Cassazione: Mills fu teste reticente, favorì l'assoluzione di Berlusconi.

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Gurzo2007

Utente Èlite
4,121
30
CPU
Intel c2d p7550 2,26ghz
Scheda Madre
Apple Logic Board( o come kaiser si chiama lei LOL)
HDD
OCZ Vertex 3 120GB
RAM
8gb ddr3 1333mhz
GPU
nvidia 9400m 256mb
Audio
Realtek hd 2.1
Monitor
lcd 13" 1280x800 led
PSU
60w
Case
macbookpro unibody mid2009
OS
MacOSX 10.8.2
Cassazione: Mills fu teste reticente, favorì l'assoluzione di Berlusconi. Fininvest finanziò Craxi
"Il fulcro della reticenza di David Mills, in ciascuna delle sue deposizioni, si incentra nel fatto che egli aveva ricondotto solo genericamente a Fininvest, e non alla persona di Silvio Berlusconi, la proprietà delle società offshore, in tal modo favorendolo in quanto imputato in quei procedimenti". Lo afferma la Cassazione nelle motivazioni, depositate oggi, con le quali lo scorso 25 febbraio ha dichiarato prescritto il reato di corruzione in atti giudiziari nei confronti dell'avvocato inglese David Mills, negandogli, però, l'assoluzione.

Favorito Berlusconi - Inoltre le sezioni unite penali della Cassazione - nella sentenza 15208 - spiegano che Mills, con le sue deposizioni ai processi “Arces” e “All Iberian”, aveva favorito Berlusconi tacendo la riconducibilità a lui delle società del cosiddetto comparto B del gruppo Fininvest. Questo in quanto "si era reso necessario distanziare la persona di Silvio Berlusconi da tali società, al fine di eludere il fisco e la normativa anticoncentrazione, consentendo anche, in tal modo, il mantenimento della proprietà di ingenti profitti illecitamente conseguiti all'estero e la destinazione di una parte degli stessi a Marina e Piersilvio Berlusconi".

Favorì l’assoluzione di Berlusconi in Arces - La Cassazione sottolinea che lo stesso legale inglese, ideatore del sistema di società offshore del gruppo Fininvest, "non aveva comunicato, sentito come testimone il 20 novembre 1997 e il 12 e 19 gennaio 1998, i nomi dei soci da lui conosciuti, e così era stato reticente rispondendo alle domande concernenti la proprietà delle società offshore di Fininvest, costringendo il tribunale a procedere in via induttiva, con la conseguenza che proprio la carenza di prova certa sul punto aveva determinato, nel processo Arces, l'assoluzione di Silvio Berlusconi in secondo grado e, definitivamente, in sede di giudizio di Cassazione". Il processo Arces è quello relativo ad alcuni finanzieri, corrotti per non approfondire indagini sulle società del gruppo Fininvest.Corretto l’operato giudici milanesi - Per la Cassazione la sentenza con la quale la Corte d'Appello di Milano, lo scorso 27 ottobre, aveva confermato la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione nei confronti dell'avvocato inglese David Mills, accusato di corruzione in atti giudiziari per aver ricevuto 600 mila dollari in cambio di testimonianze reticenti in due procedimenti sul gruppo Fininvest, ha una "struttura razionale" sorretta da un "apparato argomentativo logico e coerente, esteso a tutti gli elementi offerti dal processo". Invece, i legali di Mills si sono limitati a "sollecitare la rilettura del quadro probatorio" senza dimostrare le "asserite carenze argomentative" e suggerendo una "diversa ricostruzione del fatto, non "proponibile" in sede di giudizio di legittimità.

Giusta la condanna a risarcire Palazzo Chigi - L'avvocato inglese David Mills, "con il suo comportamento configurante reato, ha cagionato alla pubblica amministrazione un danno di natura non patrimoniale" per la lesione "all'integrità della propria immagine" nei confronti della società e delle istituzioni. La Cassazione spiega così perché ha confermato la condanna a carico di Mills a risarcire con 250 mila euro Palazzo Chigi.Interessi di imparzialità -Il danno provocato da Mills - afferma la Cassazione, convalidando quanto già stabilito dai giudici di Milano - "deriva dalla lesione degli interessi di imparzialità e di buon andamento nell'amministrazione della giustizia (rappresentata dalla presidenza del Consiglio dei ministri), risultando seriamente leso un diritto inviolabile riconosciuto dalla Costituzione". In pratica Mills ha danneggiato il regolare corso della giustizia. "I parametri adottati ai fini della liquidazione in via equitativa non sono stati riferiti alla gravità della condotta del Mills" spiega la Cassazione disattendendo la tesi difensiva del legale inglese in base alla quale la condanna al risarcimento avrebbe avuto una "funzione punitiva" non consentita dalle leggi.Fininvest finanziò Craxi - La Cassazione ricorda la reticenza dell'avvocato inglese David Mills sulla "identità delle proprietà delle società offshore del cosiddetto gruppo Fininvest B" anche a proposito del processo “All Iberian” nel quale la suprema corte sottolinea che Silvio Berlusconi è stato prescritto ma non assolto. "I fatti relativi all'illecito finanziamento a favore di Bettino Craxi da parte di Fininvest, tramite 'All Iberian', erano stati, sulla base di plurime prove testimoniali e documentali, definitivamente dimostrati (visto che la sentenza di primo grado, di condanna dei vertici della società e fra di essi di Silvio Berlusconi, non è stata riformata nel merito ma per intervenuta prescrizione)". Così come è accertato - prosegue la Cassazione - "che 'All Iberian' e le società offshore collegate erano state costituite su iniziativa del gruppo Fininvest" e All Iberian "era stata utilizzata quale tesoreria delle altre offshore inglesi costituite per conto del gruppo Fininvest e dallo stesso finanziate anche tramite 'Principal Finance', adoperata come ponte anche dalla 'Silvio Berlusconi Finanziaria', tesoreria estera del gruppo". Su All Iberian transitarono i soldi arrivati al Psi di Bettino Craxi.

È Berlusconi la fonte dei 600 mila dollari - La Cassazione ricorda pure che il legale inglese, nel corso dell'interrogatorio davanti al pubblico ministero di Milano in data 18 luglio 2004 "aveva, rievocando le parole di Bernasconi (manager Fininvest deceduto), specificatamente menzionato Berlusconi ('il dottore’), quale fonte di provenienza della somma di 600 mila dollari". Per aver ricevuto questa somma, in cambio della sua reticenza nei processi Arces e All Iberian, Mills è stato processato per corruzione in atti giudiziari insieme al premier, Silvio Berlusconi. Nei riguardi dell'avvocato inglese il reato è stato dichiarato prescritto; nei riguardi del premier il procedimento è sospeso in seguito alla richiesta alla Corte Costituzionale, da parte del Tribunale di Milano, di valutare la legittimità costituzionale della legge sul legittimo impedimento. La Suprema Corte osserva che Mills aveva proseguito l'interrogatorio aggiungendo che la somma di 600 mila dollari, "materialmente versata sul conto di pertinenza di Flavio Briatore, riferibile alla società 'Struie', era stata messa verbalmente a sua disposizione solo dalla fine di ottobre del 1999 ed entrata concretamente nel suo patrimonio nel marzo del 2000". Proprio il fatto che Mills aveva la disponibilità della somma dall'11 novembre 1999 ha portato la Cassazione a far partire da questo giorno i termini di prescrizione del reato di corruzione in atti giudiziari contestato a Mills. Invece i giudici dell'appello avevano spostato, in avanti, tale termine facendolo scattare dal 29 febbraio 2000. In tale data Mills diede l'ordine di monetizzare la somma arrivata su un conto estero in un fondo a lui riconducibile.

fonte tiscali.it
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Entra

oppure Accedi utilizzando
Discord Ufficiale Entra ora!