Salve a tutti carissimi utenti! :luxhello:
Vi propongo una gara di benchmark in puro stile corsa :cavallo:
Non importa il sistema operativo, neanche se avete una cpu quantica, una ram ddr5 o un raffreddamento ad azoto... quì si testa la velocità dell'ssd!!
In palio per i primi 3 c'è la menzione d'onore ed il podio ad imperituro ricordo..ordo...rdo...do...o!!
Almeno un paio di categorie occorre farle per rendere le sfide un po ad "armi pari"
Dunque, distinguiamo una categoria che usa l'interfaccia SATA e una categoria che utilizza i ben più rapidi NVME. Metto invece negli outsider chi propone bench di ssd m.2 nvme su adattatore HHHL, ovvero i "veri" PCIE.
Altra categoria per coloro che benchano con RAID 0 di ssd SATA o PCIE.
Mi sembra giusto iniziare spiegando il form, tanto per uniformare i risultati.
Ho pensato a 2 software di benchmark, molto conosciuti:
Atto Benchmark, da scaricare in versione 3.05 (https://www.techpowerup.com/download/atto-disk-benchmark/)
Crystaldiskmark, da scaricare nella versione recente in versione standard (https://crystalmark.info/download/index-e.html#CrystalDiskMark)
IL FORM
E' bandita la forma di accelerazione software Rapid Mode di Samsung o Momentum Cache DRAM di Crucial, mentre sono permesse quelle hardware proprie dell'SSD. Non sono ammessi metodi di caching su ram o ramdisk.
METODOLOGIA DI VALUTAZIONE
Per chi magari è completamente a digiuno di benchmark, metto sotto lo spoiler un po di info che riguardano l'installazione, come fare i test e una rapida spiegazione su cosa in effetti avete testato.
Eccola...
LA BACHECA DEI VINCITORI
Ed ora, che dire..... dateci dentro!!
Vi propongo una gara di benchmark in puro stile corsa :cavallo:
Non importa il sistema operativo, neanche se avete una cpu quantica, una ram ddr5 o un raffreddamento ad azoto... quì si testa la velocità dell'ssd!!
In palio per i primi 3 c'è la menzione d'onore ed il podio ad imperituro ricordo..ordo...rdo...do...o!!
Almeno un paio di categorie occorre farle per rendere le sfide un po ad "armi pari"
Dunque, distinguiamo una categoria che usa l'interfaccia SATA e una categoria che utilizza i ben più rapidi NVME. Metto invece negli outsider chi propone bench di ssd m.2 nvme su adattatore HHHL, ovvero i "veri" PCIE.
Altra categoria per coloro che benchano con RAID 0 di ssd SATA o PCIE.
Mi sembra giusto iniziare spiegando il form, tanto per uniformare i risultati.
Ho pensato a 2 software di benchmark, molto conosciuti:
Atto Benchmark, da scaricare in versione 3.05 (https://www.techpowerup.com/download/atto-disk-benchmark/)
Crystaldiskmark, da scaricare nella versione recente in versione standard (https://crystalmark.info/download/index-e.html#CrystalDiskMark)
IL FORM
E' bandita la forma di accelerazione software Rapid Mode di Samsung o Momentum Cache DRAM di Crucial, mentre sono permesse quelle hardware proprie dell'SSD. Non sono ammessi metodi di caching su ram o ramdisk.
METODOLOGIA DI VALUTAZIONE
Per determinare il punteggio si sommeranno per scrittura e lettura separatamente le voci (in riferimento ai risultati sopra):
R (lettura) - W (scrittura)
da ATTO
-- ATTO R (344922KB)= ca 345 MB/s (1)
-- ATTO W (295059KB)= ca 295 MB/s (2)
-- ATTO R (551579KB)= ca 552 MB/s (3)
-- ATTO W (533315KB)= ca 533 MB/s (4)
da CDMark
--CDMark R = 36 MB/s (5)
--CDMark W = 149 MB/s (6)
--CDMark R = 397 MB/s (7)
--CDMark W = 364 MB/s (8)
--CDMark R = 511 MB/s (9)
--CDMark W = 496 MB/s (10)
Ora si sommano tutti i valori da (1) a (10) per ottenere un punteggio complessivo assoluto in
3678 il mio Samsung 850 evo da 500GB :asd:
R (lettura) - W (scrittura)
da ATTO
-- ATTO R (344922KB)= ca 345 MB/s (1)
-- ATTO W (295059KB)= ca 295 MB/s (2)
-- ATTO R (551579KB)= ca 552 MB/s (3)
-- ATTO W (533315KB)= ca 533 MB/s (4)
da CDMark
--CDMark R = 36 MB/s (5)
--CDMark W = 149 MB/s (6)
--CDMark R = 397 MB/s (7)
--CDMark W = 364 MB/s (8)
--CDMark R = 511 MB/s (9)
--CDMark W = 496 MB/s (10)
Ora si sommano tutti i valori da (1) a (10) per ottenere un punteggio complessivo assoluto in
3678 il mio Samsung 850 evo da 500GB :asd:
Per chi magari è completamente a digiuno di benchmark, metto sotto lo spoiler un po di info che riguardano l'installazione, come fare i test e una rapida spiegazione su cosa in effetti avete testato.
UNITA' DI MISURA
Bit: è la più piccola unità dell'informatica equivalente ad un valore pari a 0 oppure 1 - 8 bit compongono un byte
Kb (Kilobit) - Mb (Megabit) - Gb (Gigabit) - Tb (Terabit): multipli dei bit in cui ogni valore è mille volte il precedente (quindi 1 Kb sono 1.000 bit, 1Mb sono 1.000 Kb ovvero 1.000.000 di bit, etc.)
Byte: informazione composta da 8 bit
KB (Kilobyte) - MB (Megabyte) - GB (Gigabyte) - TB (Terabyte): vale quanto detto per i multipli dei bit
Kbps / Mbps / Gbps / Tbps: unità di misura della velocità in Kilo/Mega/Giga/Tera bit al secondo - ne consegue che 1Gbps equivale a 125MB al secondo ma, in questo caso, si preferisce l'abbreviazione MB/s
TBW (TeraByte Written): è il limite teorico di scritture che un SSD può supportare prima che le sue celle inizino a deteriorarsi sensibilmente - tale limite è più alto per le celle SLC e più basso per le celle TLC
IOPS: ovvero Input/Output Operations Per Second. Oltre al MB/s rappresenta l'altra unità di misura per valutare la velocità di un SSD. Si scrive anche " I/O al secondo ". Sinteticamente è la quantità di operazioni che vengono eseguite nell'intervallo di tempo di un secondo, laddove per "operazioni" si intende il trasferimento di pacchetti di dati, così come impostati dai software di misura; es 4KiB, 128KiB, ecc
QD o Queue Depth: o profondità della coda, è per convenzione nei software di benchmark, uno più pacchetti di dati da 4KB (LBA) fatti processare parallelamente. Alcuni esempi: 4KB QD1 corrisponde a quanti IOPS un SSD riesce ad elaborare trasferendo 1 singolo pacchetto da 4K; 4KB QD32 corrisponde a quanti IOPS un SSD riesce ad elaborare trasferendo 32 singoli pacchetti da 4KB contemporaneamente. La coda è dunque un aumento del carico di lavoro cui il controller dell'SSD risponde aumentando l'elaborazione parallela dei dati.
Latenza: a differenza degli IOPS, viene definita come il tempo che intercorre nel passaggio del dato tra l' SSD e la relativa scrittura/lettura disponibile al OS. In sostanza è il "tempo di risposta".
SOFTWARE
ATTO BENCHMARK
Viene utilizzato per misurare le velocità massime ai quali i dati possono essere trasferiti da e su un SSD. I risultati vengono calcolati leggendo e scrivendo blocchi di dati su un'unità e calcolando quanto tempo ci mette per ciascuna operazione.
Atto Disk Benchmark è interessante in quanto permette di misurare le prestazioni effettive utilizzando dati di differente grandezza (da 0,5 a 8KB) e con differenti Queue Depth (da 2 a salire). In ambito domestico è difficilissimo avere una Queue Depth maggiore di 2 ma un piccolo server da ufficio o un file server domestico potrebbero tranquillamente necessitare di buone prestazioni anche con QD maggiori.
Per eseguire il test occorre scaricare il software (link sul titolo), eseguirlo, quindi selezionare l'unità appropriata e fare clic su Start (non occorre cambiare nessun parametro); si vedrà il grafico di lettura (verde) e di scrittura (rosso) che si aggiorna progressivamente.
Le due colonne di destra ci forniscono le velocità in MB/s ed i valori interessanti sono sostanzialmente due:
il valore di lettura e scrittura del 4KB che corrisponde alla massima velocità casuale, e i valori posti in basso, che rappresentano la massima velocità rispettivamente di lettura e scrittura sequenziale.
Entrambe i valori li andremo a confrontare con i valori di riferimento dati dal produttore per il nostro modello di SSD.
CRYSTALDISKMARK
CDMark è un test sintetico che utilizza dati incomprimibili, ovvero file di test in formato già compresso. La differenza con ATTO è sostanzialmente che, utilizzando quest'ultimo file comprimibili, l'elaborazione è più veloce nella fase di encoding. CDMark offre quindi l'occasione di vedere le potenzialità dell'SSD su situazioni più reali, poichè i file solitamente video, immagini, web, ecc, hanno un livello di compressione già accentuato.
Per l'utilizzo home&office dell'SSD il dato più importante è quello che riguarda letture e scritture di dati 4K mentre per un utilizzo ludico o editing la velocità con dati sequenziali assume più importanza.
Anche in questo caso non è necessario modificare i parametri, ma semplicemente andare ad attivare il test attraverso il pulsante ALL (tutti).
Crystaldiskmark è certamente il software di bench più utilizzato e questo permette di confrontare i risultati ottenuti, cercando sul web con quelli di SSD simili.
I test di lettura e scrittura sequenziali Seq sono sempre quelli con i risultati più alti, ma non sempre rappresentativi delle prestazioni del mondo reale. Un esempio di lettura in streaming sarà quando si guarda un video sul PC, tutti i dati si trovano in un file, quindi è facile leggerlo rapidamente... (no, se il dato sequenziale è basso, non vedo i film in slow motion :D, semplicemente l'SSD lavorerà maggiormente).
Il test 512K è una ridondanza del test Seq.
I test 4K utilizzano formati di file da 4KB. Valori alti in questi test indicano celle veloci.
Se si passa sopra le cifre in MB/s, è possibile visualizzare il risultato in IOPS.
Questo test non è tanto impegnativo quanto il test QD 32 e utilizza solo un singolo "thread" con una coda di 32 comandi per accedere ai dati dell'unità. Il tuo SSD può fare molte cose in fretta, ma non può fare 32 cose nello stesso momento, quindi utilizza code e buffer per tenere traccia delle richieste che devono ancora avvenire. Ognuna di queste richieste in coda richiede solo una frazione molto piccola di un secondo per essere completata in modo da poter eseguire molte operazioni in un secondo di tempo, quindi IOPS (operazioni I / O al secondo). Se è possibile eseguire un'operazione di scrittura in diciamo 0,10 secondi, si potrebbe dire che è possibile eseguire 10 IOPS per la scrittura casuale. Se ciascuna di queste operazioni di scrittura di 10 IOPS è di 1 MB, il dispositivo di memorizzazione potrebbe scrivere 10 MB al secondo.
Questo test, oltre alla velocità propria delle celle, mette in evidenza le caratteristiche di efficienza del controller (firmware, parallelismo, ottimizzazione). Rappresenta il dato più significativo che somma tutte le caratteristiche viste fino ad ora.
DIFFERENZE NEI RISULTATI
Come alcuni di voi già sanno gli attuali SSD con celle NAND Flash, sono potenti si, ma hanno, rispetto alle memorie volatili (RAM), una consistente differenza nelle prestazioni: una RAM è infatti centinaia di volte più veloce di una cella di SSD, quindi in generale, nel processo di elaborazione, lo storage rappresenta sempre un elemento con un alto grado di latenza.
E' questo il motivo principale per cui, sia che si abbia un veloce SSD PCIe, sia che si possieda un SSD SATA, la velocità di accesso del Sistema Operativo, rimane sostanzialmente invariata.
Se però, invece dei comandi brevi e distanti del OS, cominciamo a dare comandi multipli e più lunghi, la differenza tra tipologie di SSD si accentua in maniera esponenziale. Un SSD PCIe, sarà, grazie alla connessione alla CPU con linee dal bandwidth migliore, in grado di elaborare più dati parallelamente (non più velocemente) arrivando prima dunque all'esecuzione del comando (lettura o scrittura).
Spiegata questa differenza fondamentale tra SSD SATA e PCIe, posso accennare a quello che avviene quando con il software di bench, chiediamo di scrivere o leggere al nostro SSD.
Il software innanzitutto inizia scrivendo un file di grandezza nota; la velocità che il software ci restituisce va da quando il Sistema Operativo invia l'ordine a quando la CPU riceve il dato (nella lettura) o quando il controller dell'SSD dice "comando eseguito" (per la scrittura).
Nell'immagine sotto, mettendo che il software di bench dia l'imput mediante l'OS: il controller dell'SSD riceve il flusso di dati e li scrive nei blocchi di celle NAND liberi. In rosso tratteggiato la risposta di "comando eseguito" data dal controller che finisce di scrivere il dato programmato:
Cambia la velocità di scrittura se si tratta di un singolo imput, molti imput e se varia la grandezza dell'imput. Di questo vediamo in seguito.
I produttori, cercando di realizzare chip meno costosi, hanno prodotto celle via via più complesse, capaci di tenere 2, 3 bit per cella. Una cella TLC (3 bit) ha almeno 3 passaggi di scrittura, questo vuol dire che i tempi si dilatano.
Per far fronte al rallentamento delle prestazioni di scrittura, i produttori (Samsung e Sandisk per primi) hanno realizzato dei chip di cui una porzione è capace di memorizzare solo 1 bit come le originali e costose celle SLC.
Sotto, lo schema della scrittura mediante emulazione SLC (si veda Turbo Write di Samsung, nCache di Sandisk e Dinamic Write di Micron/Crucial, solo per citarne qualcuno). Anche in questo caso l'imput del Sistema Operativo raggiunge il controller dell'SSD che esegue la scrittura sulla porzione di cella programmata a singolo bit. La scrittura è tre volte più veloce anche se occupa tre volte lo spazio dei dati se fossero memorizzati ad esempio su cella TLC.
Solo in un secondo momento il controller sposta i dati dalla parte emulata SLC, all'altra nel formato "nativo" della cella.
Fatta la scrittura, il software eseguirà la lettura dello stesso dato che è stato precedentemente scritto.
Attraverso il Sistema Operativo il software invia il comando al controller dell'SSD; il controller richiama i dati e "assembla" sulla propria DRAM (o sulla cache del OS, dipende dalla configurazione); infine vengono trasmessi alla CPU che da il segnale di comando eseguito:
Attivando il Rapid Mode di Samsung si ottengono negli SSD SATA (presto compatibile anche con SSD PCIe), dei valori incredibili... ma ovviamente c'è il trucco.
La scrittura del file di prova viene sistemata direttamente sulla RAM (porzionata dal software Samsung), in questo modo l'input "comando eseguito" avviene più velocemente, con i tempi di risposta della propria RAM.
Allo stesso modo la lettura del file di bench, avviene direttamente dalla RAM, riducendo moltissimo il tempo di esecuzione:
Per quanto riguarda i dati in se, che il software di benchmark misura, come già detto, sono significativi (e li vediamo pubblicizzati nelle schede tecniche degli SSD), i valori 4K o casuali, e i cosiddetti valori sequenziali.
VALORI CASUALI
Determinano, se alti, la migliore risposta di un Sistema Operativo, poichè questi usa per leggere e scrivere comandi brevi. Il singolo comando da 4K (sino a QD2 e QD4) in particolare ci dice quanto elabora velocemente il binomio NAND-Controller-NAND. Il bench che effettua una serie di input da 4K contemporanei fino a creare una coda di QD32 o QD64, corrisponde invece a verificare la capacità del controller a lavorare su tutti i canali disponibili. I Controller attualmente sfruttano 4 o 8 canali e sono realizzati a 3,4 e 5 core di elaborazione. Quindi maggiori sono i canali sfruttati, maggiori sono i processori dedicati alle operazioni di foreground, migliori sono i valori dei test casuali con profondità di coda.
VALORI SEQUENZIALI
Determinano, quando alti, la migliore risposta nel trasferimento (scrittura o lettura) di file di grandi dimensioni. Una differenza marcata tra i valori desunti da ATTO e quelli avuti con CDMark, indicano che il controller ha più o meno difficoltà nell'elaborare i file già compressi. In senso assoluto un buon valore sequenziale, significa che l'SSD è ben integrato con il chipset relativo (solitamente CPU/chipset Intel sono più performanti degli altri).
Bit: è la più piccola unità dell'informatica equivalente ad un valore pari a 0 oppure 1 - 8 bit compongono un byte
Kb (Kilobit) - Mb (Megabit) - Gb (Gigabit) - Tb (Terabit): multipli dei bit in cui ogni valore è mille volte il precedente (quindi 1 Kb sono 1.000 bit, 1Mb sono 1.000 Kb ovvero 1.000.000 di bit, etc.)
Byte: informazione composta da 8 bit
KB (Kilobyte) - MB (Megabyte) - GB (Gigabyte) - TB (Terabyte): vale quanto detto per i multipli dei bit
Kbps / Mbps / Gbps / Tbps: unità di misura della velocità in Kilo/Mega/Giga/Tera bit al secondo - ne consegue che 1Gbps equivale a 125MB al secondo ma, in questo caso, si preferisce l'abbreviazione MB/s
TBW (TeraByte Written): è il limite teorico di scritture che un SSD può supportare prima che le sue celle inizino a deteriorarsi sensibilmente - tale limite è più alto per le celle SLC e più basso per le celle TLC
IOPS: ovvero Input/Output Operations Per Second. Oltre al MB/s rappresenta l'altra unità di misura per valutare la velocità di un SSD. Si scrive anche " I/O al secondo ". Sinteticamente è la quantità di operazioni che vengono eseguite nell'intervallo di tempo di un secondo, laddove per "operazioni" si intende il trasferimento di pacchetti di dati, così come impostati dai software di misura; es 4KiB, 128KiB, ecc
QD o Queue Depth: o profondità della coda, è per convenzione nei software di benchmark, uno più pacchetti di dati da 4KB (LBA) fatti processare parallelamente. Alcuni esempi: 4KB QD1 corrisponde a quanti IOPS un SSD riesce ad elaborare trasferendo 1 singolo pacchetto da 4K; 4KB QD32 corrisponde a quanti IOPS un SSD riesce ad elaborare trasferendo 32 singoli pacchetti da 4KB contemporaneamente. La coda è dunque un aumento del carico di lavoro cui il controller dell'SSD risponde aumentando l'elaborazione parallela dei dati.
Latenza: a differenza degli IOPS, viene definita come il tempo che intercorre nel passaggio del dato tra l' SSD e la relativa scrittura/lettura disponibile al OS. In sostanza è il "tempo di risposta".
SOFTWARE
ATTO BENCHMARK
Viene utilizzato per misurare le velocità massime ai quali i dati possono essere trasferiti da e su un SSD. I risultati vengono calcolati leggendo e scrivendo blocchi di dati su un'unità e calcolando quanto tempo ci mette per ciascuna operazione.
Atto Disk Benchmark è interessante in quanto permette di misurare le prestazioni effettive utilizzando dati di differente grandezza (da 0,5 a 8KB) e con differenti Queue Depth (da 2 a salire). In ambito domestico è difficilissimo avere una Queue Depth maggiore di 2 ma un piccolo server da ufficio o un file server domestico potrebbero tranquillamente necessitare di buone prestazioni anche con QD maggiori.
Per eseguire il test occorre scaricare il software (link sul titolo), eseguirlo, quindi selezionare l'unità appropriata e fare clic su Start (non occorre cambiare nessun parametro); si vedrà il grafico di lettura (verde) e di scrittura (rosso) che si aggiorna progressivamente.
Le due colonne di destra ci forniscono le velocità in MB/s ed i valori interessanti sono sostanzialmente due:
il valore di lettura e scrittura del 4KB che corrisponde alla massima velocità casuale, e i valori posti in basso, che rappresentano la massima velocità rispettivamente di lettura e scrittura sequenziale.
Entrambe i valori li andremo a confrontare con i valori di riferimento dati dal produttore per il nostro modello di SSD.
CRYSTALDISKMARK
CDMark è un test sintetico che utilizza dati incomprimibili, ovvero file di test in formato già compresso. La differenza con ATTO è sostanzialmente che, utilizzando quest'ultimo file comprimibili, l'elaborazione è più veloce nella fase di encoding. CDMark offre quindi l'occasione di vedere le potenzialità dell'SSD su situazioni più reali, poichè i file solitamente video, immagini, web, ecc, hanno un livello di compressione già accentuato.
Per l'utilizzo home&office dell'SSD il dato più importante è quello che riguarda letture e scritture di dati 4K mentre per un utilizzo ludico o editing la velocità con dati sequenziali assume più importanza.
Anche in questo caso non è necessario modificare i parametri, ma semplicemente andare ad attivare il test attraverso il pulsante ALL (tutti).
Crystaldiskmark è certamente il software di bench più utilizzato e questo permette di confrontare i risultati ottenuti, cercando sul web con quelli di SSD simili.
I test di lettura e scrittura sequenziali Seq sono sempre quelli con i risultati più alti, ma non sempre rappresentativi delle prestazioni del mondo reale. Un esempio di lettura in streaming sarà quando si guarda un video sul PC, tutti i dati si trovano in un file, quindi è facile leggerlo rapidamente... (no, se il dato sequenziale è basso, non vedo i film in slow motion :D, semplicemente l'SSD lavorerà maggiormente).
Il test 512K è una ridondanza del test Seq.
I test 4K utilizzano formati di file da 4KB. Valori alti in questi test indicano celle veloci.
Se si passa sopra le cifre in MB/s, è possibile visualizzare il risultato in IOPS.
Questo test non è tanto impegnativo quanto il test QD 32 e utilizza solo un singolo "thread" con una coda di 32 comandi per accedere ai dati dell'unità. Il tuo SSD può fare molte cose in fretta, ma non può fare 32 cose nello stesso momento, quindi utilizza code e buffer per tenere traccia delle richieste che devono ancora avvenire. Ognuna di queste richieste in coda richiede solo una frazione molto piccola di un secondo per essere completata in modo da poter eseguire molte operazioni in un secondo di tempo, quindi IOPS (operazioni I / O al secondo). Se è possibile eseguire un'operazione di scrittura in diciamo 0,10 secondi, si potrebbe dire che è possibile eseguire 10 IOPS per la scrittura casuale. Se ciascuna di queste operazioni di scrittura di 10 IOPS è di 1 MB, il dispositivo di memorizzazione potrebbe scrivere 10 MB al secondo.
Questo test, oltre alla velocità propria delle celle, mette in evidenza le caratteristiche di efficienza del controller (firmware, parallelismo, ottimizzazione). Rappresenta il dato più significativo che somma tutte le caratteristiche viste fino ad ora.
DIFFERENZE NEI RISULTATI
Come alcuni di voi già sanno gli attuali SSD con celle NAND Flash, sono potenti si, ma hanno, rispetto alle memorie volatili (RAM), una consistente differenza nelle prestazioni: una RAM è infatti centinaia di volte più veloce di una cella di SSD, quindi in generale, nel processo di elaborazione, lo storage rappresenta sempre un elemento con un alto grado di latenza.
E' questo il motivo principale per cui, sia che si abbia un veloce SSD PCIe, sia che si possieda un SSD SATA, la velocità di accesso del Sistema Operativo, rimane sostanzialmente invariata.
Se però, invece dei comandi brevi e distanti del OS, cominciamo a dare comandi multipli e più lunghi, la differenza tra tipologie di SSD si accentua in maniera esponenziale. Un SSD PCIe, sarà, grazie alla connessione alla CPU con linee dal bandwidth migliore, in grado di elaborare più dati parallelamente (non più velocemente) arrivando prima dunque all'esecuzione del comando (lettura o scrittura).
Spiegata questa differenza fondamentale tra SSD SATA e PCIe, posso accennare a quello che avviene quando con il software di bench, chiediamo di scrivere o leggere al nostro SSD.
Il software innanzitutto inizia scrivendo un file di grandezza nota; la velocità che il software ci restituisce va da quando il Sistema Operativo invia l'ordine a quando la CPU riceve il dato (nella lettura) o quando il controller dell'SSD dice "comando eseguito" (per la scrittura).
Nell'immagine sotto, mettendo che il software di bench dia l'imput mediante l'OS: il controller dell'SSD riceve il flusso di dati e li scrive nei blocchi di celle NAND liberi. In rosso tratteggiato la risposta di "comando eseguito" data dal controller che finisce di scrivere il dato programmato:
Cambia la velocità di scrittura se si tratta di un singolo imput, molti imput e se varia la grandezza dell'imput. Di questo vediamo in seguito.
I produttori, cercando di realizzare chip meno costosi, hanno prodotto celle via via più complesse, capaci di tenere 2, 3 bit per cella. Una cella TLC (3 bit) ha almeno 3 passaggi di scrittura, questo vuol dire che i tempi si dilatano.
Per far fronte al rallentamento delle prestazioni di scrittura, i produttori (Samsung e Sandisk per primi) hanno realizzato dei chip di cui una porzione è capace di memorizzare solo 1 bit come le originali e costose celle SLC.
Sotto, lo schema della scrittura mediante emulazione SLC (si veda Turbo Write di Samsung, nCache di Sandisk e Dinamic Write di Micron/Crucial, solo per citarne qualcuno). Anche in questo caso l'imput del Sistema Operativo raggiunge il controller dell'SSD che esegue la scrittura sulla porzione di cella programmata a singolo bit. La scrittura è tre volte più veloce anche se occupa tre volte lo spazio dei dati se fossero memorizzati ad esempio su cella TLC.
Solo in un secondo momento il controller sposta i dati dalla parte emulata SLC, all'altra nel formato "nativo" della cella.
Fatta la scrittura, il software eseguirà la lettura dello stesso dato che è stato precedentemente scritto.
Attraverso il Sistema Operativo il software invia il comando al controller dell'SSD; il controller richiama i dati e "assembla" sulla propria DRAM (o sulla cache del OS, dipende dalla configurazione); infine vengono trasmessi alla CPU che da il segnale di comando eseguito:
Attivando il Rapid Mode di Samsung si ottengono negli SSD SATA (presto compatibile anche con SSD PCIe), dei valori incredibili... ma ovviamente c'è il trucco.
La scrittura del file di prova viene sistemata direttamente sulla RAM (porzionata dal software Samsung), in questo modo l'input "comando eseguito" avviene più velocemente, con i tempi di risposta della propria RAM.
Allo stesso modo la lettura del file di bench, avviene direttamente dalla RAM, riducendo moltissimo il tempo di esecuzione:
Per quanto riguarda i dati in se, che il software di benchmark misura, come già detto, sono significativi (e li vediamo pubblicizzati nelle schede tecniche degli SSD), i valori 4K o casuali, e i cosiddetti valori sequenziali.
VALORI CASUALI
Determinano, se alti, la migliore risposta di un Sistema Operativo, poichè questi usa per leggere e scrivere comandi brevi. Il singolo comando da 4K (sino a QD2 e QD4) in particolare ci dice quanto elabora velocemente il binomio NAND-Controller-NAND. Il bench che effettua una serie di input da 4K contemporanei fino a creare una coda di QD32 o QD64, corrisponde invece a verificare la capacità del controller a lavorare su tutti i canali disponibili. I Controller attualmente sfruttano 4 o 8 canali e sono realizzati a 3,4 e 5 core di elaborazione. Quindi maggiori sono i canali sfruttati, maggiori sono i processori dedicati alle operazioni di foreground, migliori sono i valori dei test casuali con profondità di coda.
VALORI SEQUENZIALI
Determinano, quando alti, la migliore risposta nel trasferimento (scrittura o lettura) di file di grandi dimensioni. Una differenza marcata tra i valori desunti da ATTO e quelli avuti con CDMark, indicano che il controller ha più o meno difficoltà nell'elaborare i file già compressi. In senso assoluto un buon valore sequenziale, significa che l'SSD è ben integrato con il chipset relativo (solitamente CPU/chipset Intel sono più performanti degli altri).
Eccola...
LA BACHECA DEI VINCITORI
Ed ora, che dire..... dateci dentro!!
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