Per gioire della condanna del più ingombrante esponente politico italiano degli ultimi vent'anni bisogna avere un orizzonte molto limitato... Significa spegnere il proprio giudizio critico e non realizzare che siamo in uno stato in cui un indagato, anziché dimettersi per dignità concentra tutte le sue forze nel distruggere il potere giudiziario e ci riesce per vent'anni.
E soprattutto significa dimenticare che Berlusconi scese in politica per portare avanti i suoi crimini una volta perso l'appoggio politico di Craxi e degli altri criminali della prima repubblica, e lo fece ammantandosi del ruolo di "homo novus et rectissimus", colui che avrebbe rinnovato un mondo politico marcio e corrotto... Se guardiamo dove siamo oggi, con Berlusconi davanti e dietro tutti quanti, viene veramente il dubbio che "si stava meglio quando si stava peggio"; se la DC all'epoca produsse una gabbia mentale per gli italiani, questi venti anni di piduismo hanno fatto anche peggio, ci hanno fatto regredire sotto al livello delle bestie per qualità della classe politica e soprattutto dell'elettorato.