-multiamplificazione-passiva/#sthash.szdqVioO.dpuf
Se poi l'obiettivo è quello di muovere "meglio" un woofer l'unica sia quella di dotarlo di un' amplificazione adeguata, magari evitando amplificatori da 6 watt reali che vanno in crisi appena si trovano diffusori un po' difficili.... ;)