Annosa questione della scelta dei cavi, mito o realtà?

Secondo te, considerando solo cavi costruiti bene, influenzano il suono di una catena audio?

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Blume.

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Io credo che il prezzo dei cavi scateni l'effetto placebo che si ha anche in farmacologia
 
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TheFinalCut

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Sul fatto che la percezione umana sia facilmente influenzabile siamo tutti concordi.
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Io senza alcun suggerimento o indizio, nella mia o nella stanza auditorium della ditta, dove giungono persone fra le più conosciute del settore per ascoltare i miei/nostri sistemi di diffusione, non ho molte difficoltà a capire differenze tra il cavetto e il cavone.
Certo che fra due cavoni non sparo subito una sentenza ma ascolto concentrata e con "l'andar dei dischi", posso quasi confermare ciò che sostengo. Certo bisogna: avere impianto no compromise, voglia, passione ed assoluto relax. Ci sono però alcuni casi emblematici di cavi che quasi sempre vengono utilizzati per determinato scopo. Ad es. se il diffusore risulta carente sul mediobasso è quasi sempre con ironia che si consiglia un cablaggio MIT. Ci sono altri esempi come i cavi Nordost.... per tutt'altra situazione.
Ragazzi dai, nessuno si inventa nulla. Tengo molto tuttavia all'esposizione chiarissima e dettagliata di Andre. Che è "scientificamente" più che esaustiva e capibilissima e capisco dubbi e perplessità. Non sono chiromante e pure io sono tutta a favore degli studi scientifici, della psicoacustica ecc... Quindi comprendo il punto della situazione. Ma la mia esperienza è ciò che vi ho detto, spero con pacatezza.
 
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azi_muth

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esistono tecniche sperimentali per vedere quanto l’orecchio possa essere influenzato, la più comune in uso adesso è la cosiddetta ABX controllata. che viene usata non solo in acustica. Ti presento l’opzione A, seguita da B, poi ti presento X e tu devi dire se X è uguale ad A o B. Viene effettuata multiple volte. Se alla fine hai identificato la opzione giusta un numero significativo di volte (che può essere determinato a seconda della situazione) significa che sei capace di discriminare.
Si le conosco e vengono utilizzate anche nell'ambito degli studi sociali.
Pensa volevo postare proprio il video che hai inviato.
Ma la questione che pongo è un altra...se vuoi un po' filosofica.
La percezione è anche risultato di elementi esterni come quello psicologico.
Se questo per alcuni migliora l'esperienza sensoriale, che non è una realtà assoluta ma individuale, visto che comunque si tratta di riprodurre una illusione anche questo funziona.
Quando si tratta di percezione non c'è solo la tecnica, ma anche la psicologia da tenere in considerazione e il cervello non funziona come è un computer.

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Io credo che il prezzo dei cavi scateni l'effetto placebo che si ha anche in farmacologia
Mica solo in farmacologia. Tutti i settori sono influenzati dal prezzo.
In marketing è risaputo che il prezzo è molto più efficace della pubblicità per comunicare il valore del prodotto.
Tuttavia un prezzo che viene percepito come eccessivo allontana il cliente così come un prezzo troppo basso.
E' importante che sia "calibrato" in base al cliente e al suo livello di esperienza del prodotto.
In molti ambiti i più "esperti" sono quelli che spendono di più, anche se spesso per ragioni non razionali.

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Sul fatto che la percezione umana sia facilmente influenzabile siamo tutti concordi.
Io senza alcun suggerimento o indizio, nella mia o nella stanza auditorium della ditta, dove giungono persone fra le più conosciute del settore per ascoltare i miei/nostri sistemi di diffusione, non ho molte difficoltà a capire differenze tra il cavetto e il cavone.

Ma quanti di questi confronti sono condotti con modalità scientifiche dove il confronto avviene in cieco e le caratteristiche tecniche ed elettriche del cavo sono note e testate?
Sei sempre sicuro che quei cavi siano veramente trasparenti sotto un profilo tecnico?
Il miglior cavo in teoria sarebbe quello che non mette e toglie nulla ma poi nella pratica ho visto che gli audiofili in realtà vogliono più che altro avvicinarsi a una certa "idea" di suono.
 
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TheFinalCut

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Si le conosco e vengono utilizzate anche nell'ambito degli studi sociali.
Pensa volevo postare proprio il video che hai inviato.
Ma la questione che pongo è un altra...se vuoi un po' filosofica.
La percezione è anche risultato di elementi esterni come quello psicologico.
Se questo per alcuni migliora l'esperienza sensoriale, che non è una realtà assoluta ma individuale, visto che comunque si tratta di riprodurre una illusione anche questo funziona.
Quando si tratta di percezione non c'è solo la tecnica, ma anche la psicologia da tenere in considerazione e il cervello non funziona come è un computer.

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Mica solo in farmacologia. Tutti i settori sono influenzati dal prezzo.
In marketing è risaputo che il prezzo è molto più efficace della pubblicità per comunicare il valore del prodotto.
Tuttavia un prezzo che viene percepito come eccessivo allontana il cliente così come un prezzo troppo basso.
E' importante che sia "calibrato" in base al cliente e al suo livello di esperienza del prodotto.
In molti ambiti i più "esperti" sono quelli che spendono di più, anche se spesso per ragioni non razionali.

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Ma quanti di questi confronti sono condotti con modalità scientifiche dove il confronto avviene in cieco e le caratteristiche tecniche ed elettriche del cavo sono note e testate?
Sei sempre sicuro che quei cavi siano veramente trasparenti sotto un profilo tecnico?
Il miglior cavo in teoria sarebbe quello che non mette e toglie nulla ma poi nella pratica ho visto che gli audiofili in realtà vogliono più che altro avvicinarsi a una certa "idea" di suono.
Ciao caro, allora posso dirti che i confronti per curiosità e seguendo quel metodo li abbiamo fatti e rifatti, soprattutto presso uno dei nostri più grandi ed audaci partner commerciali, forse il più grande in Italia, sicuramente il più quotato a livello nazionale per marchi trattati, per stanze d'ascolto paragonabili ad ambienti domestici (un po' ricercati in verità) e per bravura caratteriale e competenza. Io ero piccola e di cavi capivo una mazza. A 25 anni avevo ormai maturato grande conoscenza tecnica e pratica, soprattutto in ambito Sistemi d'altoparlanti, avevo già prodotti vari modelli di speakers da confrontare per gioco e passione, che si battevano con i marchi più blasonati entro un certo range di prezzo (spesso e volentieri suonavano meglio e costavano poco, pochissimo). Dalla mia non c'erano tutte le maggiorazioni dovute al commercio vero e proprio, non c'era una fabbrica con dipendenti da stipendiare, non c'era pubblicità ecc... C'era solo tanta passione ed ottimi componenti scelti da me. Poi la botta di fondo schiena quando uno dei miei modelli in prova venne notato da un mito del HiFi europeo. Da allora, oltre alla crescita personale, sono passati 20 anni precisi in sede di prog. e sviluppo di noto marchio diffusori Italiano (e pure europeo sotto altro nome). Sempre da allora, i progetti acustici all'ascolto vengono dapprima accoppiati con elettroniche di vario tipo a disposizione in ditta e subito dopo vengono apportate piccolissime modifiche al xover (per questioni di gusti differenti, solitamente in base ai paesi dove i miei pargoli sono "venduti"). Spesso si cambiavano cablaggi fra "casse" ed ampli, per apportare piccole modifiche, piccole ma significative variazioni timbriche e di ricostruzione "spaziale" della scena stereofonica materializzata in fronte all'ascoltatore, che sapeva cogliere queste che non sempre erano sfumature. In breve se l'impianto è capace, (e costoso aggiungo) di rappresentare fedelmente l'evento musicale originario, voluto e desiderato in sala d'incisione (e qui la parentesi sarebbe chilometrica per spiegare che non tutti gli studi di registrazione possono vantare master di qualità e/o personale addetto capace) piuttosto che ricreare l'evento live, sia esso rappresentato da un quartetto d'archi, una grande orchestra, Clapton od una ottima rock band, le interconnessioni che trasportano il preziosissimo segnale audio sono e devono essere in grado di non degradare il segnale. A noi sta la scelta, quella cioè dell'interfacciamento fra sorgente, amplificazione e diffusori, per far sì che le caratteristiche elettriche di questi tre elementi più i cavi esprimano il meglio. Quelle grandezze, quei valori elettrici tipici dei cavi vanno messi il più possibile in sintonia fra loro!
Ciao e grazie,
ps: sono una donna e mi chiamo Isa
 

crimescene

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Ciao caro, allora posso dirti che i confronti per curiosità e seguendo quel metodo li abbiamo fatti e rifatti, soprattutto presso uno dei nostri più grandi ed audaci partner commerciali, forse il più grande in Italia, sicuramente il più quotato a livello nazionale per marchi trattati, per stanze d'ascolto paragonabili ad ambienti domestici (un po' ricercati in verità) e per bravura caratteriale e competenza. Io ero piccola e di cavi capivo una mazza. A 25 anni avevo ormai maturato grande conoscenza tecnica e pratica, soprattutto in ambito Sistemi d'altoparlanti, avevo già prodotti vari modelli di speakers da confrontare per gioco e passione, che si battevano con i marchi più blasonati entro un certo range di prezzo (spesso e volentieri suonavano meglio e costavano poco, pochissimo). Dalla mia non c'erano tutte le maggiorazioni dovute al commercio vero e proprio, non c'era una fabbrica con dipendenti da stipendiare, non c'era pubblicità ecc... C'era solo tanta passione ed ottimi componenti scelti da me. Poi la botta di fondo schiena quando uno dei miei modelli in prova venne notato da un mito del HiFi europeo. Da allora, oltre alla crescita personale, sono passati 20 anni precisi in sede di prog. e sviluppo di noto marchio diffusori Italiano (e pure europeo sotto altro nome). Sempre da allora, i progetti acustici all'ascolto vengono dapprima accoppiati con elettroniche di vario tipo a disposizione in ditta e subito dopo vengono apportate piccolissime modifiche al xover (per questioni di gusti differenti, solitamente in base ai paesi dove i miei pargoli sono "venduti"). Spesso si cambiavano cablaggi fra "casse" ed ampli, per apportare piccole modifiche, piccole ma significative variazioni timbriche e di ricostruzione "spaziale" della scena stereofonica materializzata in fronte all'ascoltatore, che sapeva cogliere queste che non sempre erano sfumature. In breve se l'impianto è capace, (e costoso aggiungo) di rappresentare fedelmente l'evento musicale originario, voluto e desiderato in sala d'incisione (e qui la parentesi sarebbe chilometrica per spiegare che non tutti gli studi di registrazione possono vantare master di qualità e/o personale addetto capace) piuttosto che ricreare l'evento live, sia esso rappresentato da un quartetto d'archi, una grande orchestra, Clapton od una ottima rock band, le interconnessioni che trasportano il preziosissimo segnale audio sono e devono essere in grado di non degradare il segnale. A noi sta la scelta, quella cioè dell'interfacciamento fra sorgente, amplificazione e diffusori, per far sì che le caratteristiche elettriche di questi tre elementi più i cavi esprimano il meglio. Quelle grandezze, quei valori elettrici tipici dei cavi vanno messi il più possibile in sintonia fra loro!
Ciao e grazie,
ps: sono una donna e mi chiamo Isa
Ciao ISa

So che non c'entra una mazza, ma sono davvero colpito dalla tua passione e ti faccio i miei complimenti,

Giusto giusto che sei donna e partecipi al forum potresti ravvivare un pochino la discussione QUI

Non c'entra nulla con il discorso ma sai li non si vede una donna manco a pagarla ?

Per quanto riguarda la questione dei cavi non saprei davvero cosa rispondere, ci vuole sicuramente una certa passione per l'audio e un orecchio molto allenato, cosa che io non ho

fine ot
 
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